Renzi ed Italia Viva, attraverso le dichiarazioni di Teresa Bellanova, fanno sapere che la candidatura alle regionali di Michele Emiliano non è loro gradita. Valutano di portare un proprio candidato da contrapporre sia alla coalizione di centrodestra che a quella di sinistra. Auspicano che il centrosinistra ritiri la candidatura di Emiliano ma questa ipotesi sembra fuori discussione. Emiliano ha vinto le primarie del centrosinistra che da diverse legislature sono lo strumento per scegliere il candidato della coalizione.
C’è pure chi rimprovera alla Bellanova di non essersi proposta alle primarie nonostante avesse ricevuto l’invito a provarci per presentarsi come alternativa all’attuale Presidente della Regione Puglia come candidata alla guida di tutta la coalizione di centrosinistra. Ora la situazione è più complessa e dalla candidatura di Emiliano non si può tornare indietro.
L’unica possibilità di Italia Viva è quella di presentare un proprio candidato insieme ai Radicali di +Europa e Azione di Calenda. Una possibilità che renderebbe il centrosinistra diviso e meno forte contro le destre forti nei sondaggi.
La posizione delle Sardine
E’ già nota la posizione di uno dei fondatori del movimento delle Sardine, Mattia Santori, su Renzi, espressa in un’intervista in tv. Alle Sardine Renzi non piace perchè dal vivo e senza filtri dimostra di avere poca empatia e viene fuori tutta la strategia di marketing politico alla base della sua comunicazione.
Nonostante in questo momento le sardine siano in difficoltà per l’errore di ingenuità della foto con Benetton, è facile immaginare che comunque non sosterranno la candidatura della Bellanova o di altri candidati renziani in Puglia e chiederanno di votare Emiliano per scongiurare l’ipotesi di un governo regionale di centrodestra con una forte presenza leghista.
Ora è tutto nelle mani di Renzi decidere se cedere ad Emiliano, sfilarsi dalle regionali pugliesi oppure portare un proprio candidato rischiando un grosso flop con percentuali addirittura più basse di quelle dei sondaggi nazionali. Un flop che potrebbe diventare una battuta d’arresto per il progetto di Renzi.