Sono già pronti per il 25, per poter infangare quella che chiamano la “festa dei traditori” e si stanno preparando anche per scendere in piazza e intonare canzoni fasciste, contro “Bella Ciao”. Si parla dei neofascisti e della loro protesta, che poi dovrà rimanere virtuale o interverrà lo Stato, contro la festa della Liberazione.
La protesta virtuale
Già quattro giorni prima della data prevista per festeggiare l’anniversario dalla Liberazione dell’Italia dal Nazismo e Fascismo, i gruppi politici che ancora inneggiano a quest’ultimo si sono preparati per poter contestare tutte le canzoni partigiane e le manifestazioni (virtuali) che in molti svolgeranno. Insomma, se sarà cantata “Bella Ciao”, chi vuole ricordare le camicie nere è già pronto ad intonare “La Canzone del Piave”. Il punto è che in questo momento così delicato, in cui sembra che si stia vivendo un clima apocalittico, fare polemica sull’anniversario italiano della liberazione dal nazifascismo pare davvero assurdo.
L’odio
Lo Stato si è dichiarato pronto ad intervenire, se qualcuno dovesse provare realmente a scendere in piazza per protestare oppure per manifestare le sue idee politiche. Insomma, le Forze dell’Ordine non rimarranno a guardare e si spera che tutto l’odio delle forze politiche neofasciste che ogni anno viene fuori durante questa festa, almeno per quest’anno venga riposto. Il punto è che alimentarlo già è sciocco, ma più che mai ora, anche perché c’è poco da festeggiare: la pandemia è un problema ben più grande del tentativo dei neofascisti di screditare la festa della liberazione e di trasformarla in qualcosa di diverso.