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Il nono libro della serie Fairy Oak che svela quasi tutti i segreti.
Fairy Oak. Il destino di una fata – La trama
Una nuova voce ci racconta la storia di Fairy Oak. Sa molte cose e moltissime ne svela, arricchendo il dipinto che ritrae il popolo della Valle di Verdepiano di dettagli assai curiosi e di nuove, inaspettate sfumature.
Il nuovo romanzo di Elisabetta Gnone rivela tutti i segreti (o quasi) di una comunità di fate, streghe, maghi e persone normali che convivono serenamente in un luogo dove il tempo e lo spazio sono dilatati e la natura è viva e strabiliante. Un mondo scintillante di fantasia e avventura che fa da sfondo a una favola sulla vita, sull’amicizia e sull’amore e sui preziosi equilibri che li governano.
Valori universali, profondi e sinceri, capaci di toccare il cuore di lettori di tutte le età e avvicinare anche i più giovani alla lettura.
L’autore – Elisabetta Gnone
Elisabetta Gnone è nata a Genova, ha studiato a Milano e giovanissima è entrata alla Walt Disney, dove è diventata direttore responsabile delle riviste femminili e prescolari e per la quale ha anche ideato la serie a fumetti W.I.T.C.H.
Oggi vive con la sua famiglia sulle colline del Monferrato, scrive libri per l’infanzia e grazie alla serie di Fairy Oak e Le storie di Olga di carta, è una delle autrici più amate dai ragazzi.
La narrazione e il tema
Rispetto ai volumi precedenti sempre raccontati dalla fata Sefeliceleisaràdircelovorrà, in questo nuovo libro la storia viene narrata dalla stessa autrice Elisabetta. Tramite la sua voce, l’autrice ci racconta quello che solo lei, madre di Valle di Verdepiano e di tutto ciò che le ruota intorno, poteva conoscere. Con quelle piccole sfumature segrete della sua storia, ci narra del primo e dell’ultimo anno che Felì passò a Fairy Oak, e di quei pochi istanti in cui si compie il destino di una fata. È stato bello conoscere il come è iniziato tutto, i primi passi della nostra amata e piccola fata nel villaggio e nella famiglia Periwinkle.
Nella seconda parte del libro troviamo l’ultimo anno delle gemelle con Felì, ossia di quando a 15 anni devono oramai dire addio alla loro fata per percorrere la loro strada verso la vita adulta. Vi confesso che in questa seconda parte più volte mi sono commossa.
I disegni e le illustrazioni di Fairy Oak
Anche qui, come negli altri volumi, troverete delle pagine con magnifiche illustrazioni a colori nel mezzo del racconto, come a mo’ di foto. Sia all’inizio che alla fine di ogni capitolo, ci sono dei disegni fatti a matita molto delicati, che ci portano nel Villaggio.
Lo stile di Elisabetta Gnone
Elisabetta è un bravissima scrittrice, il suo stile è magico e riesce a coinvolgere non solo i bambini e i ragazzi, ma anche noi adulti ormai troppo cresciuti per Fairy Oak. Quando l’autore/autrice riesce a trasportare il lettore in un mondo immaginario e incredibile, nelle strade di un piccolo villaggio intriso di magia, allora è riuscito nel suo intento ed Elisabetta ci è riuscita.
Conclusione
Fairy Oak. Il destino di una fata è un extra al di fuori di tutta la narrazione, ma io vi consiglio di leggere prima la trilogia iniziale di Fairy Oak e poi questo volume, sia per avere un maggior impatto nella lettura e sia per non avere spoiler. Per chi come me è un lettore ormai troppo cresciuto, vi dico che non è mai troppo tardi per Fairy Oak e la sua magia. Questo libro sembra un finale di una storia che ormai dura da anni, ma sono convinta che non è ancora giunta la parola fine a questo incanto. Un nono libro che svela quasi tutti i segreti di Fairy Oak e che i fan devono avere in libreria.