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L’Archivio Storico della Federazione Anarchica nasce da una proposta durante il XVII congresso della Fai del 1985. La proposta prevedeva la creazione di una Commissione della Fai che gestisse l’Archivio Storico. Da allora l’Archivio raccoglie tutti i documenti e i bollettini interni della Federazione Anarchica, costituita nel 1945.
I documenti conservati presso l’Archivio Storico
I giornali e le riviste
Presso l’Archivio Storico della Fai, che ha sede ad Imola, sono conservati quasi tutti i numeri di Umanità Nova dal 1948 ad oggi, il settimanale della Federazione Anarchica Italiana. Inoltre, l’Asfai conserva la raccolta completa delle uscite della rivista Il Pensiero, redatta da Luigi Fabbri e Pietro Gori dal 1903 al 1911. Custodisce tutti i numeri della rivista A, diretta da Paolo Finzi, dal 1971 al 2020. Tutti i numeri di Guerra di Classe, giornale diretto da Camillo Berneri dal 1936 al 1937 fino alla sua morte. Alcuni libri e riviste redatti dagli anarchici spagnoli durante la rivoluzione anarchica spagnola.
Corrispondenza tra gruppi e militanti anarchici
Parte consistente dei documenti conservati presso l’ASFAI, e di grande interesse storico e culturale, è costituita dalla corrispondenza tra gruppi e militanti anarchici. Quando ancora non si comunicava attraverso e-mail, le lettere costituivano lo strumento, non solo formale, per comunicare. Questo tipo di comunicazioni venivano utilizzate per preparare congressi, per diffondere relazioni e per commentarle, per diffondere appelli e per proporre mozioni. Vi era, tuttavia, anche una corrispondenza privata tra attivisti del movimento anarchico per discutere temi di attualità politica.
Tra le figure di spicco del movimento anarchico di cui si conservano lettere vi sono: Armando Borghi, Giovanna Berneri (nata Caleffi e moglie di Camillo Berneri), Ugo Fedeli, Pier Carlo Masini (che dapprima aderisce alla FAI ed è redattore di Umanità Nova e poi partecipa alla formazione dei Gruppi Anarchici d’Azione Proletaria), Alfonso Failla (anarchico antifascista che prende parte alla Resistenza e nel 1945 partecipa alla costituzione della Fai al Congresso di Carrara), Umberto Marzocchi, combattente in Spagna e nella Resistenza francese.
Altri documenti presso l’Archivio Storico
Altri documenti conservati presso l’Archivio Storico della FAI riguardano la posizione della Federazione subito dopo gli eventi della strage di piazza Fontana, che testimoniano un’immediata consapevolezza del movimento anarchico sull’origine fascista della strage e la complicità di alcuni apparati dello stato. Molte sono anche le carte relative al Processo Marini del 1974 e alla tragica morte, a Pisa nel1972, di Franco Serantini.
Vi sono, inoltre, alcuni documenti riguardo “i fatti del Diana”, la strage del 1921 a Milano, sulle lotte operaie del 1919-1920 più comunemente conosciute come “Biennio Rosso”.
Le posizioni ambientaliste ed antinucleariste
Tra i documenti in possesso dell’ASFAI vi sono anche comunicati e volantini che esprimono le posizioni politiche assunte dai vari gruppi anarchici locali su tematiche nazionali caratteristiche del movimento anarchico (antimilitarismo, elezioni, ecc.) e questioni politiche locali. Curiosa ed interessante è la posizione ambientalista degli anni novanta del Gruppo Anarchico “Carlo Cafiero” di Canosa su problematiche locali quali discarica ed inceneritore. A questo proposito sono conservati i seguenti documenti: “Ci risiamo contro l’inceneritore”, “Salute e rischio diossina”, “No alla discarica”.
Di qualche anno precedenti sono le attività del Comitato Antinucleare del Gruppo Anarchico “Louise Michel” di Napoli che, con documenti e volantini, è impegnato ad informare la cittadinanza sulle questioni energetiche, sulla possibilità che venisse costruita una centrale nucleare sul territorio e sul referendum sul nucleare.
L’interesse storico dell’ASFAI
Nel 2010 la Sovrintendenza dei Beni Archivistici della Regione Emilia-Romagna dichiara l’ASFAI di interesse storico particolarmente importante. Questo atto ha diverse motivazioni. Di interesse storico sono infatti tutti i documenti interni e la copiosissima corrispondenza, in copia unica, intercorsa fra i principali militanti della Federazione e del Movimento, nell’immediato secondo dopoguerra, materiale che praticamente attraversa la storia d’Italia dal secondo dopoguerra in poi.
Vi sono poi tutti i documenti e la corrispondenza che riguardano i diversi gruppi anarchici attivi in seguito alla diverse scissioni che hanno riguardato la FAI. Tra questi vi erano i Gruppi di Iniziativa Anarchica (GIA) e i Gruppi Anarchici d’Azione Proletaria (GAAP). Di particolare interesse storico sono anche i doocumenti che riguardano la Federazione Anarchica Empolese e quelli dei Gruppi Anarchici Imolesi. Altri documenti, invece, relativi alla Federazione Comunista Libertaria Ligure, riguardano un periodo precedente essendo questo gruppo confluito nella FAI attraverso il suo congresso costituente.
Volantini, manifesti e bandiere
I numeri della documentazione dell’ASFAI sono impressionanti. I manifesti e le locandine del movimento anarchico conservati presso l’ASFAI sono 1500 e riguardano perlopiù il periodo che va dal 1945 ad oggi. Tuttavia ce ne sono alcuni che risalgono al periodo dal 1905 al 1920.
I volantini custoditi presso l’ASFAI sono suddivisi per base territoriale che li ha prodotti e diffusi. I volantini vanno dal 1965 a quelli dei nostri giorni.
L’Archivio Storico conserva anche 30 bandiere che vanno dal 1936 agli anni ’70.
I numeri dei giornali e riviste conservate sono altrettanto straordinari. 1500 le testate in lingua italiana e 800 quelle in altre lingue. Tra queste Seme Anarchico (1951-1968), Il Libertario (1945-1964), Sicilia Libertaria (1973-oggi), Pensiero e Volontà (1924-1926), Il Pensiero (1903-1911), L’Internazionale (1965-1993), Volontà (1944-1996).
ASFAI oggi
L’Archivio Storico della FAI è consultabile su appuntamento. Il suo sito ufficiale www.asfai.info/ contiene il catalogo dei Fondi e i contatti per chiedere informazioni o concordare un appuntamento per una visita. L’enorme mole e la preziosità dei documenti conservati presso questo archivio, rappresenta sicuramente un punto di riferimento per studenti, ricercatori e storici. Inoltre, negli ultimi anni, l’Archivio Storico della FAI, attraverso il Centro Studi Malatesta, è stato promotore ed organizzatore di numerose iniziative di interesse culturale come presentazioni di libri, conferenze ma anche convegni.