La società è passata dalla raccolta-caccia alla produzione ottenuta attraverso allevamento (domesticazione delle specie animali) e coltivazione per cui si è passati dal rispettare la terra all’usarla per un unica specie che giustifica questo pensandosi come superiore all’intera terra e ai suoi equilibri.
Le società di cacciatori/raccoglitori erano popolazioni con un sistema di nutrimento alimentare non basato su alcuna forma di agricoltura o allevamento ma che si manifestava unicamente attraverso l’acquisizione ed il prelievo di cibo e risorse alimentari da ciò che la natura selvatica offriva.
La caccia portata avanti dalla specie umana senza addomesticamento del selvatico della natura, era affiancata alla raccolta e non pretendeva l’assoggettamento delle altre specie, requisito quest’ultimo invece essenziale per la produzione alimentare nelle società stratificate socialmente.
Dal documento in pdf: Cambiamento climatico e allevamenti intensivi della LAV:
“Un recente studio ha inoltre rilevato come gli allevamenti intensivi siano responsabili dell’emissione in atmosfera di ben il 51% dei gas serra (GHG), soprattutto di anidride carbonica, metano e protossido d’azoto e quindi possano essere annoverati tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale.”
Un metodo quindi che oltre a non considerare gli animali se non per la produzione, è anche responsabile dell’inquinamento da gas serra in maniera pesante ed invasiva, e spesso l’uomo dimentica che lui e tutti gli altri abitano lo stesso pianeta che ha scelto di inquinare.