Extinction Rebellion: il nuovo movimento ambientalista

Cos’è Extinction Rebellion? In Italia se ne sente parlare poco in effetti, qualche accenno e articolo del Manifesto ne discute con i rappresentanti di questo movimento ambientalista e “matematico” movimento che nasceva nel maggio del 2018, Extinction Rebellion rappresenta un movimento pacifista e largo, inclusivo ma anche molto ben organizzato e che impiega la matematica quale strumento per pianificare le proteste.

Volete sapere cosa ha fatto questo movimento?

Ebbene per undici giorni attraverso l’attivismo di migliaia di persone hanno bloccato Londra, senza usare violenza e sorrette da un’idea immensa: salvare il pianeta che sta morendo.

Gli attivisti hanno formato catene umane utili a bloccare ponti e incroci, si sono sdraiati per le strade, e fissati all’ingresso della Borsa di Londra e sulle porte delle metropolitane, gli arresti sono stati più di mille.

Atti molto intensi di Disobbedienza Civile, questo è ciò che fa tale movimento, riprendendo forme di protesta pacifiche tipiche della storia di civiltà. Extinction Rebellion (la cui sigla è XR), è un movimento di disobbedienza che nasce per sensibilizzare sul clima e che chiede interventi urgenti utili ad arrestare la crisi climatica e ambientale che minaccia la sopravvivenza di molte specie, compresa la nostra.

Il manifesto di XR, così come la Dichiarazione di ribellione che li caratterizza, è netto ed evidenzia la necessità di agire per evitare quella che scientificamente si annuncia come una catastrofe.

Il movimento esorta pacificamente alla responsabilità individuale dei cittadini, visto che le istituzioni hanno fallito nel loro compito e questa è la differenza sostanziale che intercorre tra questo movimento e quello dei Friday for Future.

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2 Comments

  1. No, Extinction Rebellion non è un movimento che “nasce per sensibilizzare per il clima”! Non per sensibilizzare: per chiamare alla disobbedienza civile nonviolenta e ottenere che si fermi la distruzione degli ecosistemi, si portino allo zero netto le emissioni di gas serra entro il 2025, e che siano istituite assemblee di cittadine/i con reali poteri deliberativi per decidere le misure per fronteggiare le crisi climatica e ecologica e per la giustizia climatica e ecologica.

    Inoltre NON è solo per la crisi climatica. A pari merito esiste la seconda crisi di grave rilievo, tra le moltemplici crisi ambientali: la crisi ECOLOGICA. Parliamo della sesta estinzione di massa, l’annichilazione biologica (perdita di biodiversità, crollo drammatico dell’abbondanza delle specie, riduzione drammatica delle popolazioni di insetti, e di tutti i vertebrati, mammiferi, rettili, pesci, uccelli, anfibi. Dal 1970 abbiamo distrutto il 60% della vita (WWF, 2018) e un terzo delle popolazioni che restano è in declino drammatico. Dal 76 all’82% degli insetti volanti sono scomparsi dall’Europa. Una catastrofe che non è dovuta alla crisi climatica, ma in parte ne è anche aggravata, e che è collegata al nostro modello di sviluppo, allo stile di vita, alla radice dello stesso problema che causa la crisi climatica.

    ERRATO indicare che Extinction Rebellion si occupa solo del clima. ERRATO!

  2. Altro problema, non “esorta” i cittadini e le cittadine a essere responsabili nel senso di fare cose al livello individuale. Non che non sia importante anche adattare i nostri comportamenti individuali alla realtà delle emergenze. Ma non basta. Occorre creare un grande movimento di ribellione di massa, nonviolento, alla Gandhi, alla Martin Luther King, per forzare i governi a rimettere al centro l’interesse comune e trasformare la maniera di prendere decisioni, come unica soluzione per trasformare l’economia e la società e evitare il peggio delle drammatiche catastrofi che ci aspettano altrementi.

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