Le proteste in America per il caso Floyd non si placano minimamente e Trump, che voleva scatenare l’esercito per bloccare le rivolte, è costretto a cambiare idea perché anche il ministro Miller ha sottolineato quanto possa essere esagerata questa decisione. Oltre a questo, sono stati arrestati anche gli altri 3 poliziotti coinvolti nell’uccisione di George Floyd, accusati infatti di non aver bloccato il loro collega, che ha ucciso l’afroamericano.
Floyd: come si evolve la situazione
Il nome di George Floyd è ormai conosciuto in tutto il mondo e tutte le nazioni stanno cercando di sottolineare la loro protesta per il fatto che sia stato ucciso in modo brutale da un poliziotto, che ha tenuto il suo ginocchio contro il petto della vittima, per ben 8 minuti, uccidendolo volontariamente. Sono pesanti accuse, che hanno portato non solo alla formazione di proteste violentissime in tutta l’America, ma anche all’arresto degli altri 3 poliziotti, che erano presenti nel momento in cui Floyd è stato ucciso e anziché fermare la crudele azione del loro collega, che stava uccidendo l’afroamericano, sono rimasti a guardare.
Trump rinuncia a usare l’esercito
Trump aveva intenzione di usare l’esercito per cercare di sedare le rivolte che la popolazione americana ha scatenato per poter far capire quanto fosse contrariata per l’uccisione di Floyd. Il Presidente americano aveva minacciato di scatenare le sue truppe, ma lo stesso ministro Miller ha sottolineato che si tratterebbe di una mossa assurda, anche perché l’esercito deve essere usato solo in gravissime situazioni, e non è questo il caso, anche perché la popolazione sta solo chiedendo giustizia.