Il Richiamo di Cthulhu, è forse uno degli scritti più introspettivi di Lovecraft, viene scritto nel 1926 e pubblicato per la prima volta nel 1928 sulla rivista Weird Tales. Con quest’opera, l’autore introduce uno dei pilastri della sua mitologia personale, il “Mito di Cthulhu”, che diventerà una componente essenziale della narrativa horror. Il racconto affronta temi universali come la piccolezza dell’uomo di fronte alla vastità del cosmo e il suo terrore per l’ ignoto, anticipando quelli che furono i temi esistenziali della letteratura del Novecento.
Il protagonista, nonché narratore, è Francis Wayland Thurston, uno studioso che si ritrova a indagare su un oscuro culto legato alla figura di Cthulhu, una divinità antichissima e mostruosa che giace addormentata nelle profondità dell’oceano, nella città sommersa di R’lyeh. La narrazione si sviluppa attraverso documenti e testimonianze frammentate che vengono raccolte dopo la morte del professor George Gammell Angell, zio del protagonista e stimato esperto di lingue antiche. Tra questi documenti spiccano il racconto di sogni inquietanti vissuti da artisti sensibili, descrizioni di rituali blasfemi praticati da fanatici e il ritrovamento di una misteriosa statuetta raffigurante una creatura dalle fattezze mostruose: testa di polpo, un corpo squamoso e ali ricoperte da membrane.
Lovecraft costruisce il racconto seguendo una struttura particolare, quasi investigativa, suddividendo la narrazione in tre sezioni principali: “L’orrore nella creta”, “Il racconto dell’ispettore Le Grasse” e “La follia del mare”. Questa divisione permette di procedere gradualmente nella scoperta dell’orrore arrivando al suo livello più alto, creando un climax di terrore crescente nel lettore. Nella prima parte, Thurston esplora i sogni di un artista di Providence, il quale ha avuto visioni di R’lyeh e di Cthulhu senza mai aver sentito parlare di questo culto e della divinità. Nella seconda parte, l’ispettore Le Grasse racconta di un’incursione in una palude della Louisiana, dove scopre un gruppo di fanatici intenti a compiere rituali sanguinari in onore dello strano e oscuro Cthulhu. Infine, nella terza e ultima parte, emerge il resoconto di un marinaio norvegese, Gustaf Johansen, che ha assistito al risveglio temporaneo del mostro durante un terremoto.
Uno degli elementi più affascinanti del racconto è senza dubbio l’abilità che ha lo scrittore nel costruire un senso di angoscia crescente senza mai metterci davanti all’ orrore nelle sue fattezze; piuttosto che mostrare, l’ autore preferisce suggerire, lasciando a noi lettori il compito di immaginare l’impronunciabile. La figura di Cthulhu, anche se compare solo per poco, rappresenta il culmine di questo approccio: non è solo una creatura mostruosa, ma rappresenta il simbolo dell’indifferenza della natura verso l’umanità. La sua esistenza suggerisce che l’universo non è governato da forze benevole o razionali, ma da entità antiche e primordiali che sono incomprensibili per la mente umana.
Un altro aspetto rilevante è la dimensione antropologica del racconto. Lovecraft descrive in modo molto particolare i culti dedicati a Cthulhu, che si estendono in tutto il mondo, dalle paludi della Louisiana alle tribù polinesiane. Questa diffusione globale del culto suggerisce che il richiamo di Cthulhu agisce a livello inconscio della psiche umana, influenzandone le menti più sensibili. L’autore sembra voler sottolineare l’impossibilità per l’uomo di sfuggire a forze primordiali che lo sovrastano.
Per quanto riguarda il lato puramente stilistico, Il Richiamo di Cthulhu si distingue per l’uso di un linguaggio ricco e complesso, spesso arcaico, che contribuisce a creare un’atmosfera opprimente e fuori dal tempo e dallo spazio. Le descrizioni delle visioni oniriche e dei paesaggi alieni sono evocative e potenti, e queste immergono il lettore in un mondo oscuro e vertiginoso. Il rischio di questa cifra stilistica sta nel poter pensare che la sua sia una prosa eccessivamente datata, ma è proprio questo a conferire al racconto il suo carattere unico.
Il Richiamo di Cthulhu è un capolavoro del genere horror che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura letteraria e popolare. La sua capacità di evocare un terrore cosmico, la costruzione di un pantheon mitologico e la riflessione sulla piccolezza dell’uomo di fronte all’universo lo rendono una tappa obbligata per chiunque voglia esplorare i meandri più oscuri dell’immaginazione umana. Leggerlo significa mettere l’ uomo a confronto con l’ignoto e accettare la possibilità che alcune verità siano troppo terribili per essere comprese.