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Perché il costo delle bollette aumenta? Perché il costo dell’energia e del gas aumentano? La guerra in Ucraina sta provocando questi aumenti oppure è in corso una speculazione?
Aumento dei costi e carovita
Cosa sta succedendo ce lo spiega bene Fricche sullo storico settimanale del movimento anarchico Umanità Nova. I costi dei prodotti energetici in bolletta è aumentato del 44,5% e tenderanno ancora ad aumentare. L’aumento dei costi dell’energia e del carburante sta facendo aumentare i prezzi dei prodotti alimentari dell’11,4%. E naturalmente questa situazione va a gravare maggiormente su chi lavora in smart working. A ciò si aggiunge il fatto che i salari non stanno aumentando per lavoratori stagionali, lavoratori a nero, partite iva e lavoratori con contratto nazionale scaduto.
Speculazione sul costo dell’energia
Ma il costo dell’energia, per le compagnie energetiche non sta aumentando. Si tratta di una speculazione della borsa del gas di Amsterdam a cui le compagnie energetiche si rivolgono solo per le eccedenze o per richieste temporanee e non preventivate, dice Fricche nel suo articolo. Le compagnie non pagano il gas al prezzo della borsa del gas di Amsterdam, ma con la guerra in corso hanno deciso di fare riferimento a quei prezzi per venderlo e speculare.
Questa mossa puramente speculativa ha portato le compagnie energetiche a moltiplicare i loro profitti a danno di famiglie, lavoratori ed aziende. L’Eni sta esportando gas, principalmente verso la Germania, ancora prima che le nostre riserve per l’inverno fossero al completo facendo 11 miliardi di utili solo nei primi sei mesi del 2022. Quella stessa Eni, di cui lo stato italiano detiene il controllo attraverso il 30% di proprietà (suddivise tra Ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti) e a cui contribuiamo già con missioni militari all’estero per difenderne gli interessi (anche le missioni militari hanno un costo).
Noi non paghiamo le bollette
In tutta Italia si stanno costituendo gruppi autorganizzati dal basso dal nome Noi non paghiamo le bollette. Si tratta di un movimento per la costruzione di un percorso di lotta contro il carobollette e il carovita. Il movimento sta organizzando manifestazione pubbliche per chiedere che le bollette abbiano costi accessibili. Se il governo non dovesse prendere subito provvedimenti per affrontare il caro bollette, il 30 novembre comincerebbe uno sciopero della bolletta che porterà gli attivisti e chi aderisce al movimento a non pagare più i costi di luce e gas.
La transizione energetica mancata
Ad esasperare questa crisi energetica vi è sicuramente l’incapacità del governo Draghi e del ministro alla Transizione Energetica Cingolani. Con il ministro Cingolani la politica energetica italiana è stata quella di continuare a sfruttare i giacimenti di gas, di imporre due rigassificatori al largo e di promuovere i biorcaburanti. Siamo lontanissimi dal traguardo di ottenere il 90% dell’energia da fonti rinnovabili e non ci stiamo neanche provando. Nessuna transizione c’è stata e nessuna transizione ci sarà con il prossimo governo che ha accorpato il ministero della Transizione Ecologica a quello dello Sviluppo Economico.
Insorgiamo a Bologna il 22 ottobre
Insorgiamo manifesterà sabato 22 ottobre a Bologna contro la crisi climatica e contro la crisi economica di cui gli ultimi governi sono responsabili, quantomeno per non aver fatto nulla per contrastarle. Il motto della manifestazione è convergere, per unire le lotte di lavoratori, che subiscono le speculazioni economiche delle aziende e la crisi economica, movimenti sociali che si battono sulle questioni ambientali, quei movimenti che in Emilia-Romagna hanno costruito percorsi autogestiti di sovranità alimentare. Alla manifestazione parteciperà anche il movimento Noi non Paghiamo le bollette. L’appuntamento è in piazza XX Settembre alle ore 15.00.
Insorgiamo il 5 novembre a Napoli
Insorgiamo con i lavoratori Gkn ha lanciato anche la manifestazione a Napoli prevista per il 5 novembre. Insorgiamo a Napoli converge con il Movimento di Lotta – Disoccupati “7 novembre” e con Tutti a bordo – No al piano Ita che mette assieme lavoratrici e lavoratori di Alitalia colpiti dal piano di ristrutturazione aziendale. La manifestazione di Napoli, come le precedenti, cercherà di far convergere le diverse istanze di lavoratori contro disoccupazione e sfruttamento, contro il carovita che colpisce le famiglie, contro la guerra che paghiamo noi, contro inquinamento e repressione.