L’umorismo di Luigi Pirandello e differenza con comicità e ironia

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l'umorismo

Saggio di Luigi Pirandello, Premio Nobel per la Letteratura nel 1934, sull’umorismo.

L’umorismo di Luigi Pirandello è un saggio diventato pietra miliare e classico di riferimento sul tema. Intra propone la seconda e più completa edizione edizione del 1920 con la risposta alle critiche di Benedetto Croce alla prima edizione.

L’umorismo di Pirandello

L’umorismo è un saggio attraverso il quale l’autore, Luigi Pirandello, intende fare chiarezza e definire il concetto e la categoria dell’umorismo. Ad alimentare la confusione è anche l’utilizzo nella lingua inglese della parola humor e nel francese della parola humour. Si tende a far confusione o ad accumunare umorismo, ironia e comicità senza fare una distizione.

Pirandello cerca di trovare una soluzione a degli interrogativi riguardo l’umorismo. Se l’umorismo sia un fenomeno esclusivamente moderno, se sia di natura nordica e riguarda le culture germaniche piuttosto che quelle latine. L’umorismo di Pirandello viene citato dalla professoressa Laura Salmon nel suo studio su I meccanismi dell’umorismo, in cui prende in considerazione gli autori che meglio hanno trattato il terma: Pirandello, Bergson, Freud e Raskin.

Differenza tra comicità e umorismo

Secondo Luigi Pirandello la comicità si ha quando c’è l’avvertimento del contrario, un contrasto tra la nostra aspettativa e quello che accade nella narrazione. L’umorismo, invece, si fonda sul sentimento del contrario che è una forma di comprensione del contrario attraverso l’empatia con l’oggetto della nostra attenzione. Avviene nell’osservatore una riflessione che lo porta a superare l’avvertimento e a spiegarsi il motivo di quella percezione.

Il fascino per l’umorismo inglese e francese

Pirandello critica quella mania di prendere in considerazione solo gli autori umoristici stranieri, citando Pascoli secondo cui c’è un fascino per la lingua straniera e un quid nella propria lingua e letteratura che non viene percepito. Tra gli autori francesi che Pirandello prende ad esempio di umorismo vi sono Voltaire, Montesquieu, Rabelais.

Tra gli autori di lingua inglese che secondo Pirandello sono esempi di umorismo, vi sono: Chaucer, Sterne (Tristram Shandy), Byron, Swift, Fielding, Dickens, Thackeray (Il libro degli snobs, Vanity fair), Sidney-Smith.

L’umorismo italiano

Numerosi sono gli autori italiani che Pirandello cita e paragona ai più famosi autori stranieri. Tra le maggiori opere umoristiche italiane ci sono Il morgante di Pulci, L’illustrissimo di Cantoni, L’asino e Il buco nel muro di Guerrazzi, Candelaio di Giordano Bruno, Il Decamerone di Boccaccio. Ma anche Folengo e Belli per la poesia maccheronica, il Berni, la poesia satirica di Passeroni.

L’umorismo secondo Pirandello

Pirandello definisce l’umorismo come una forma di “autoironia” in cui le persone riflettono su se stesse, prendendosi in giro, con un distacco critico costruttivo. Egli credeva che i risultati dell’umorismo fossero profonde riflessioni filosofiche che sopravvivevano alle interpretazioni temporanee o all’effetto di divertimento di un certo periodo.

L’ultimo capitolo del saggio è dedicato alla ricerca di una definizione dell’umorismo. Pirandello ne individua la caratteristica principale nella contraddizione fondamentale che ha origine nel disaccordo tra la vita reale e l’ideale umano, tra le nostre aspirazioni e le nostre debolezze, che ha come effetto la perplessità tra il pianto e il riso, lo scetticismo di ogni pittura umoristica e il suo procedere minuziosamente analitico.

Il sentimento del contrario

Il sentimento del contrario è il processo, individuato da Luigi Pirandello, da cui scaturisce la rappresentazione umoristica. Il sentimento del contrario è quella particolare riflessione che ci impedisce di ridere di una rappresentazione comica. La differenza dell’umorismo dall’ironia sta nel fatto che l’umorista sa irridere e sdegnarsi nel racconto di uomini e sentimenti, ma, al tempo stesso, riesce ad essere indulgente e a compatire.

L’umorismo affiora proprio da quel contrasto tra la riflessione e il sentimento.

La poetica dell’umorismo in Pirandello

La poetica dell’umorismo di Luigi Pirandello si distingue per la sua capacità di analizzare la complessità dell’animo umano attraverso la contraddizione e il conflitto interiore. Pirandello, attraverso il suo saggio, delinea come l’umorismo non sia solo una questione di riso, ma un profondo processo di introspezione che rivela la dualità della condizione umana. L’umorismo, per Pirandello, è un mezzo per indagare e riflettere sulle incongruenze della vita, offrendo una visione più ampia e complessa dell’esistenza. Questa poetica si manifesta nella capacità dell’umorista di cogliere e rappresentare il “sentimento del contrario”, ovvero quella percezione di dissonanza tra l’ideale e il reale, tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.

Pirandello scrittore umorista

Luigi Pirandello, noto principalmente per i suoi drammi e romanzi, è stato anche un acuto osservatore della natura umana attraverso l’umorismo. La sua opera riflette una profonda comprensione dell’umorismo come strumento di analisi sociale e psicologica. Pirandello scrittore umorista utilizza il suo acume per svelare le maschere sociali che gli individui indossano, osservando la tensione tra l’essere e l’apparire. La sua narrativa umoristica, ricca di ironia e autoironia, invita i lettori a una riflessione critica sulla realtà, mostrando come dietro il velo della quotidianità si nascondano verità più profonde e talvolta inquietanti.

L’umorismo nelle novelle di Pirandello

Una delle manifestazioni più evidenti dell’umorismo di Pirandello si trova nelle sue novelle. In particolare, la novella “La patente” è spesso citata come esempio emblematico del suo umorismo. In questa storia, Pirandello gioca con l’idea della sfortuna come una sorta di “patente” che il protagonista cerca di rendere ufficiale, mettendo in luce l’assurdità delle convenzioni sociali e la fragilità dell’identità personale. Attraverso queste narrazioni, Pirandello dimostra come l’umorismo possa essere un potente mezzo per esplorare la condizione umana, rivelando le contraddizioni e le ambiguità che caratterizzano l’esistenza.

Lo scopo dell’umorismo secondo Pirandello

Per Pirandello, lo scopo dell’umorismo trascende la semplice comicità o il divertimento. L’umorismo diventa uno strumento di conoscenza, una lente attraverso cui esaminare la realtà in tutte le sue sfaccettature. L’intento umoristico, quindi, è quello di provocare una riflessione critica, spingendo l’osservatore a riconsiderare le proprie certezze e a guardare oltre le apparenze. L’umorismo, in questo senso, assume una valenza quasi filosofica, offrendo spunti di meditazione sulla natura dell’esistenza e sulle incongruenze della vita sociale.

Esempi di umorismo in Pirandello

L’opera di Pirandello è costellata di esempi di umorismo che spaziano dalla sottile ironia alla satira più pungente. Oltre alla già citata “La patente”, altre opere come “Il fu Mattia Pascal” offrono spunti umoristici profondi e complessi. In questo romanzo, la vicenda del protagonista, che si ritrova a vivere una sorta di “seconda vita” dopo essere stato creduto morto, diventa un’occasione per riflettere sull’identità, sulla libertà e sulle convenzioni sociali, il tutto filtrato attraverso un umorismo che oscilla tra il comico e il tragico.

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