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Marco Rovelli nel 2009 ha pubblicato un dialogo con Haidi Giuliani dal titolo Con il nome di mio figlio. Prospero Editore lo ristampa con l’aggiunta di una postfazione di Haidi Giuliani fatta di considerazioni su quello che è avvenuto nel frattempo e con il testo di una narrazione teatrale e musicale di Marco Rovelli (Genova, o il mondo) scritta in occasione dei venti anni dal G8 di Genova del 2001. Prospero è la casa editrice che pubblica la rivista libertaria Emma.
Haidi Gaggio Giuliani
Haidi Gaggio è la madre di Carlo Giuliani, manifestante ucciso il 20 luglio 2001 in piazza Alimonda a Genova durante le proteste no-global in occasione del G8. In questo dialogo con Marco Rovelli si racconta e racconta la sua vita prima e, soprattutto, dopo il luglio 2001 in un percorso alla ricerca della verità sui fatti di Genova.
Un percorso che la porterà nei Social Forum, a parlare nelle piazze ed infine a diventare senatrice per Rifondazione Comunista per seguire la Commissione d’Inchiesta sul G8 di Genova. Sarà fondatrice dell’Osservatorio sulla Repressione e protesterà per l’assenza di diritti nei Centri Temporanei di Permanenza (CPT). Partecipa a Reti Invisibili, rete di associazioni impegnata nella ricerca della giustizia sui casi di ragazzi uccisi che la giustizia non l’hanno ancora ricevuta dallo stato.
Marco Rovelli
Marco Rovelli è scrittore, musicista e autore di teatro. Nel 2006 ha pubblicato Lager italiani, un reportage sui Centri Temporanei di Permanenza; nel 2008 Lavorare uccide, reportage sul fenomeno delle morti sul lavoro; nel 2009 ha pubblicato Servi, un viaggio attraverso i luoghi in cui lavorano operai clandestini senza contratti e senza diritti.
Ha fatto parte della band musicale Les anarchistes con la quale ha vinto il Premio Ciampi nel 2002 per il miglior album di esordio. Nel 2007 lascia la band e comincia il suo percorso da solista. Nel 2009 pubblica il suo primo lavoro da solista, LibertAria, contenente brani scritti insieme a Erri De Luca, Mario Maggiani e Wu Ming 2 ed in collaborazione con Yo Yo Mundi e Daniele Sepe.
La manipolazione dei mass media
Haidi Giuliani critica la superficialità e l’ambiguità dei media italiani nella diffusione delle notizie sui fatti di Genova. La pubblicazione di foto che ritraevano black block, la manipolazione delle dichiarazioni, la foto di Carlo Giuliani con l’estintore in mano che con lo zoom sembra essere molto vicino alla camionetta dei carabinieri; diventano l’ossessione dei giornali e delle tv che vogliono criminalizzare il movimento no-global. Non verranno pubblicate altrettante foto di manifestanti picchiati dalla polizia.
Carlo Giuliani eroe?
Haidi Giuliani riporta una riflessione di Piero Sansonetti, tratta da un suo libro, in cui si chiede se Carlo Giuliani possa essere elevato a eroe o martire. Per il giornalista, direttore prima di Liberazione e poi de Il Riformista, non c’è una guerra e il movimento no-global non è una religione. La risposta è negativa. Carlo è il simbolo di una generazione anarchica che si ribella e che fa paura.
Secondo Haidi Giuliani, fa paura che un ragazzo che fa parte di un mondo privilegiato possa sentirsi a disagio, dimostrarsi contrario al consumismo e ribellarsi al potere e alla prepotenza. A questo simbolo i media contrappongono quello del carabiniere assalito. Omettono di raccontare le violenze brutali e la tortura praticata dalle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti che si trovavano presso la scuola Diaz e quelli che furono portati alla caserma di Bolzaneto.
I Social Forum
Dal dialogo sui Social Forum viene forum la diversa natura politica di Marco Rovelli (libertario) e di Haidi Giuliani (comunista). Secondo Haidi Giuliani il fallimento del Forum Sociale Mondiale è da imputare ad una precisa volontà dei partiti di voler abbandonare quel percorso collettivo e plurale che si contrapponeva al Forum Economico Mondiale finanziato dalle multinazionali.
Marco Rovelli sembra, invece, individuare un tentativo di alcuni movimenti di egemonizzare il forum, imitando il comportamento di partiti autoritari comunisti che affidano ad un comitato centrale il controllo delle scelte politiche dello stesso partito. Una cattiva abitudine, quella autoritaria di sinistra, che ciclicamente torna a distruggere i tentativi rivoluzionari, di emancipazione, di lotta sociale.
Centri sociali e cultura
Haidi Giuliani dialoga con Marco Rovelli anche sui centri sociali come luogo di socializzazione dei giovani e primo luogo in cui i giovani imparano ad autogestirsi. Ci sono centri sociali che hanno buoni rapporti con il quartiere, che lottano contro lo spaccio nei quartieri, che organizzano attività culturali e che si autogestiscono economicamente. Si avverte la necessità di un maggiore impegno da parte dei comuni nel mettere a disposizione dei giovani spazi da vivere e da far tornare a vivere.
A 20 anni dal G8 di Genova
A venti anni dal G8 di Genova, Haidi Giuliani ha ancora molta rabbia. I giornali continuano a manipolare le dichiarazioni, si continua a diffondere informazioni inesatte e a fare confusione e disinformazione. Racconta che Giuliano Giuliani, padre di Carlo, continua a fare pubblicamente quattro nomi (di cui due ufficiali, un fotografo e un perito) presenti, tutti e quattro, nel 1994 a Mogadiscio quando furono uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Cosa lega questi eventi? Perché i protagonisti di quei fatti controversi hanno fatto carriera?
Con il nome di mio figlio
Con il nome di mio figlio è un libro fondamentale per sia per chi ha vissuto i fatti di Genova del 2001 e vuole conoscere il ruolo della madre di Carlo Giuliani nella ricerca della verità, sia per i più giovani che vogliono sapere di più sulle proteste al G8 di Genova, su come è stata gestita la vicenda dalle istituzioni, sulla più grave sospensione dei diritti democratici in Europa.