Era il 2 ottobre del 2019 quando il consiglio comunale di Bologna ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. Il provvedimento prevedeva il raggiungimento di emissioni 0 entro il 2030 ed il dimezzamento delle emissioni entro il 2025. Inoltre disincentivi per aziende inquinanti e rimboschimento. Assemblee cittadine per un coinvolgimento popolare nella macchina decisionale politica.
Cento giorni a partire dal 2 ottobre per elaborare un piano per realizzare tutti questi obiettivi ambiziosi proposti dalle organizzazioni ambientaliste locali, in particolare Extinction Rebellion.
Scaduti i cento giorni gli attivisti tornano a manifestare a Bologna insieme a comitati e collettivi per ricordare al Sindaco Merola e all’amministrazione comunale gli impegni presi.
Ad un mese dalla scadenza, al Consiglio Comunale del 10 febbraio, gli attivisti sono presenti con cartelli. La seduta viena sospesa e i capigruppo e l’assessore all’ambiente Orioli incontrano gli attivisti.
L’amministrazione comunale di Bologna ed il suo Sindaco Virginio Merola non mantengono gli impegni presi e non sanno dare risposte a riguardo. Prima adottano un provvedimento coraggioso e ambizioso e poi non preparano la Road Map, fondamentale per tracciare il percorso per raggiungere gli obiettivi.
Sembra che il tema dei cambiamenti climatici non interessino piú o che non si abbia abbastanza coraggio per tradurre un impegno in azioni concrete.