di Francesco Scatigno
L’industria farmaceutica segna una grossa vittoria riuscendo ad imporre all’Unione Europea una legge che con un solo colpo elimina tutta la concorrenza. Si tratta di una legge che equipara le erbe medicinali ai farmaci, ed impone che le erbe curative passino attraverso gli stessi controlli e procedure che attualmente sono validi per prodotti farmaceutici, prodotti sintetici, chimici. Erbe naturali che da millenni vengono usati dagli esseri umani per curarsi sono, così, paragonati ai farmaci che invece sono prodotti sintetici creati in laboratorio.
E’ l’azione di grandi multinazionali farmaceutiche, infastidite dal crescere del mercato delle cure alternative che vede come principali produttori contadini e piccole comunità rurali.
E l’Unione Europea, come sempre, si presta al gioco sporco di grandi aziende private. Dobbiamo, a proposito, ricordare che l’Unione Europea nasce dalla privatizzazione di tutte le banche centrali dei paesi membri, azione che le ha permesso di dare in mano a banche private ed assicurazioni il business della stampa delle banconote. In seguito ha poi ceduto sull’importazione e la coltivazione di organismi geneticamente modificati dando ancora un grande vantaggio alle giganti aziende farmaceutiche che cercavano di mettere mano e controllare l’industria alimentare imponendo prodotti artificiali, creati in laboratorio, che è possibile brevettare a differenza di quelli naturali che nessuno ha inventato ma sono frutto di una lunga evoluzione biologica. Alcuni semi ogm brevettati, per esempio, sono sterili ed i contadini ogni anno devono comprarli dalle grandi multinazionali che ne posseggono il brevetto e quindi la produzione, come la Monsanto.
L’Unione Europea guarda molto agli interessi dei grandi poteri economici mondiali da cui si lascia manipolare e per fare il piacere di questi grandi poteri, impone regole assurde che cercano di cancellare i piccoli produttori.
C’è sicuramente qualcosa che non va, e non è l’unione Europea a non andare. A non andare è un sistema che permette ai grandi poteri economici (banche, industrie farmaceutiche, compagnie petrolifere, ecc.) di imporre ai sistemi politici regole, leggi che aiutano le stesse multinazionali a impadronirsi dei mercati.
Per esempio, poco dopo l’elezione di Obama a Presidente degli Stati Uniti, Sebelius, segretario statunitense alla salute e ai servizi alla persona, ha firmato un decreto che concede alle case farmaceutiche, produttrici di vaccini contro l’influenza suina, l’immunità giuridica da eventuali azioni legali. Già, perché nel 1976, con l’ultima influenza suina, le case farmaceutiche furono costrette a risarcire migliaia di americani che portarono avanti azioni legali per i danni causati dal vaccino. Le case farmaceutiche sono colossi della finanza, troppo spesso partner delle più importanti banche mondiali, il cui appoggio nelle campagna elettorale è stato decisivo per Obama (più di un milione e mezzo di dollari ricevuti dalla case farmaceutiche e qualche altro milione di dollari ricevuto dalle banche). Ed ecco che Obama ricambia con l’annunciata vaccinazione di massa e la recente immunità giuridica per l’industria farmaceutica.
Non ci resta che essere critici nel consumo e sviluppare pratiche mutualistiche per boicottare un sistema che non ci tutela.