I morti del naufragio di Cutro funzionali al governo

Articolo umoristico tratto dal bollettino numero 2 della Newsletter umoristica

Morti utili, necessarie, funzionali

Il ministro Piantedosi con le sue dichiarazioni è stato chiaro ed ha espresso la linea del governo sulle migrazioni. Questi morti sono necessari, servono a far capire, a chi vuole partire, che nel mare si muore e che non c’è nessuno pronto a salvarli. Il governo non aspettava altro. Una nefasta tragedia, il fatto che sia avvenuta a pochi metri dalla costa, altrimenti nessuno se ne sarebbe accorto.

A cosa è servito mandare le navi delle Ong ad Ancona? Ad allontanarle dal Mediterraneo, da quei luoghi dove i barchini dei migranti si trovano in difficoltà nel mare. Senza le navi delle Ong, nel mare si muore. Scrivetevelo in Frontex. Il governo sta cercando di rafforzare la strategia del porto lontano. Alle prossime navi, come porto sicuro, potrebbe essere assegnata la base italiana in Antartide, in modo da sbarazzarcene per qualche mese.

Lanciare al mondo un messaggio etico

Non vi vogliamo, non vi vogliamo vivi. Il messaggio deve arrivare ai paesi da cui partono i migranti. Siamo razzisti, profondamente razzisti. L’etica cristiana, sovranista e razzista ci porta a sviluppare due percorsi, due modi di affrontare questa situazione. Il primo è quello di aiutarli a casa loro con missioni militari per proteggere i loro territori e bonificarli da pozzi di petrolio che a loro non serve. Il secondo è quello di non aiutarli in mare. Da noi non starebbero bene, ma soprattutto non staremmo bene noi a vederli.

A chi dice che al nostro paese serve manodopera, rispondiamo chiaramente che non serve manodopera a basso costo costo, non servono poveracci da sfruttare, da far lavorare senza rispetto delle regole contrattuali e per pochissimi soldi. Ce li abbiamo già. Con l’abolizione del reddito di cittadinanza, tanti italiani dovranno cercare un lavoro sottopagato. Prima gli italiani, a spezzarsi la schiena con uno stipendio da fame.

Educazione alla responsabilità

Noi fascisti siamo stati educati a chiederci cosa possiamo fare per il nostro paese. Non siamo dei vili e dei fifoni che scappano verso la Svizzera travestiti da tedeschi appena il pericolo si avvicina. Allora dobbiamo ribadire che non si scappa da paesi come l’Afghanistan. Cosa può fare un afgano patriota, per il proprio paese? Può diventare un buon talebano e costringere la propria moglie a stare in casa. Che altro potrebbe significare camerata, se non delineare lo spazio di libertà di una donna?

Non esiste un diritto o un dovere a partire, perchè non si deve partire. Se proprio si deve partire, si vada da un’altra parte.

Arturo Cianuro – Associazione Nazionale delle Camicie a righe

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