“Acqua e nuvole” di Charneaux: storia di un monaco giapponese

Titolo: Acqua e nuvole
Autore: Daniel Charneux
Traduzione: Laura Ferloni
Pagine: 216
Argomenti: Narrativa, spiritualità, Giappone


“Siamo una casa editrice indipendente, nata a Torino nel 1989.
Pubblichiamo libri di letteratura e saggistica, dal cinema all’attualità, dalla scienza alla
psicologia.
Diamo voce alle opinioni, anche (e soprattutto) fuori dal coro.
Lindau è il nome di una piccola città situata su un’isola nel lago di Costanza.
Nata nel IX secolo su un preesistente insediamento romano, guadagnò rapidamente
importanza grazie alla sua posizione adatta ai traffici. Con Federico II ottenne il diritto di
fortificarsi e lo statuto di «città libera», e nel 1445 istituì il Mailander Bote, un servizio di
collegamento postale con Milano, che ne fece un fondamentale nodo commerciale.
Proprio la sua immagine di città libera e operosa, circondata dalle acque alimentate dal
Reno, su cui si affacciano tre diverse nazioni europee (Germania, Austria, Svizzera), al centro dunque di un continente determinante per la storia e la civiltà del pianeta, ha
ispirato la scelta del nome quando a Torino, nel febbraio 1989, fu fondata la casa
editrice.”

Qual è la trama?


Protagonista di questo delicato romanzo di Daniel Charneux è Ryōkan Taigu (1758-1831),
monaco seguace della Sōtō-shū, una delle due maggiori scuole giapponesi del buddhismo
zen, e poeta. Figlio di un amministratore benestante e destinato a replicarne la carriera, fin
da piccolo trascurò la compagnia dei suoi coetanei per dedicarsi alla lettura e allo studio
dei testi degli antichi saggi e dei poeti. Per un po’ cercò di conformarsi alle aspettative
familiari, studiando per subentrare al padre nell’amministrazione del villaggio, ma il
sentimento di estraneità per quel mondo e le sue regole si fece sempre più forte. Finì per
abbandonare quella strada ed entrare in monastero, continuando a studiare, a scrivere
poesie e a coltivare l’arte della calligrafia. Diventato monaco, scelse di abitare in una
capanna poverissima dove visse per anni, dedito alla meditazione e alla poesia e
perfettamente appagato dalla pura gioia dell’amore per tutte le creature. Era ormai
sessantenne quando, andata distrutta la sua dimora da eremita, tornò a risiedere in un
monastero dove trascorse l’ultimo tratto della sua vita. Fu lì che stabilì una perfetta
comunione spirituale con Teishin, una monaca poetessa di quarant’anni più giovane che
gli fu accanto negli ultimi giorni.

Chi è Daniel Charneaux?


Daniel Charneux è nato nel 1955 in Belgio, a Charleroi. Nel 2001 ha pubblicato il suo
primo romanzo, Une semaine de vacance, che ha ricevuto il Prix du Comité des Usagers
de la Bibliothèque centrale du Hainaut. Sono seguiti altri romanzi, raccolte di racconti, di
poesie, testi satirici e biografie che hanno ricevuto svariati riconoscimenti tra cui il Prix
triennal hainuyer de littérature française Charles Plisnier, il Grand Prix littéraire France –
Communauté française de Belgique, il Prix Gauchez-Philippot e il Prix Alex Pasquier.


Che cosa ne penso?


Il libro ci racconta della vita di un monaco zen di quasi due secoli fa. Nella sua vita
semplice sono nascosti tanti insegnamenti che permettono al lettore di comprendere come
anche nelle piccole cose possiamo trovare la bellezza del mondo.
La storia risulta molto semplice ed immediata, non si vuole insegnare o convertire il lettore
ma lo scopo è quello di raccontare, nè più nè meno.
Alcuni direbbero che questo libro rappresenta un vero e proprio balsamo per la nostra
anima scomposta da una vita caotica, consumistica, frustrante che non ci permette di
fermarci un momento ad ammirare la vita che scorre.
I grandi saggi del passato direbbero “Panta Rhei”: bene questa potrebbe essere la sintesi
perfetta per questo romanzo.

Acqua e nuvole è stato uno dei libri più semplici ma allo stesso tempo più profondi che io
abbia mai letto in vita mia.
Penso che l’autore sia riuscito a trasformare momenti di quotidianità in un quadro
bellissimo che riesce a mettere in pausa lo scorrere del tempo. Il libro ci insegna il
“benaltrismo”.

Il libro non risulta pesante nella lettura ed è impostato con capitoli molto brevi, come
piacciono a me, ti permette di rimanere incollato alle pagine. La scrittura potrebbe essere
definita “aneddotica” quasi frammentaria.
Il font e l’interlinea sono molto agevoli, questa è una caratteristica che apprezzo della casa
editrice, particolarmente attenta ai bisogni dei suoi lettori.
E’ vero, la prima regola per un lettore dovrebbe essere questa ma io sono una lettrice
anticonformista!
Per questo libro potremmo trovare una citazione più azzeccata: “L’abito non fa il
monaco”…
Devo però essere sincera con voi, in questo caso la copertina fa il monaco in tutti i sensi.
Una grafica devo dire molto rilassante ed azzeccata per il contesto letterario dell’opera.
Basterebbe osservare il disegno per farci venire voglia di meditare!
Lindau come ogni volta risulta essere una casa editrice attenta ad ogni dettaglio e
coerente con l’opera.

Il mio voto finale!


Il libro, come avete capito dai paragrafi precedenti, mi è piaciuto molto! Mi ha tenuto
compagnia in questi primi giorni d’autunno molto frenetici per l’inizio della routine.
Il mio voto complessivo è di 5 stelline su 5.


E con questo concludo la mia recensione!

Vi auguro una buona giornata e delle buone letture!

A presto 🙂

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Ciao! Mi chiamo Margherita, ho 23 anni e studio psicologia e criminologia. Sono appassionata di libri, fumetti e cinema ma nella vita sono un attivista. Mi piace scoprire come i messaggi sociali sono trasmessi all'interno dei media e dei mezzi di comunicazione ed un giorno vorrei unire le mie passioni e diventare consulente editoriale e cinematografica.

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