Piccola premessa doverosa
Non so se queste sono le cause, gli effetti, le dinamiche, i fenomeni, gli epifenomeni. Non so quante possano essere le variabili intervenenti e le variabili in un certo qual modo nascoste. Poi non consideriamo le microvariabili… il potere fa di tutto per nascondere sé stesso e le proprie malefatte. I conservatori diranno che non dipende dal potere, ma dalle circostanze e che così sono sempre andate le cose. Sono molti i modi più o meno arguti di giustificare il potere, di assolverlo. A mio modesto avviso comunque sono queste le caratteristiche del potere in Italia:
Come perpetuare l’inganno e l’ingiustizia
- Abnorme concentrazione del potere e delle ricchezze in poche mani.
- Se gli psicologi, gli psicoterapeuti e gli psichiatri per una buona salute mentale cercano di far diventare conscio l’inconscio, il potere invece cerca di far diventare inconscio il conscio e di sfruttare l’inconscio (individuale e collettivo)
- Addomesticazione delle coscienze grazie alla televisione (ipnosi di massa per McLuhan, omologazione per Pasolini, un mezzo per propagare il surrealismo di massa per Fortini)
- Mistificazione della realtà (alterazione della realtà, negazione della realtà, oscuramento di certe realtà)
- Imposizione di ciò di cui si può parlare, dell’ordine del discorso. La destra usa l’autoritarismo, il buon senso, la morale come armi. Il centrosinistra il politicamente corretto.
- Imporre la verità del potere e negare quelle altrui
- Rendere innocuo ogni micropotere, non farlo aggregare, non fare in modo che diventi contropotere
- Manipolazione delle menti a ogni livello
- Far credere che privilegi siano meriti e le ingiustizie siano giuste
- Frantumazione dell’élite intellettuale in nicchie e successivamente in cricche, non solo per lo specialismo dei saperi ma per dividere e governare
- Diffondere le banalità. Banalizzare tutto e poi strumentalizzarlo a proprio piacimento.
- Ostracizzare, deridere, emarginare gli oppositori in modo subdolo e sotterraneo
- Leggere il saggio di W. Reich sul potere e sul fascismo. Esiste un “fattore soggettivo della Storia”. Ribellarsi al potere è come ribellarsi alla famiglia e al padre.
- Scarsa valorizzazione del patrimonio artistico quando molti con esso potrebbero campare egregiamente
- Sfruttamento da parte del potere della criminalità organizzata a proprio uso e consumo. Ci sono momenti e periodi in cui prenderne le distanze e altri in cui mantenere la collusione. È il potere che cerca la criminalità organizzata per fargli fare lavori sporchi o per consenso politico sul territorio. Non viceversa
- Diffusione della disoccupazione e del precariato lavorativo ed esistenziale
- Affievolimento della propria identità personale/sociale. Nessuno si riconosce più in una classe sociale, in una generazione, nell’orientamento sessuale, in un’ideologia, in una fede. O comunque sono sempre pochi e sempre di meno.
- Sottrazione continua e incessante di diritti lavorativi, cercando di porre l’accento sui diritti civili, anch’essi poco garantiti in questa Italia
- Immobilismo che è la garanzia fondamentale per il mantenimento dello status quo, anche se naturalmente le cose nessuno le migliora in questo modo
- Rifarsi alla democraticità, richiamarsi ai principi fondanti della democrazia quando si è invece autoritari e accentratori di potere e ricchezze
- Uso delle querele temerarie. I potenti denunciano chi dà loro fastidio, dicendo delle verità scomode sul loro conto Trovano qualche giudice che fa il processo. Se ci sono o meno gli estremi della denuncia lo decide il giudice. Alcuni giudici vogliono vederci chiaro. Altri giudici per visibilità mediatica fanno il processo. Poi l’oppositore viene assolto, ma non sempre vengono risarcite le spese legali. In ogni caso il processo è durato anni e sono stati spesi da parte del querelato tempo, energie, soldi per non parlare delle grandi preoccupazioni avute.
- Macchina del fango (offese e diffamazione dei potenti nei confronti degli oppositori tramite mezzi stampa e mass media). I potenti sono ricchi e possono permettersi economicamente di offendere e diffamare. I reati di opinione non sono perseguibili penalmente. Hanno ottimi avvocati. Hanno soldi. Spesso hanno anche l’immunità parlamentare.
- Appropriazione indebita del termine “liberale” quando non lo si è e Croce, Gobetti, Popper, Mill si rivolterebbero nella tomba. Si rifanno a una supposta eredità intellettuale con cui non hanno niente con cui spartire
- Consociativismo e compromessi all’italiana
- Politicamente “ognuno riconosce i suoi” per dirla alla Montale. Posti in settori strategici vengono decisi in base all’appartenenza partitica.
- Logica della spartizione
- Bombardamento massiccio di gusti, stili di vita, modi di pensare, modelli di vita, insomma modi di apparire e di essere
- Mancata contemplazione di una terza via tra statalismo e liberismo selvaggio
- Soffocare sul nascere il pensiero e se non è possibile disturbarlo. Renderlo sempre più frammentario, caotico, dispersivo, disperato
- Rendere sempre più alienato e disgregante il tempo libero
- Diffondere la cattiva informazione e la disinformazione
- Enfatizzare oltremodo meriti, capacità e sforzi dei ricchi e potenti
- Diffusione onnipervasiva del capitalismo di sorveglianza. Un tempo il potere era un Grande Fratello orwelliano. Oggi è un panottico dorato e confortevole. Ognuno è sorvegliato e addomesticato nella sua comfort zone.
- Rassicurazione che non hanno niente da temere dal potere
- Creazione di un nemico. Creazione del capro espiatorio. Di solito lo straniero
- Sfruttare la percezione soggettiva della sicurezza al di là dei riscontri oggettivi e dei dati veri.
- Rendere possibile e democratico il successo, ma farlo rientrare nell’ambito del mainstream e del commerciale. In fondo così molti penseranno che una via di uscita c’è per tutti, che è possibile svoltare.
- Libertà sessuale e bombardamento pornografico per incanalare gran parte delle energie nel sesso. Il sesso diventa la più grande valvola di sfogo. L’orgasmo diventa liberatorio. I potenti hanno letto Marcuse e il suo concetto di desublimazione repressiva
- Scoraggiare in ogni modo e a ogni livello ogni forma di libero pensiero (lo ripeto e lo riformulo in questo modo). Demoralizzare, demoralizzare ogni tentativo intellettuale di afferrare il totale (il satori). Diranno che non si può essere tutti liberi pensatori, che questa società non si può permettere che tutti siano liberi pensatori
Bibliografia ragionata
La fabbrica del consenso. La politica e i mass media Copertina flessibile – 27 febbraio 2014
di Noam Chomsky (Autore), Edward S. Herman (Autore), Il Saggiatore, 2014
Cattiva maestra televisione Copertina flessibile – 23 gennaio 2002
di Karl R. Popper (Autore), Giancarlo Bosetti (a cura di), Marsilio, 2002
Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri
di Shoshana Zuboff (Autore) , Paolo Bassotti (Traduttore,) Luiss University Press, 2019