ArcelorMittal e Governo: le tensioni

ArcelorMittal e il Governo a quanto pare non riescono a trovare un accordo, anche perché uno sembrava essere stato raggiunto il 4 marzo scorso, ma le tensioni si sono alzate soprattutto con un episodio del 1 giugno scorso, quando alcuni ispettori inviati dal Governo hanno trovato i cancelli del colosso industriale mondiale completamente chiusi.

ArcelorMittal

Ci sarebbero 3300 esuberi, è questa una delle caratteristiche che il colosso dell’industria mondiale che opera nel settore dell’acciaio, ArcelorMittal, ha proposto al Governo. Quest’ultimo però lamenta molto il fatto che tale progetto sarebbe ben lontano dagli accordi presi con l’azienda in questione, già il 4 marzo scorso, che aveva indicato che avrebbe mantenuto circa 10700 posti di lavoro. Ora invece l’azienda propone 8200 esuberi mettendo migliaia di suoi dipendenti in cassa integrazione.

Le tensioni

Le tensioni tra azienda e Governo salgono perché l’accordo ancora non è stato trovato e soprattutto è lontano da quello che sembrava essere già stato concordato. Secondo Stefano Patuanelli, ministro che si occupa dello Sviluppo Economico e anche Roberto Gualtieri, che si occupa del Mef, a quanto pare l’agitazione salirà ancora di più, anche perché entrambi a quanto pare si sono mostrati sempre più stufi, come è emerso dalle loro interviste radiofoniche. A complicare le cose era stato anche un episodio del 1 giugno, quando due ispettori inviati per controllare avevano trovato i cancelli sbarrati, cosa che il Governo ancora fatica a mandare giù. Insomma, per ora si stanno attendendo nuovi accordi, anche se non si sa quando e se arriveranno.

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