Pagine: 216Prezzo: 16,00 €
Alex L. Mainardi condivide la sua testimonianza di persona affetta dall’Atassia di Friedreich e la sua sensibilità in merito alle tematiche riguardanti il mondo LGBTQ+ nel suo nuovo romanzo “Brenna – La Fiamma”. Un’opera stratificata, in cui vi sono riferimenti diretti alla mitologia norrena e in particolare alla storia di Loki, il celebre dio degli Inganni: in questo libro, la divinità di Asgard è approdata sul pianeta Terra, e con precisione a Londra, privata della sua immortalità. Per Loki è difficile ambientarsi in una realtà che non può dominare, costretto in un corpo mortale su cui già può scorgere i primi segni di invecchiamento; egli, da sempre considerato il Cattivo per eccellenza, si ritrova senza poteri a destreggiarsi tra esseri che lui considera inferiori ma che non provano nei suoi confronti il minimo timore.
Egli, tuttavia, ha conservato il suo innegabile fascino da cui tutti sono attratti irresistibilmente; in più, i prodotti dell’universo Marvel hanno delineato le sue fattezze in modo impeccabile e quindi, nella realtà, egli si ritrova a gestire l’assalto di molte persone, convinte che lui sia un cosplayer azzeccatissimo dell’amato personaggio di finzione. Solo un essere umano sembra non cadere sotto i colpi del suo fascino: è Siris, una ragazza disabile, affetta dall’Atassia di Friedreich – una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso che provoca problemi di controllo del movimento – con un carattere peperino, il sogno di diventare una scrittrice e il desiderio di sentirsi libera nonostante le limitazioni della sua sedia a rotelle.
Lo stesso autore soffre di questa patologia da quando aveva undici anni, e ci teneva quindi a presentare un personaggio affetto da questa malattia rara per normalizzarla e per farla conoscere, dato che c’è poca informazione in merito – «Ho volutamente dato a Siris molti dei miei gusti e soprattutto delle mie esperienze di vita, per cercare di raccontare la disabilità per una volta senza pietismi o edulcorazioni, ma semplicemente per il modo in cui la vivo personalmente ogni giorno. Tutto per chi ha una disabilità è più complesso a causa di pregiudizi e barriere architettoniche. Tuttavia, una volta qualcuno ha detto che di vita ne abbiamo solo una e alla fine nessuno ne esce vivo. Quindi perché sprecare tempo a prenderla troppo sul serio? A volte basta solo cambiare prospettiva per rendere possibile l’impossibile… con un po’ di creatività ed ironia in perfetto stile Loki!». L’incontro tra i due personaggi darà vita a una storia romantica e intrattenente, che farà sognare, divertire e riflettere sul prezioso valore della diversità.
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