È ancora in corso lo sciopero dei braccianti, a cui il partito politico delle Sardine ha deciso di aderire. Il problema nasce dalla decisione del ministro Bellanova di regolarizzare la presenza dei migranti in Italia, al fine di dare loro lavoro nel settore agricolo. Non tutti però possono avere tale regolarizzazione.
Sciopero dei braccianti: cosa succede
Lo sciopero dei braccianti è ancora in corso di svolgimento e in realtà viene svolto soprattutto da quei migranti che non hanno potuto godere della regolarizzazione stabilita dal ministro Bellanova. Tale regolarizzazione prevede il fatto di rendere più duraturo il permesso di soggiorno dei migranti italiani e soprattutto permettere loro di lavorare nel settore agricolo, ma non solo. Tutti coloro che non possedevano la documentazione per poter rimanere in Italia, ormai sono riconosciuti in modo legale. Il problema però è che non tutti possono richiedere o godere tale procedimento. Per questo, i migranti esclusi da tutto ciò, hanno indetto uno sciopero per la giornata di oggi, 21 maggio 2020, a cui si è unito anche il Partito delle Sardine.
Uniti nello sciopero
A quanto pare le Sardine si sono unite a questo particolare sciopero, ma il punto è che non tutti sono d’accordo con l’idea della regolarizzazione. Secondo Bellanova infatti quest’ultima poteva essere la soluzione giusta per garantire lavoratori nei campi agricoli italiani, i cui proprietari ormai sono disperati, perché a causa del Coronavirus manca personale per raccogliere i prodotti della terra. In realtà regolarizzare i migranti non è minimamente servito all’agricoltura, anche perché gli stessi proprietari delle aziende agricole hanno sottolineato che serve personale esperto, che ogni anno è sempre provenuto dall’estero. In ogni caso, l’idea di Bellanova sembrerebbe solo aver generato malcontento, soprattutto per i migranti rimasti fuori dalla regolarizzazione, alla cui lotta si sono unite anche le Sardine.