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Questo libro racconta l’incontro fra «l’intellettuale vivente più influente del mondo» e «il politico più amato del pianeta», orchestrato e diretto dal giovane attivista e documentarista messicano Saúl Alvídrez. Ne scaturisce un dialogo appassionato, e appassionante, sui grandi temi del mondo di oggi: dai cambiamenti climatici alle guerre, alla crisi del capitalismo e alle sue mutazioni, alla corruzione sistemica, alla diffusione dei populismi e al degrado generalizzato della politica istituzionale.
Ma oltre ad affrontare singole rilevantissime questioni contemporanee, Chomsky e Mujica, il saggio del Nord e il saggio del Sud, come li definisce affettuosamente Alvídrez, nella seconda parte del volume tracciano una mappa dei valori che devono guidare l’umanità nel ventunesimo secolo. Valori che è necessario seguire perché un futuro possa ancora esistere; valori che rappresentano tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Colloquio straordinario fra due punti di riferimento mondiali del pensiero contemporaneo, Sopravvivere al ventunesimo secolo è un’occasione unica: fermarsi ad ascoltare Chomsky e Mujica è istruttivo, e bellissimo. (da Ponte alle Grazie)
Saul Alvìdrez
L’idea di questo incontro tra il saggio del nord (Chomsky) e il saggio del sud (Mujica) è stata possibile grazie all’idea di Saul Alvìdrez. Alvìdrez è un’attivista, scrittore e documentarista messicano (dallo stesso lavoro è tratto anche un documentario) nato nel 1988. Sottolineo la data perchè mi è spesso capitato, durante la lettura, di percepire una vicinanza con l’autore. Una sorta di internazionalismo delle disillusioni che si rielabora in una coltivazione dell’utopia. Alvìdrez ha una storia che coglie nel profondo le inquietudini della sua (mia) contemporaneità. Una storia di battaglie che vale la pena intraprendere nonostante le prevedibili sconfitte. Battaglie che spesso ci si trova a combattere da soli nella disgregazione sociale. Anche se in realtà non si è soli ma sfilacciati, distanti. Per capirlo bisogna contarsi ed è per questo che il lavoro di Alvìdrez conta.
Una nuova umanità
Alvìdrez trova ispirazione venendo a conoscenza, in Bolivia, della leggenda quechua su “l’aquila e il condor”. In questa profezia, l’equilibrio nel mondo tornerà quando aquila e condor voleranno insieme. L’aquila è anche il simbolo degli USA (ereditato – o meglio – rubato ai nativi) e il condor è un simbolo presente in diverse culture indigene sudamericane. L’incontro quindi tra il “saggio del nord” e il “saggio del sud” è funzionale a prendere coscienza del fatto che i centennials e i millennials sono già; nuova umanità. Deve essere questo rendersi conto, questo contarsi a spingerci ad agire. A prenderci la responsabilità del nostro ruolo nella storia anche se […]man mano che cresciamo trovare un senso nella vita diventa sempre più complesso […]
Mujica e Chomsky
Al di là della simpatia che si può istintivamente provare per Mujica, per i suoi aforismi sul senso della vita, per il suo stile di vita frugale e sul vero concetto di ricchezza urge mantenere lo spirito critico nell’osservare le azioni di un uomo che ha sempre cercato il potere politico. Vi lascio pertanto a questa ampia analisi pubblicata su Umanità Nova.
Noam Chomsky conferma anche in queste pagine la capacità di offrire spunti alternativi di riflessione attraverso una lucidità che supera le ideologie. Inoltre la sua vasta conoscenza della storia e del comportamento del potere gli consente profezie sull’attualità tristemente reali. In particolare sulla Palestina e l’Ucraina. Proprio durante la lettura del libro, per esempio, il cosiddetto stato di israele violava continuamente le tregue attaccando il popolo palestinese per proseguire nel suo piano di soluzione finale su Gaza; appoggiata dal mondo occidentale.
Conclusione
Libro da leggere e documentario da vedere. Sempre tenendo saldo il punto fermo più dinamico possibile; il dubbio.
Sul nostro blog puoi leggere recensioni sulla bibliografia di Noam Chomsky in continuo aggiornamento