Che razza di urlo è il mio? Buon compleanno caro Pier Paolo Pasolini

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Buon compleanno caro Pier Paolo

Ogni anno cerco un modo originale per augurare a Pier Paolo Pasolini, buon compleanno. Quest’anno il poeta avrebbe compiuto ben 103 anni. E sono certa che, se non fosse stato ammazzato, quest’anno avrebbe spento ben 103 candeline.

che razza di urlo è il mio

Cercando sue notizie

A quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa, si può ancora ascoltare – se tendiamo le orecchie – l’urlo del poeta. Perché questo preambolo, e perché il titolo di questo articolo di “Buon Compleanno caro Pier Paolo” è: “Che razza di urlo è il mio?” Lo spiego subito. Cercando sue nuove sul web – quando non le cerco tra i libri nelle librerie –, mi sono imbattuta in un articolo di “Avvenire” – un quotidiano – che ho trovato molto interessante. Raccoglie alcune dichiarazioni di studenti su Pasolini avvenute ne “I Colloqui Fiorentini 2025” (sono un convegno di letteratura italiana per le scuole superiori). Tra queste dichiarazioni, tutte molto avvincenti, intense e che fanno riflettere, c’è quella di Matteo, dell’istituto Moreschi di Milano, che più mi ha colpito:

“La rabbia di Pasolini deriva dal fatto che della vita aveva un’idea molto lucida e si sentiva solo. La domanda con cui torno a casa è la stessa sua: che razza di urlo è il mio? Anche la mia rabbia deriva dall’incomunicabilità. Una cosa intanto l’ho fatta, ho preso l’iniziativa e sono venuto qui”.

La comunicazione e l’agire

In questa frase si possono leggere due problematiche che affliggono la società moderna: l’impossibilità di comunicare, e la rabbia che ristagna e si trasforma in urlo interiore. E che cosa succede quando questo urlo silenzioso, cresce dentro di noi? Quando non diamo voce a questo urlo? Esso divora a poco a poco tutti gli organi, è capace di annientare e di ingoiarti, trangugiare la tua mente, tutte le tue emozioni, di mangiare il presente e condizionare negativamente il futuro.
Che cosa si può fare, per evitare tutto questo?
Ce lo dice Matteo, con parole chiare e forti: agire a quell’urlo interiore, dando voce alle proprie sofferenze, alla propria rabbia, attraverso una reazione positiva: “Una cosa intanto l’ho fatta, ho preso l’iniziativa e sono venuto qui”.

La rabbia

La rabbia è un’emozione necessaria. Non bisogna reprimerla, ma incanalarla nella maniera più appropriata. La rabbia non è aggressività. La gestione di questa emozione non è facile, tutt’altro. Pensiamo però alla rabbia come a un’energia positiva e come alleata, che ci permette di difenderci e di proteggere a volte, le persone che amiamo.
Pensiamo a qualcuno o a più di qualcuno ad esempio un gruppo, che reclama in modo provocatorio, un muretto pubblico, situato nei giardini, dove noi siamo seduti a riposare o a gustare un gelato. Si potrebbe rispondere alla provocazione con rabbia negativa, ma sarebbe la reazione più sbagliata. Se incanalo quella rabbia che sento in quel momento, derivata dall’attacco che sto subendo, in maniera positiva, potrei rispondere, che magari quello spazio può essere condiviso. Oppure se capisco che la provocazione proviene da un branco, e lo scopo ultimo è una colluttazione, mi allontano e cerco uno spazio migliore, magari nella panchina di un parco, dove posso godermi il sole.
Ognuna di queste opzioni incanalerà quella rabbia che mi serve come emozione per crescere e proteggermi.

Stiamo divagando

Stiamo divagando, quindi è meglio tornare tra le righe, anche se Pier Paolo, è sempre stato decisamente “sopra le righe”. Un poeta tra il “sacro il profano” come amava definirsi, un marxista che si è sempre definito “gramsciano”. Di certo Pasolini è stato il più grande intellettuale del nostro secolo, attento alla società e ai suoi “urli”, ma anche il suo, di grido, era forte, penetrante, assordante.

Caro Pier Paolo

Così mi ritrovo qui, a immaginare un Pier Paolo ancora vivo e di avere un legame epistolare con lui:

“La vita è un brusio… caro amico, hai ragione. Non oso lamentarmi con te, ma come te ho riposto sempre le cose dove non dovevo: le chiavi della macchina nel frigo, lo zucchero nella lavatrice, la fiducia nelle persone … E proprio quelle persone dove hai poggiato la testa e il cuore troppo spesso si spostano, così si cade. Allora si trova conforto tra le pagine di libri, tra quei personaggi che conosci e sai che non ti faranno mai male.
Ci piace essere scandalosi, e sì, lasciamo che parlino.
Quei Ragazzi di vita, credi ti faranno del male? Nella lettera precedente eri preoccupato, qualcuno tedia le tue giornate, infastidisce i tuoi pensieri. Se vuoi accoccolarti tra le mie braccia, sai che puoi farlo. Lascia tutto e corri qui. La casa è calda e profuma di cioccolato: faccio spesso quei muffin che ti piacciano tanto. Il camino scoppietta allegramente, anche lui è un amico che sa tenere compagnia e come tra i migliori, rispetta il silenzio e l’assenza pur essendo presenza. Tra fogli di carta e un bicchiere di vino possiamo discorrere e parlare e sognare con quei personaggi e scrittori che amiamo tanto …

Buon compleanno caro Pier Paolo!

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Dott.ssa in Discipline Psicosociali. Illustratrice, autrice di libri per bambini e fantasy, racconti, poesie, romanzi. Finalista 2017 del concorso Fiction e Comics, de Ilmiolibro, Gruppo Editoriale l’Espresso con il libro “C’Era Una Volta”. Libri pubblicati sullo stesso sito, Desideri Cristina ilmiolibro.it. Vincitrice del Secondo premio Internazionale di Poesia e Narrativa, Firenze Capitale D’Europa con “La bambola di Giada”. Racconti e favole sono stati inseriti in raccolte antologiche in quanto vincitori di concorsi, quali “Parole d’Italia, Racconti brevi di vecchi e nuovi italiani” indetto dalla Regione Lazio, la favola “Le stelle” selezionata dalla Scuola Holden per DryNites. Vincitrice di svariati concorsi letterari. Ha collaborato con la Montegrappa Edizioni e, per la stessa, ha ideato e curato sette concorsi letterari. Ha illustrato il libro “Sogni e Favole” del romanziere Giuseppe Carlo Delli Santi. Con la Pav Edizioni ha pubblicato il romanzo per la collana psicologica-thriller "La collezionista di vite”. Per la Pav Edizioni e in collaborazione con Gabriella Picerno, psicologa e scrittrice cura le collana 1000 Abbracci. Per la GD Edizioni è co-direttrice (insieme a Gabriella Picerno) della collana pedagogica “Il filo di Arianna”. Cura i concorsi letterari “La Botteguccia delle Favole”, “Lo Zaino Raccontastorie”. Autrice per il blog “Il Mago di Oz”.

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