“Follia maggiore” di Alessandro Robecchi

Alessandro Robecchi è, secondo me, uno dei giallisti migliori disponibili sulla piazza. I suoi romanzi aggiungono al piacere di sciogliere intrighi una piacevolissima ironia e uno sguardo disincantato sui grigi tempi nostri. “Follia maggiore” è il quinto dei romanzi gialli che hanno come protagonista il cinico autore televisivo Carlo Monterossi: chi non li avesse ancora letti è caldamente invitato a farlo, perché sono letture veramente gustose. Il mistero più grande rimane in effetti per me come sia possibile che ancora non esista una serie dedicata ai suoi personaggi: sarebbe un successo assicurato.

Alessandro Robecchi – l’autore

Classe 1960, Robecchi è un giornalista professionista milanese. Ha collaborato a molte riviste e anche a diversi programmi televisivi: il mondo che descrive nei suoi romanzi è quindi a lui ben noto, ed è per questo che riesce a rappresentarlo al meglio nei suoi romanzi.

L’esordio narrativo avviene nel 2014 con il primo romanzo di Carlo Monterossi, ovvero “Questa non è una canzone d’amore”. Siamo già arrivati al settimo volume, qualcosa vorrà pur dire.

I romanzi con Carlo Monterossi

Ambientati in una Milano che più Milano di così non si può, i gialli di questa serie hanno un protagonista particolare, nel quale si può vedere anche un po’ dell’autore stesso. Carlo Monterossi è infatti un disincantato ma sentimentale, un cinico ma dal cuore in fondo tenero, un povero ricco autore di un programma televisivo di successo. Quello che proprio non sopporta della sua creatura, però, è che per farla diventare di successo è stata traviata e snaturata: insomma, il suo programma è diventato il classico programma trash in testa alle classifiche dello share. Carlo questo non riesce a sopportarlo e cerca in tutti i modi di allontanarsi da quel mondo di ipocrisia e finzione, che però è lo stesso mondo che gli permette di vivere la sua vita di lusso. Un bel conflitto, non c’è che dire.

In questo suo cercare di scappare anche da se stesso, si imbatte in personaggi altrettanto singolari, primo fra tutti il suo migliore (e forse unico) amico Oscar Flacone, che di professione fa il sapiente tutto di tutti. Che è una professione che attira parecchi guai. E nei guai i due finiscono spesso, come ben si può immaginare.

“Follia maggiore” – la trama

Come si diceva, siamo al quinto volume della serie di Carlo Monterossi. Stavolta il nostro protagonista viene ingaggiato, insieme al suo amico Oscar, per ritrovare un anziano e soprattutto ricco signore che sembra essere scappato. In realtà l’arzillo vegliardo, tale Umberto Serrani, si è solo preso un giorno di vacanza per dedicarsi, come dice lui, alle sue ossessioni in santa pace. I tre, però, sono destinati a rivedersi molto presto e in circostanze meno piacevoli: una traduttrice che un tempo era legata a Serrani viene trovata morta, e lui vuole sapere. Sapere cosa? Tutto.

Considerazioni

Quando non so cosa leggere, quando ho il blocco del lettore, quando ho bisogno di ricaricarmi gli autori a cui mi rivolgo sono due, e uno dei due è Robecchi. Vero, sono letture poco impegnative e leggere, ma non per questo sono da disdegnare. L’ambientazione milanese, soprattutto per chi un po’ conosce la città, è così godibile che sembra di esserci, e viene subito voglia di un aperitivo in Galleria. Il disincanto e l’ironia salace con cui Robecchi ci parla della nostra bella società è disarmante, un po’ fa morire dal ridere e un po’ fa morire e basta.

Non lasciatevi scoraggiare dal secondo libro della serie, “Dove sei stanotte”, che secondo me è il più fiacco; fatevi conquistare da “Questa non è una canzone d’amore”, iniziate a leggere di Carlo e di Oscar e di tutti quanti. Non potrete smettere più.

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Laureata in Lettere moderne
Lettrice forte
Vari corsi di editoria intrapresi
Collaboratrice di riviste indipendenti
Viaggiatrice indefessa

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