Ruini e la CEI contro Conte

Il cardinale Ruini, interrogato sul divieto imposto dal Presidente del Consiglio , di celebrare messe alla presenza fisica dei fedeli, ancora per quasi un altro mese, si è espresso dicendo che Conte è andato oltre le sue competenze. Un laico, in pratica ha detto il Cardinale, non dovrebbe mettere bocca sulle questioni religiose. Da che pulpito viene la predica? Lo stesso Ruini, quando era a capo della CEI ed il Papa adesso, sentenziano su tutto quello che riguarda la laicità del nostro Paese facendolo fra l’altro dalla televisione dello Stato Italiano.


Se la CEI e Ruini non vogliono più intromissioni da parte del Premier nelle loro cose, facessero altrettanto: si dichiarassero disposti ad annullare il Concordato fra Stato Italiano e quello Vaticano; cominciassero a pagare l’IMU sui loro beni immobili situati sul suolo italiano, e rinunciassero all’otto per mille. Nello Stato Vaticano, dopo averlo blindato, si sentissero pure liberi di tornare a dire messa con i fedeli presenti fisicamente, ma poi in caso di contagio da Coronavirus o altro, li facessero curare solo nei loro ospedali senza contributi da parte del nostro Stato.


Senza il Concordato fra Stato e Chiesa non ci sarebbe più l’obbligo per l’Italia di tenere negli ospedali e sulle navi da crociera e militari delle cappelle cattoliche, che si potrebbero sostituire con le sale di raccoglimento comuni a tutti i credi , ad atei ed agnostici. Lo Stato italiano non dovrebbe più pagare gli insegnanti di Religione Cattolica assunti dai Vescovi ma poi dislocati nelle nostre scuole statali laiche; non ci sarebbero più scampanate a tutte le ore, ne messe all’aperto. Solo a queste condizioni il cardinale Ruini e la CEI avrebbero ragione a non volere intromissioni da parte del Premier italiano o di altri Stati nelle questioni ecclesiastiche dello Stato Vaticano.

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Nasco a Napoli dove risiedo, nel 1969. Compio studi artistici; attualmente realizzo mostre della mia pittura per beneficenza. Sono sposata ed ho una figlia adolescente. Nel 2008 affronto un aborto terapeutico traumatico per la presenza di obiettori di coscienza, da cui pubblico quattro anni dopo, con la casa editrice Tempesta, il libro "Abortire tra gli obiettori", apro un blog con altre testimonianze e mi iscrivo ad un'associazione nazionale di donne per i nostri diritti. Sono agnostica.

2 Comments

  1. In sintesi, se tutto quello che dici si avverasse, non avremmo più questa gran rottura di coglioni da parte degli Stregoni tutti…!!!!
    Detto in maniera diretta e sintetica

    • Proprio così Peppo, ma purtroppo la mia è un’ipotesi molto remota, figuriamoci se gli “Stregoni” mollano la presa

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