Eva di Giovanni Verga – Commento

Perché Giovanni Verga ha scelto questo nome?

Eva, un bel nome, ma non è sempre stato così. No, nel Medioevo suscitava terrore, evocava le creature, le bestie, che avevano la furbizia, la capacità di ingannare gli uomini, come la volpe. Eva, rievoca Dio, e le colpe degli uomini. Se non ci fosse stata, forse, noi donne, non saremmo oggetto di scandalo, e di sessualità. Perché Verga ha scelto il nome Eva?

Eva, è una giovane donna con una bellezza media ma il suo fascino, mescolato alla semplicità e franchezza, ne fanno un personaggio caparbio. Enrico, è un artista, e come ogni uomo dotato di creatività, ha troppe aspettative dal mondo e dall’amore. I dialoghi sulla visione pessimista dei sentimenti raggiungono sfumature che portano all’apice del ragionamento.

La penna di Verga conduce il lettore a riflessioni -attraverso dei dialoghi-, con una tale semplicità, che in pochi altri libri abbiamo l’onore di trovare. L’amore li travolge con una forza che confonde i protagonisti. Eva, si scoprirà essere un nome non scelto a caso, ma è la causa dell’amore e del crollo di esso. La visione della donna è la chiave di lettura del libro. Stanca della monotonia, va alla ricerca di quei sentimenti che da tempo non provava più. Enrico è un uomo che davanti alla bellezza di Eva, prova timore, è insicuro. Eva è da sempre stata abituata alle attenzioni degli uomini, ma per non dar pena a Enrico, lascia il suo lavoro da ballerina. Ma quanto può stare un uccello in gabbia senza soffrire? Poco.

L’amore per quanto meraviglioso è come una pianta, non puoi toglierle il sole, l’acqua, o la uccidi. Una donna nel fiore dei suoi anni è una pianta, che ha bisogno di energie e di vita. Enrico, aveva paura. Di cosa vi chiederete? Della bellezza, della vita che Eva sprigionava. Gli uomini erano incantati da questa giovane donna. Appena ne ha avuto la possibilità, Eva, è scappata dalla sua gabbia. Enrico ne è distrutto e cerca in ogni modo di riconquistarla. Non voglio dirvi come finisce. Stiamo parlando un classico della letteratura italiana, ma io personalmente non l’avevo mai letto.

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Mi chiamo Greta Privitera, ho 23 anni e sono una studentessa di lettere moderne presso l'università degli studi di Catania. Leggere è una delle mie più grandi passioni, per questo scrivo delle piccole recensioni sui libri che ho letto. Non c'è altra soluzione che lasciarsi trasportare dalle pagine di un libro, in una realtà differente e scappare dalla monotonia. https://www.instagram.com/libri_sottolineati/

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