Indice dei contenuti
Venti racconti ambientati in luoghi diversi del mondo in cui la fiction si mescola con il sesso esplicito. Una sessione di yoga alle porte di Roma si trasforma in sesso in branco, uno studente cerca madri ninfomani nel cuore di Città del Messico, una vittima di sevizie nella pineta romagnola dialoga con scrittrici defunte, un funzionario di Pyongyang cede alla passione per una cow girl, due autori si scaldano a un reading di poesia russa, un depresso si abbandona a considerazioni filosofiche sul tema della fellatio. C’è chi ne abusa e chi lo aborrisce, ma l’hard core, che è materia dura, tangibile, impulso e azione, puro istinto primordiale, offre interessanti prospettive sugli aspetti più ignoti e profondi dell’animo umano. (dal sito dell’editore)
Mille Battute Edizioni
Questo è il secondo libro edito da Mille Battute che recensisco sul blog. Come nel caso di “Eri tutto lungo. Cavallo pazzo e altri cani sciolti” anche questo lavoro ha il merito di proporre al lettore una visione innovativa. Soprattutto rispetto alla produzione pornografica – e di sesso/prodotto torneremo a parlare – e al suo martellamento mediatico. Una visione letteralmente “freak” che cerca di ristabilire, attraverso la sessualità, una scissione tra libido ed eros. Entrambe ormai completamente dissolte, assorbite e controllate dalla commercializzazione deerotizzata del sistema.
“Nella desublimazione commerciale, il conflitto fra principio di realtà e principio di piacere viene diretto da una liberalizzazione controllata, che incrementa la soddisfazione per quello che la società offre”
Herbert Marcuse
Il collettivo Okina Sagi
“Porno Freak” è stato scritto da un collettivo di autori – Okina Sagi – che cambia da progetto a progetto. In Okina Sagi ritroviamo l’ottima penna di Filippo Landini (qui autore del divertente e satirico Alabama Pyong) già presente nel collettivo Alba Cienfuegos. Per il mio gusto letterario spiccano anche i racconti di Chiara Marchetti (Tell me, what’s my lesson?), Dino Finetti (Fellatio) e Sergio Galeazzo (Canto di Natale a luci rosse). Il solo Fellatio meriterebbe una recensione a parte per la quantità di riflessioni, apparentemente antitetiche agli standard pornografici ma perfettamente aderenti all’attualità e in parte alla povertà delle nostre esistenze.
Perchè leggere, e scrivere, letteratura erotica
Nella società in cui il Consumo dunque sono – azzeccata parafrasi di Baumann della massima Cartesiana – ha trasformato il sesso e la pornografia in un prodotto di facilissima e immediata fruizione, basato sulla quantità misurabile anziché sul desiderio, perchè leggere, e scrivere, letteratura erotica? La lettura, essendo qualcosa di pretecnologico, richiede una maggiore partecipazione emotiva e immaginativa rispetto al porno soft dei social o quello hard dei siti porno. L’industria culturale della seconda metà del 900′, impegnata ad assorbire e integrare le tematiche e le voci anticonformiste, ha avuto nel porno uno dei suoi cavalli di battaglia.
- La desublimazione repressiva
La desublimazione repressiva, perfettamente spiegata già da Marcuse, ha portato a una falsa libertà sessuale fatta di desideri in pronta consegna. Una sessualità che sfrutta la pigrizia del cervello umano per incatenare l’energia sublime della libido veicolandola solamente verso un’effimera soddisfazione sessuale. Ma questa facile soddisfazione si rivela insoddisfacente proprio perchè priva l’eros della sua completezza. Il racconto Canto di Natale a luci rosse lo spiega bene. Quasi un saggio della società liquida; per tornare a Baumann. In altre parole, leggere e scrivere letteratura erotica, diventa un esercizio utile per una ricerca dei desideri profondi del soggetto che la società capitalista ci ha insegnato a temere di più; vale a dire noi stessi.
Caratteristiche da evidenziare
Prima di lasciarvi alla lettura di Porno Freak voglio soffermarmi su alcuni aspetti che ritengo degni di nota. I 19 racconti hanno un comun denominatore nel potere femminile. La donna domina non solo nei racconti scritti da donne ma anche tra gli autori maschili. Si parla di una donna spesso forte, maliarda ma mai sublimata e mai relegata alle regole imposte dal patriarcato. La descrizione dei corpi (sia maschili e sia femminili) è spesso e volentieri fuori dai canoni standard della pornografia. Nel libro si esalta un erotismo vivido, reale e per nulla patinato. Un erotismo che stimola la sinestesia e si prende il tempo di precedere e accompagnare quella “prestazione sessuale”. Un modo per ridare valore all’atto sessuale anziché diventare un metodo ulteriore per estrarre valore e soggettività dall’individuo. Un’ontologia dell’eros che si ribella ai tempi e ai modi prestabiliti per riappropriarsi della sua energia vitale.