PREMESSA
Il Primo Maggio non è iniziato bene. C’è il problema della siccità. Non piove mai e invece per questa festa piove. Ma Pasquetta, il 25 aprile, il Primo Maggio valgono comunque bene una vacanza mordi e fuggi o una gita fuori porta. Anche se piove. Chi se ne frega! Se poi ci sono i ponti ancora meglio! Uno si prende un poco d’acqua, rischia di fare un incidente con la macchina, ma vuoi mettere festeggiare queste ricorrenze e poi il senso di libertà imprescindibile? Che poi ci sono governanti di centrodestra che non vogliono festeggiare e c’è chi di centrosinistra che ritiene che la festa sia solo di chi appartiene alla sua area politica. Ho dei dubbi, delle perplessità. Io non mi sento sopra le parti ma contro tutte le parti e i partiti. Da anarchico, non molto strutturato ideologicamente ma convinto, mi chiedo: io tra questi fuochi dove mi colloco? E mi rispondo: io non mi colloco perché sono incollocabile. Sono non classificabile, non pervenuto, insomma non esisto, dato che non metto la testa in una parte, non metto la testa a partito. Sono politico anche io, ma è come se non fossi un soggetto politico. Nessuno mi rappresenta o comunque io non mi sento rappresentato. In me sento, avverto un senso di schifo e basta. Ma c’è chi potrebbe obiettare: tu giochi a fare l’anarchico, ma bisogna saper scegliere i meno peggio. Ma non è forse rispettabile la scelta di non scegliere e di lasciarvi fare? Io delego a voi…fate pure voi! Mi chiedo se si può essere anarchici per esclusione, per mancanza di alternative e mi viene da rispondere in modo affermativo.
CONTROCORRENTE SUL CONCERTONE
Tra polemiche sterili, retorica e propaganda tra governo e opposizione è finito anche questo Primo Maggio. Per non parlare poi del concertone (sei pazzo? È politicamente scorretto, anzi inammissibile parlarne male): si limitassero a cantare e non a parlare (c’è bisogno di Ambra, Bigio e dei cantanti per ricordare i diritti civili e il fatto che la società civile è più avanti dei politici? Siamo così messi male? È un metro stantio e non è nemmeno loro, parafrasando Guccini, tanto per rimanere nel canzonettistico). Per fortuna Ambra e certi cantanti li vedo e li ascolto solo il Primo Maggio. Ma vogliono farci credere Ambra e certi cantanti di essere veramente contro? Per essere veramente contro dovrebbero essere contro il governo e contro l’opposizione. Ma allora sarebbero dei veri anarchici, mentre in realtà sono tutto fuorché anarchici. Invece sono tutti intramati con la politica e hanno come referenti i politici. In realtà molti di loro fingono di fare i comunisti (che poi ho conosciuto anche molti comunisti intellettualmente onesti e serissimi. Questi del concertone si atteggiano e scimmiottano soltanto. Fanno per finta i progressisti) col culo degli altri (“ti sono nel cuore, ma ti vado nel culo (come dicono a Livorno), caro lavoratore, perché tu ti fai il culo e io guadagno milioni di euro, non facendo un cazzo, sparando cazzate, scrivendo e cantando cazzate, ma è il mercato. Mi dispiace”. Questo è il non detto del concertone). Siete davvero contenti di questo Primo Maggio? Contenti voi…Siete davvero contenti di essere rappresentati da Ambra, Bigio e questi cantanti, pagati (?) per intonare due canzoni? Per vedere come vanno le cose in Italia basta vedere come viene celebrato il Primo Maggio. I sindacalisti invece di parlare tanto astratto dovrebbero difendere veramente i diritti dei lavoratori e il diritto al lavoro! Non è da tutte quelle facce e da tutte quelle teste che ci saranno netti miglioramenti nella società. È sempre più radicata in me la convinzione che il sistema non si combatta dall’interno perché tutti lì sono corrotti, compromessi o ricattabili: insomma hanno tutti molto da perdere. E se non sono venduti fanno comunque del business, talvolta senza vocazione. Ma sono vecchio e so che nessuno è più contro perché anche chi non è economicamente schiavo del sistema, è schiavo dei condizionamenti dei mass media, del modo di vivere occidentale, del consumismo, etc etc. Spengo la tv, finisco di scrivere queste 4 righe e vado a letto.
IN UN PAESE CIVILE CIÒ NON DOVREBBE ACCADERE…
Mi alzo alle 6 stamani. Rifletto ancora sulla giornata di ieri. È finito il Primo Maggio. Durante il Primo Maggio abbiamo saputo dell’eliminazione del reddito di cittadinanza (onde evitare equivoci io non l’ho mai percepito, né nessuno della mia famiglia). 350 euro a un disoccupato sono davvero poche. Tutto ciò è ingiusto e discriminatorio a mio avviso. Ironia della sorte l’abbiamo saputo proprio il Primo Maggio! Il reddito di cittadinanza da 20000 euro al mese per i parlamentari esiste sempre invece! Se gli italiani hanno scelto Meloni, Berlusconi, Salvini, questo è indicativo dell’arretratezza mentale e culturale di questo Paese. Ne pagheranno le conseguenze tutti. Tutti ne pagheremo le conseguenze. Vedremo cosa accadrà con lo spread e i fondi del Pnrr! La differenza in termini di preparazione e credibilità internazionale tra Draghi e Meloni è abissale purtroppo. Ma non mi piacciono neanche i sindacati e il centrosinistra che fanno passare il messaggio secondo cui solo col lavoro c’è dignità umana e morale. No. Si può essere ugualmente dignitosi anche senza lavoro. Mi dispiace, ma vedo un antico retaggio marxista, quello dell’esercito industriale di riserva, che Marx non considerava nemmeno, come i contadini del resto, perché erano a suo avviso inadeguati per la rivoluzione. La rivoluzione era solo proletaria! Battute a parte, ritengo che sindacati e centrosinistra siano oggettivamente in seria difficoltà nel tutelare i precari e i disoccupati, mentre il centrodestra li vuole affossare più che mai, anzi li ha già affossati più che mai. È inutile diminuire di un poco il cuneo fiscale e se poi vieni licenziato resti con le pezze al culo. Questo è lo smantellamento di un welfare già debole, fragile. I Paesi industrializzati e civili garantiscono tutti un sussidio di disoccupazione decente. La Meloni doveva correggere il tiro, perché il reddito di cittadinanza non fosse dato ai mafiosi e i navigator facessero veramente qualcosa. Invece non ha corretto il reddito di cittadinanza, ma lo ha eliminato di fatto. Le nazioni civili affiancano le politiche attive del lavoro con un sussidio di disoccupazione. Politiche attive del lavoro e reddito di cittadinanza non dovrebbero essere mutuamente esclusivi. Non dovrebbe esserci una “o” ma una “e” che li coniuga insieme. E se non si trovano soldi? I soldi per queste due cose dovrebbero essere sempre trovati. Si faccia altri tagli, ma non si tagli nemmeno una di queste due cose! Di sprechi e di sperperi di denaro pubblico da eliminare veramente ce ne sarebbero tanti e invece non fanno niente a riguardo! Non ho capito a quale modello si ispira questo centrodestra? Forse unicamente al modello padronale di Confindustria.