Su Netanyahu, su Hamas, sul cosiddetto scontro di civiltà…

Premesse

Premetto che, nonostante non apprezzi per niente Netanyahu, non significhi che mi scordi che il sionismo sia nato con i progrom, che l’esodo degli ebrei tedeschi sia dovuto alle persecuzioni del nazismo, che lo Stato di Israele sia stato riconosciuto dall’ONU, che l’antisionismo talvolta diventa antisemitismo (vedere ad esempio le dichiarazioni di Cecilia Parodi). Così come devo premettere che l’argomento Israele/Palestina è troppo divisivo e si diventa spesso succubi della polarizzazione ideologica e dell’appartenenza partitica. Così come premetto che c’è in giro troppa faziosità tra gli opinionisti, un grande bombardamento di notizie che crea grande confusione mentale e poca controinformazione decente. Insomma è un immenso calderone massmediatico. Così come si potrebbe discutere per ore e non verremo mai a capo di niente del controverso detto ebraico “una terra senza popolo per un popolo senza terra”. Se però gli ebrei hanno sbagliato a occupare la Palestina, noi occidentali dovremmo ricordarci di tutte le infamità e le persecuzioni che abbiamo fatto subire agli ebrei per secoli e secoli, ammesso e non concesso che si abbia un minimo di onestà intellettuale. Se di errore ebraico si può parlare, questo deriva dai gravi errori e dalle gravi colpe dei nostri avi. Che lo vogliate o no, siamo pronipoti di cittadini in gran parte fascisti, salvo rare eccezioni.  La compromissione morale con il fascismo di gran parte del popolo italiano non è mai stata messa in dubbio. Ne scriveva a riguardo anche Norberto Bobbio. 

Su Netanyahu e Hamas

Per quanto riguarda Netanyahu, penso che abbia delle gravi responsabilità e delle gravi  colpe per il 7 ottobre. I servizi segreti israeliani sono tra i migliori del mondo e la stessa cosa dicasi per l’esercito. Quelli di Hamas si sono dimostrati degli invasati, delle bestie e dei drogati. Ma perché i vertici dei servizi segreti e Netanyahu li hanno sottovalutati? Perché li hanno presi sottogamba? Il corpo dei servizi segreti è scelto. La storia del Mossad è gloriosa (non come i nostri servizi che negli anni Settanta contribuirono a determinare la strategia della tensione). I servizi segreti ai piani alti sono stati gestiti e utilizzati male: questa è a mio modesto avviso la realtà,  ragionando a rigor di logica. Dei servizi segreti e un esercito come quelli israeliani avrebbero potuto fare molto di più. E perché non lo hanno fatto? Come si suol dire, il pesce puzza dalla testa. In questo caso era solo la testa a puzzare! Ed è questo il gravissimo peccato mortale che imputo a Netanyahu perché tutto il resto è scaturito dal 7 ottobre. Quelli di Hamas sono belve stragiste.  Sono degli stragisti e hanno compiuto un eccidio. Non hanno avuto alcuna pietà umana. Dopo le loro azioni criminali non c’è niente che li qualifichi come umani. Ma ci voleva maggior prevenzione, maggior controllo del territorio. I servizi segreti si sono rivelati inefficaci e impreparati. E chi le comandava? Chi li gestiva? Questa a mio avviso è la peggiore cosa fatta da Netanyahu perché tutto inizia da lì, tutto ne è la diretta conseguenza. Non voglio entrare nella questione della Striscia di Gaza. Ogni guerra è orrore. Mi chiedo: era davvero inevitabile? Non si potevano usare ancora una volta i servizi segreti israeliani per decapitare i vertici di Hamas? Non si poteva usare la diplomazia? A mio modesto avviso Netanyahu ha cavalcato l’onda dell’emotività, della rabbia per non perdere il potere, facendo stragi a non finire. Netanyahu ha sfruttato la percezione di accerchiamento di molti israeliani. Lo ha fatto senza pietà alcuna. Provo orrore a sapere di tutti quei civili, donne e bambini, morti da innocenti nella Striscia di Gaza. Sono più di 35000 i morti nella Striscia. La maggioranza sono donne e bambini. Hamas li ha usati come scudi umani. Ma Netanyahu non poteva desistere? Non poteva utilizzare altra tattica, altra strategia, invece di quei bombardamenti? Perché ha colpito così indiscriminatamente nel mucchio? Personalmente sono con gli innocenti che vivono a Gaza ma anche con gli ostaggi israeliani e con quei 100000 israeliani che sono scesi in piazza contro Netanyahu. Mi chiedo: non c’erano alternative? E non so darmi una risposta.  Personalmente sono pessimista. Non vedo spiragli per la fine delle ostilità per Israele e nemmeno per l’Ucraina. Un’altra cosa che mi fa schifo è che i leader di Hamas se ne stiano all’estero nel lusso e il figlio di Netanyahu sia a fare la bella vita negli States. Della serie: “Armiamoci e partite”.

Riguardo a casa nostra

Veniamo all’Italia. C’è chi vuole occidentalizzare l’Islam e chi vuole islamizzare l’Occidente. Avrà la meglio il Corano oppure Youporn, la Coca-Cola e i McDonald’s (che poi è questo l’Occidente. C’è poca religiosità autentica e siamo tutti cattolici all’acqua di rose)? 

Per quanto riguarda la Fallaci, aveva fatto un’analisi  dei pericoli dell’avanzata dell’Islam. Vent’anni fa ci si divideva tra Fallaci e Terzani. Non c’erano vie di mezzo. Si poteva prendere il meglio da entrambi e a mio avviso si è preso il peggio. Si poteva prendere il meglio: la grande spiritualità orientaleggiante di Terzani e l’analisi della minaccia islamica e del cosiddetto scontro di civiltà della Fallaci. Si è preso il peggio: la rimozione  sulle difficoltà di convivenza in una società multietnica di Terzani e la rabbia spropositata, che  sfociava nel razzismo, della Fallaci. Viviamo di fatto in una società multietnica.  Gli immigrati fanno lavori che noi non siamo disposti a fare, come la raccolta dei pomodori, sfruttati dal caporalato. Gli immigrati pagano le pensioni degli anziani. Gli immigrati sono l’unica risorsa al nostro inverno demografico. Gli immigrati creano e mandano avanti attività commerciali e piccole imprese. Non tutto è oro però: alcuni immigrati diventano manovalanza delle mafie italiane e si registra l’importazione di alcune mafie straniere (non erano già abbastanza quelle italiane?). Il corpo degli immigrati e delle immigrate viene odiato oppure amato senza riserve. Di sicuro viene sfruttato a livello lavorativo e sessuale (si pensi alla prostituzione femminile e maschile). L’integrazione vera e proprio è ancora da venire. Ci vorranno decenni, forse un secolo.  Ora ci sono a grandi linee  due visioni del mondo contrapposte a livello politico per quanto riguarda l’immigrazione. Io sono apartitico e non mi riconosco in nessuna di queste concezioni. Non ci sono vie di mezzo. Cosa ci riserva il futuro non lo so. Per fortuna non ho figli. Ringrazio di cuore tutte le ragazze di cui sono stato innamorato e che mi hanno detto no. Da questo punto di vista è una fortuna perché qui il futuro non promette niente di buono. 

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Nato nel 1972 a Pontedera. Laureato in psicologia. Collaboratore di testate giornalistiche online, blog culturali, riviste letterarie, case editrici. Si muove tra il pensiero libertario di B.Russell, di Chomsky, le idee liberali di Popper ed è per un'etica laica. Soprattutto un libero pensatore indipendente e naturalmente apartitico. All'atto pratico disoccupato.

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