Numerose sono le bufale che nei giorni scorsi sono circolate sul CoronaVirus, già smentite da giornali e da chi si occupa di smascherarle.
Dalla scrittrice Sylva Browne che avrebbe predetto un’epidemia respiratoria nel 2020 ai messaggi “virali” che circolano su Whatsapp con consigli per prevenire o curarsi dal virus una volta contagiati. Tra questi falsi consigli quello di bere tanta acqua che servirebbe a spazzare via il virus dal nostro organismo e quello di bere acqua calda che invece, secondo le fake news circolate, ucciderebbe il virus.
L’inchiesta per procurato allarme
Il Procuratore aggiunto Roberto Rossi ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti in seguito a due diverse denunce arrivate alla Questura di Bari.
La prima denuncia riguarda un file audio circolato su Whatsapp secondo cui 50 ragazzi sarebbero stati messi in quarantena al Policlinico di Bari dopo essere stati a Wuhan, in Cina, per suonare al concerto di Natale.
La seconda denuncia riguarda un’altra fake news circolata sui social secondo cui una ragazza di Polignano a Mare di ritorno da Wuhan sarebbe stata contagia e messa in quarantena al Policlinico.
Un altra bufala su cui si indaga interessa, invece, un operaio contagiato della fabbrica Bosch nella zona industriale di Bari.
Si cerca di risalire agli autori delle fake news.
A Foggia diffusione colposa di epidemia
La Procura di Foggia ha aperto un’indagine conoscitiva in seguito alle dichiarazioni del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha definito “errore catastrofico” quello del medico legale che in provincia di Foggia ha rilasciato una salma di un uomo di 75 anni deceduto con Coronavirus senza aspettare i risultati del tampone.
In seguito a quanto accaduto sono stati messi in quarantena diverse persone che hanno partecipato al funerale del defunto.
Emiliano ha chiesto l’istituzione di una zona rossa nei territori interessati da questi avvenimenti San Marco in Lamis e San Nicandro Garganico.