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Tradotto da Giulio Lupieri
Lacombe e la nuova Collana dei classici
La nuova versione illustrata della fiaba de Il mago di Oz, è curata da due artisti: l’illustratore Benjamin Lacombe e lo scrittore (nato come illustratore) Sébastian Perez, ed edita dalla Rizzoli.
Benjamin Lacombe è uno dei maggiori esponenti della illustrazione francese. Lacombe crea non solo volumi illustrati, ma anche disegni a carboncino, manifesti, scenografie e motivi per oggetti e tessuti.
Il suo universo immaginifico è denso e straordinario, se si osservano i suoi disegni, le sue opere minuziosamente, sembra quasi che esse prendano vita. I tratti raffinati, i colori morbidi eppure decisi, le cui mille sfaccettature sono capaci di catturare nella loro trama l’osservatore.
Benjamin Lacombe vuole dare una nuova veste alle fiabe classiche e ci riesce creando una Collana unica, che mantiene però la tradizione della versione classica. I grandi classici reinterpretati e rinnovati, si rivolgono sia a un pubblico adulto sia a un pubblico giovane.
Lacombe e la sua interpretazione dei personaggi
Tutto l’albo illustrato ha una patina di oro e verde Smeraldo, come la città simbolo della storia. Il verde metallico si fonde, si mescola agli ornamenti di Art nouveau e Art déco. Le pagine sembrano prendere spessore, ammalianti, a tratti inquietanti, perché la versione illustrata di Lacombe non è la solita sdolcinata rappresentazione degli eroi della storia – che pure è godibile – , ma dà a tutto l’impianto illustrato quel tocco dark, tanto per capirci in “un’unicità alla Tim Burton”. L’atmosfera che pervade il testo è come quella nel capolavoro “The Nightmare Before Christmas”.
Gli occhi dello Spaventapasseri sono dei bottoni cuciti, le cuciture della sua testa fatte a regola d’arte come quelle dei piccoli personaggi di “Nine” – film d’animazione, diretto da Burton nel 2009 – e le tante cinture intorno al corpo del nostro Spaventapasseri, ricordano le tante cinture che avvolgevano il corpo di “Edward mani di forbice”.
Dorothy è una fanciulla somigliante alla “Katrina Van Tassel” – Christina Ricci – personaggio de “Il mistero di Sleepy Hollow”, film del 1999 diretto da Tim Burton.
Il cagnolino Toto è ispirato al cane dell’artista – Lacombe –, un dolcissimo Bouledogue Francese.
L’Uomo di Latta ha delle forme soffici, al tatto probabilmente risulterebbero duttili, plasmabili.
Al Leone Lacombe conferisce una criniera delverde metallico, brillante che rende il volto della bestia supplichevole, quasi a voler dire: “Non sono codardo”.
Baum e il suo Mago di Oz
In un altro articolo, abbiamo parlato ampiamente dell’interpretazione della fiaba, sia in chiave psicologica, sia in chiave politica. Ricordiamo che Baum era un attivista, attento agli interessi politici del tempo. La fiaba classica di Baum unisce generazioni, sorprende grandi e piccini, chi non andrebbe nel fantastico mondo di Oz? Anche la parte più “spaventosa” come l’attacco delle scimmie alate e la cattura di Dorothy avvenuta per mano della potente e cattiva strega dell’Ovest, è godibile e mai terrificante.
La versione di Perez de Il mago di Oz
La versione di Perez della fiaba, omette la prima parte di essa, quella in cui Dorothy e Toto, vorticano in aria a causa di un tornato che li strappa – insieme alla casa –dall’arido Kansas e li fa atterrare nel paese dei Ghiottoni. La storia di Perez “inizia” con la realizzazione dello Spaventapasseri che diventa la voce narrante della storia.
È una versione de “Il mago Oz” unica, che non può mancare nelle libreria.
Instagram, post di Lacombe: “Les Classiques illustrés sont en librairies !!”
Frasi celebri de “Il mago di Oz” – libro e film 1939 –
Dorothy «E come fai a parlare se non hai il cervello?»
Lo Spaventapasseri: «Ah, non ne ho idea … ma c’è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre …».
Boscaiolo: «Una volta avevo il cervello, come avevo anche il cuore e avendoli provati entrambi, preferirei sicuramente il cuore …»
Spaventapasseri: «Io chiederò il cervello invece del cuore, perché uno sciocco non saprebbe che farsene del cuore anche se lo avesse».
Boscaiolo: «Io voglio avere il cuore, perché il cervello non ti rende felice e la felicità è la cosa migliore del mondo».
Boscaiolo: «Voi che avete il cuore, avete qualcosa che vi guida, ma io il cuore non ce l’ho perciò devo stare molto attento».
Leone:«Sono nato privo di coraggio».
Leone allo Spaventapasseri: «Quasi quasi sembrerebbe che nella testa hai il cervello, non la paglia».
Frasi del grande e potente Oz:
Allo Spaventapasseri: «L’esperienza è la sola cosa che porta alla conoscenza».
Al Leone: «Tu hai molto coraggio, ti manca solo la fiducia in te stesso, non esiste creatura vivente che non abbia paura quando si trova davanti al pericolo, il vero coraggio consiste nell’affrontare il pericolo quando si ha paura».
Al Boscaiolo:«Tu fai male a desiderare un cuore, un cuore rende infelice la maggior parte delle persone, tu sei fortunato a essere senza…».
Al di là di tutti gli insegnamenti che questa fiaba fornisce, rimane sempre e comunque il piacere di leggere, ascoltare o vedere il meraviglioso mondo di Oz.