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Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, consiglia ai governi europei di non preoccuparsi del debito pubblico e di finanziare aiuti alle imprese affinché queste sopravvivano alla crisi attuale provocata dal Coronavirus e riescano a non chiudere. L’alternativa sarebbe una grave recessione da cui sarà difficile uscire.
Questa è la posizione dell’ex presidente della Bce, pubblicata in un articolo sul Financial Times, che consiglia di aumentare il debito pubblico degli stati per mantenere viva l’economia e di conseguenza anche il gettito fiscale che ne deriva.
Punto di vista diverso da Christine Lagarde
Punto di vista molto differente da quello di Christine Lagarde, attuale presidente della Bce, che qualche settimana fa aveva fatto una figuraccia con la sua posizione intransigente a cui aveva sentito la necessità di rispondere il pacato Presidente della Repubblica Mattarella.
Secondo Draghi dobbiamo evitare principalmente che si perda posti di lavoro. L’occupazione con questa crisi è destinata a scendere e dobbiamo necessariamente affrontare un periodo di recessione, ma non deve diventare la fine dell’Europa unita.
Al debito seguirà austerità e privatizzazioni?
Il dubbio è che questo alto livello di debito pubblico che stiamo a cui stiamo andando incontro, porti poi ad una nuova fase di rigida austerità, come quella che ha dovuto subire la Grecia, imposta da Draghi e dalla Troika.
Questo aumento del debito pubblico potrebbe costringerci a privatizzazioni di settori chiave come le Ferrovie dello Stato, Anas, la Rai, la quota pubblica di Eni, Enel, Poste Italiane e Leonardo Finmeccanica e aziende strategiche che si occupano di comunicazioni militari e governative.
Draghi Presidente del Consiglio
Da più parti si invoca, invece, un mandato del governo nelle mani di Draghi come Presidente del Consiglio al posto di Giuseppe Conte. Era questa la proposta di governissimo fatta dalla Lega e da Salvini a Mattarella. Un governo Draghi sarebbe stato anche il punto di unione con Renzi, secondo articoli di stampa, con l’accordo di portare poi Draghi al Quirinale come Presidente della Repubblica. Una proposta inedita quella del leader del Carroccio che ha mostrato ostilità a quel governo tecnico di Monti e che continua ad essere critico, assieme alla Meloni, nei confronti delle politiche europee.
Corona bond contro la pandemia
Intanto l’Europa si spacca sugli interventi da attuare per affrontare questa grave crisi provocata dall’emergenza coronavirus. Nove premier di stati europei, tendenzialmente paesi del sud Europa, chiedono che la Bce utilizzi strumenti di debito chiamati coronabond od eurobond per dare liquidità ai governi che devono affrontare la recessione ed evitare il peggio. I nove premier hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, in cui si chiede di adottare strumenti di debito comune. Una scelta che qualche anno fa fu negata alla Grecia in nome dell’austerità ma che ora sembra l’unica via d’uscita.