La questione del relativismo nei nostri giorni è di fondamentale importanza. Spesso sentiamo pronunciare questa parola con grande disprezzo dal Papa. Vediamo un pò di cosa si tratta e cosa c’è in gioco.
Il pensiero relativista esclude che ci siano verità assolute oppure mette in discussione che si possa giungere ad una loro definizione completa; quindi queste verità possono anche essere inconoscibili o inesprimibili.
Perchè questo per i gerarchi della Chiesa è inaccettabile?
Semplicemente perchè una società relativista presuppone che gli uomini possano avere una diversa idea su ciò che è vero fino a pensare che una verità assoluta non esista e che vero è ciò che per ognuno è vero. Per una delle maggiori sette religiose, come quella cattolica, un pensiero di questo tipo è estremamente pericoloso perchè mette in discussione ciò che per loro è un dogma, una cosa sicuramente vera, che bisogna accettare vera per fede senza ragionarci sù.
Qualche tempo fa, per esempio, l’attuale papa inquisitore è entrato in polemica con Amnesty per la battaglia che questa organizzazione sta facendo per far riconoscere il diritto all’aborto tra i diritti internazionali dell’uomo. A proposito afferma che non si può agire come se Dio non ci fosse. Ma di quale Dio parla? Gli abitanti del nostro pianeta appartengono a differenti confessioni religiose e molto spesso quando si parla delle religioni più importanti non si tiene conto che queste sono divise in diverse correnti autonome tra loro e con diverse concezioni spirituali. Quante idee di Dio l’uomo si è fatto? E perchè l’inquisitore parla come se ce ne fosse uno solo, quello creato dalla sua mente? Perchè vuole imporre la sua idea di Dio non solo a tutti i cristiani ma a tutti i fedeli di tutte le religioni del mondo?
Il diritto all’aborto che dovrebbe essere il diritto a fare una scelta, indipendentemente dalla religione a cui si appartiene, diventa per il papa un motivo per imporre il proprio dogmatismo e mettere su un piano di superiorità la sua morale rispetto a quella delle altre persone. Una superiorità morale del tutto discutibile considerata la sua posizione e il suo tentativo di coprire gli abusi di alcuni preti statunitensi su minori.
Tornando alla questione relativista possiamo dire che una società improntata su una cultura di questo tipo è necessaria per una educazione della gente alla tolleranza ed al rispetto per il pensiero diverso. Non si tratta solo di interferenze tra religione cattolica e culture tribali africane, ma di una imposizione del pensiero cattolico sulla cultura laica dello stato che dovrebbe riconoscersi sui diritti imprescindibili dell’uomo come può essere avere un proprio pensiero filosofico-religioso ed esercitarlo, un diritto alla libertà sessuale e tutto ciò che ne deriva (diritti delle coppie di fatto, pillola del giorno dopo ecc.).
Ecco quindi che un pensiero antirelativista diventa intollerante sia che diventi dominante tra la gente sia quando si inserisce nei posti di potere, per esempio quello del medico che si fa obiettore di coscienza non riconoscendo i diritti del paziente. Ecco che il pensiero antirelativista si fa ignorante e arrogante, in parte anche responsabili del suicidio di adolescenti omosessuali derisi dai compagni di scuola.
Fonti:
http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_01/papa_contro_onu_dfc95d72-a003-11dc-8bf1-0003ba99c53b.shtml
http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/scuola_e_universita/servizi/torino-suicidio/torino-suicidio/torino-suicidio.html
“Relativamente” d’accordo;)
No, scherzo, completamente!!!
completamendte d’accordo anch’io…ciò che ci hanno inculcato da piccoli(parlo della mia educazione al cattolicesimo,abbandonata appena raggiunta la lucidità )non è stato il messaggio cristiano,più che altro ci hanno parlato di una serie di divieti o restrizioni…restrizioni che fosse per “loro”,adottandole,si mostrerebbero come l’emblema della contraddizione per la natura stessa dell’uomo…non si può vivere in un paese definito laico e dover far fronte a ciò che viene definito giusto o sbagliato solo perchè l’ultima parola in questione l’ha avuta il pastore tedesco…
ciò che ci ostacola anche nella quotidianità è dettato da chi non deve fare i conti con la quotidianità ,ma da chi se ne frega del controllo delle nascite o delle discriminazioni sull’orientamento sessuale delle persone,definendo l’aborto come omicidio o l’omosessualità come una “deviazione temporanea”da condannare,fregandosene della sostanza del messaggio cristiano…la chiesa non ha mai seguito il messaggio di cristo,ha soltanto pensato a riempire continuamente la pancia dei suoi servitori.
Concordo in gran parte, ma volevo porti una domanda: secondo te un mondo in cui quasi tutto è permesso è un mondo migliore?
Secondo me no,giungeremmo ad una visione del mondo crowleyana, senza alcun valore morale, senza alcun criterio, dove tutto è permesso, non più libertà , ma libertinaggio.
Secondo me la questione è questa:L’uomo moderno ha perso ogni principio trascendente,dedicando tutta la sua esistenza alla materialità , che seppur importante deve rappresentare solo un ambito dell’esistenza umana, altrimenti si corre il rischio di banalizzare la stessa vita, credendo che il trascendente non esista.
Dunque è vero che il papa non deve permettersi di entrare nella vita pubblica dello stato, ma per chi crede può essere una voce da seguire, in fondo il Cristianesimo non è l’unica religione detentrice della verità , ma come tutte le altre religioni( Islam, Induismo, Buddhismo)detiene qualche frammento dell’unica verità ; quindi se non si è cattolici si è liberi di fare ciò che si ritiene più opportuno, ma senza stare sempre a criticare la Chiesa, che, pur nei suoi enormi sbagli, avvolte soprattutto per mezzo dei piccoli sacerdoti di provincia agisce bene…A questo punto critichiamo anche il Dalai Lama, perchè è in rapporti di amicizia con gli americani, che stanno montanbdo una propaganda…est modus in rebus.
Un mondo dove tutto è permesso non è il migliore dei mondi possibili. L’antirelativismo cattolico è prima di tutto una condanna delle forme di pensiero diverse dalla dottrina della chiesa. E’ una condanna prima di tutto del pensiero altrui che in quanto pensiero generato da una mente altra è per forza di cose diverso, originale. La fede è un’altra cosa: la fiducia che il fedele (potremmo anche chiamarlo Fido) ripone in rappresentanti ecclesiastici. Quindi ciò che qui si mette in discussione è la condanna del libero pensiero (parliamo di pensiero non della libertà di fare del male a qualcuno), delle diverse forme di culto e dell’individuale ricerca della verità che può anche realizzarsi attraverso pratiche spirituali non necessariamente legate ad una religione particolare (yoga e meditazione).
Per quanto riguarda il mondo crowleyano penso che degli individui debbano essere liberi di rapportarsi come credono nel rispetto degli altri. E’ da condannare la costrizione a partecipare a rituali, rapporti ecc.
Anch’io non apprezzo il materialismo e probabilmente se l’uomo ha perso un principio trascendente è perchè la chiesa cattolica per prima non è capace di offrirne uno valido ed abbastanza credibile.
A mio parere invece la chiesa va criticata e combattuta nei suoi aspetti marci perchè troppo spesso condizionano una crescita culturale superficiale e superstiziosa degli individui. Il problema è proprio quello, che si affida la crescita dei ragazzi delle periferie, e non solo, alle parrocchie mentre le associazioni culturali laiche non sono capaci di creare spazi ricreativi dove accogliere i giovani.
Secondo me la Chiesa così come le altre religioni non vanno condannate a priori perchè sicuramente la spiritualità è una dimensione importante dell’uomo, ma criticare l’arroganza di certe imposizioni e posizioni sicuramente non fa male.
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Sono pienamente d’accordo co te su questo punto, anche perchè, la chiesa, sin dalla sua fondazione ha abbandonato la chiave di lettura esoterica per darcene una exoterica o (esoterica che dir si voglia), sminuendo la portata del messaggio del Cristo. Per ciò molti si allontanano dalla Chiesa, soprattutto coloro che hanno effettuato studi maggiori, propio perchè ciò che ci propina è per così dire una vulgata, per l’appunto una religione, che come tutte le altre unisce sia fattori spirituali, che popolari e superstiziosi, dovuti proprio alla mancanza di un Principio fondamentale, che si è irrimediabilmente perso, illuminante in questo caso è la spiegazione che ne da uno dei maggiori antropologi ed esoteristi del secolo scorso Renè Guenon, dicendo che il mondo occidentale ha ormai perso la sua tradizione spirituale, rifugiandosi nella materialità , avendo perso quella facoltà che prima possedeva di interpretare i simboli, ora come ora in parte esistenti, ma non più intellegibili
Scusa l’errore, la tua affermazione con cui concordavo era questa:
Anch’io non apprezzo il materialismo e probabilmente se l’uomo ha perso un principio trascendente è perchè la chiesa cattolica per prima non è capace di offrirne uno valido ed abbastanza credibile.
esatto, condivido pienamente.
Per questo non si può stare a guardare e lasciare che facciano… il papa non è Cristo e neanche la chiesa lo è. ma a parte il paragone c’è unq estione fondamentale di diritti e libertà che non si possono non rivendicare.
Questo dell’antirelativismo è un tema che per la Chiesa Cattolica costituisce, più che una logica controrisposta, un’evidente arma a doppio taglio soprattutto nell’ottica in cui essa si impone come unica via spirituale e detentrice della “verità “. In tal senso, criticando il relativismo, non pone solo se stessa su un piedistallo, ma giocoforza anche gli altri principali credi di riferimento quali, quantomeno, Ebraismo, Islamismo, Buddismo e relativi dogmi, poichè anch’essi hanno per base una loro verità assoluta. Ora, se ogni credo ha la propria “verità finita e completa” allora nessuno la ha davvero; tutto si fonda su un mistero, chiamato nel caso del credo cristiano-cattolico “mistero della fede”, con riferimento alla resurrezione di Cristo. Ecco come il relativismo che viene cacciato dalla porta rientra poi dalla finestra.
E come la figura di Gesù ed i suoi insegnamenti costituiscano la vera spina nel fianco della Chiesa.