Un detenuto siciliano è positivo al coronavirus e in tanti hanno organizzato una sommossa nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Il tumulto si è placato solo nelle ultime ore, ma è durato parecchio e sono dovute intervenire le forze dell’ordine vestite da antisommossa.
Cosa è successo
Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, i detenuti hanno organizzato una violenta sommossa dopo che è stata resa nota la notizia che un loro compagno di cella era risultato positivo al Coronavirus.
A ribellarsi sono stati in 150 e non solo sono dovute intervenire le forze dell’ordine dall’esterno e munite di abbigliamento antisommossa, ma è arrivato anche un elicottero per controllare la struttura dall’alto. Nel carcere in questione, i detenuti sono riusciti ad appropriarsi del reparto chiamato “Nilo” e la rivolta, che era iniziata intorno alle 20.30 di ieri sera, 5 aprile 2020, è terminata solo verso la mezzanotte.
Come si è risolta la situazione
La situazione è tornata alla normalità solo dopo che gli agenti di polizia penitenziaria hanno agito con diplomazia e hanno tentato di dialogare con i detenuti. La mediazione è stata realizzata direttamente con i vertici del carcere in questione. Per ora si attendono aggiornamenti in merito, anche se sembrerebbe che la situazione sia totalmente rientrata. Non si sa nulla invece riguardo al detenuto che ha contratto il virus, se non il fatto che abbia origini siciliane. Nulla però si sa riguardo le sue condizioni, anche se ci si augura che non siano gravi e si attendono news in merito.