Il realismo fantastico nel romanzo “Anita” di Maria Franzè

Di recente pubblicazione, “Anita”, l’ultimo romanzo di Maria Franzè, una storia intrisa di crudo realismo e di sogni a lungo inseguiti e realizzati errando in Brasile, Italia, Francia e Palestina

Il romanzo Anita di Maria Franzè, pubblicato due settimane fa da Masciulli editore, è un affresco di drammi, violenze, rivolte, fughe, crisi esistenziali e sociali; di amori lirici e di passioni travolgenti.

Un intreccio di storie entro cui, insieme ad Anita, agiscono la madre Tina e la nonna Assunta, il padre Karl, le amiche Lucia e Melissa, i compagni Pier Giorgio e Victor e altri personaggi che affiorano in trame trasversali.

La protagonista, dotata di un’indole caparbia e profonda, dopo ogni caduta troverà sempre la forza e il coraggio per ricominciare. Ha la capacità di toccare il fango senza sporcarsi mai le mani.

La sua esistenza è un vaso di Pandora in cui orrido e sublime coesistono.

Anita è inseguita da vicende cangianti, mutevoli, contraddittorie, ombrose e colorate che ripercorrono fenomeni distanti nello spazio, nel tempo e nella storia politica – la seconda guerra e il nazifascismo, il conflitto israeliano-palestinese fino all’intifada del 1987, l’avvento della dittatura militare in Brasile e la sua caduta nell’’84, il Sessantotto e gli strascichi nei Centri sociali di una Milano contigua a quella “da bere”, dell’alta moda, del craxismo, degli yuppies e poi di Tangentopoli, l’orientalismo e le vie di fuga nell’esotismo dell’India.

Un romanzo in cui ognuno può riconoscere frangenti del proprio vissuto personale, familiare, esistenziale.

Il libro è corredato di un’approfondita Prefazione a firma di Mauro Geraci (antropologo culturale e cantastorie).

Anita si compone di 235 pagine ed è in vendita al costo di 15 euro. Maggiori informazioni sul sito di Masciulli Edizioni.

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