È sempre peggio il riscaldamento globale, tanto che ormai aumenta il numero delle zone considerate realmente “invivibili” per l’uomo, ovvero in cui il corpo umano non sarebbe in grado di sopravvivere, a causa del calore eccessivo.
Riscaldamento globale e danni
I danni causati dal riscaldamento globale aumentano sempre di più, tanto che addirittura gli scienziati stanno constatando che sono sempre più numerose le zone della Terra in cui l’organismo dell’uomo non sarebbe proprio in grado di sopravvivere. Il problema infatti consiste nel tasso di umidità, cosa di cui non si parla mai nemmeno nelle previsioni meteo, eppure si tratta di un fattore determinante per il riscaldamento della Terra.
Il tasso in questione viene chiamato “temperatura di bulbo umido” e misura esattamente il limite, in termini di gradi centigradi, che può rendere una zona vivibile o meno. La soglia è quella di 35 °C, oltre la quale, con un tasso di umidità elevato, l’uomo non può vivere.
Le aree
Le aree della Terra che per ora gli scienziati hanno contrassegnato proprio come “non vivibili” per l’uomo, sopra per ora molte zone già aride e disabitate, ma tante sono anche parti della Terra in cui le persone sono benestanti, come America e anche parti dell’Europa, con nazioni in cui molte famiglie possono permettersi di accendere l’aria condizionata tutto il giorno. Anche questo dato però fa capire che senza condizionatori, l’aria sarebbe irrespirabile. Il problema è che zone con questo problema stanno aumentando e quindi si rischia di rendere il pianeta invivibile, cosa che in parte già è.