Satira e comicità per raccontare i grandi miti greci. Con prefazione di Vincenzo Fata e introduzione di Marina Hu.
La comicità in dialetto
Si, sono tra quelli che preferisce che la storia e le storie siano scritte in un linguaggio semplice e se dialettale meglio ancora. Sono un fanatico di Trilussa, del Belli e soprattutto del mio compaesano Olindo Guerrini che in Sonetti Romagnoli raggiunge vette anticlericali inarrivabili. Un altro romagnolo Francesco Talanti ha tradotto alcuni canti della Divina Commedia, vi garantisco che recitati da Ivano Marescotti sono da tenersi la pancia dal ridere.
Meglio ancora se non tutto è preso sul serio, se si cazzeggia un poco.
I grandi miti greci
Marcello Mariani ci racconta con leggerezza, attualizzazione e con inserti in romanesco la storia di una serie di Dei e Dee greche. Non aspettatevi un I MITI GRECI di Robert Graves o un LE NOZZE DI CADMO ED ARMONIA di Roberto Galasso, due libri che consiglio di leggere.
Marcelo Mariani racconta di Dei, Dee un poco coatti. Li racconta come se fosse in osteria e tra un bicchiere e l’altro. Li rende meno Dei e più coatti quali in realtà erano.
Sì, è divertente leggerlo e le illustrazioni servono sempre. Particolare la scelta editoriale di non numerare le pagine.
Altro non dico, è da leggere.
Visita il blog personale di Marcello Mariano per scoprire le altre sue pubblicazioni, lavori ed interessi.
ALCUNI APPUNTI: da accademia il dialetto in Roma è sostituito dal temine vernacolo, ossia espressioni e modi di essere, per quanto invece riguarda il “romanesco” tale definizione è detta solo del “carciofo romanesco” la definizione giusta è “vernacolo romano”
Caro Tismegildo, la tua puntualizzazione è perfetta. Ho usato termini cercando di rendere il senso del testo.
Conosco bene le varie declinazioni del “romanesco” ma non è per niente facile riuscirle a declinarne. O si vivono o non si riesce a capirne le sottili e grosse differenze.
Grazie per la tua precisazione.