L’Italia, ora come allora
Le persone serie sono prima di tutto immorali.
Le persone serie sono in secondo luogo estremistiche
Le persone serie sono in terzo luogo teppistiche
Le persone serie sono in quarto luogo falsamente pratiche
Le persone serie sono in quinto luogo falsamente idealistiche
Le persone serie sono in sesto luogo ottuse
Le persone serie sono in settimo luogo adulatrici
Le persone serie sono in ottavo luogo razziste
Le persone serie sono in nono luogo sessuofobe
Le persone serie in decimo luogo – questo è l’unico punto parzialmente a loro vantaggio – sono prive di spirito
Così Pasolini scriveva nel libro “Lettere luterane”. Il tema dei suoi interventi è la “mutazione antropologica”. È difficile riassumere in poche parole il pensiero del più straordinario intellettuale di fama internazionale, o forse no. Potrei usare parole sin troppo stereotipate, descrivere luoghi comuni, ma mi limiterò, nei suoi “100 anni” di esistenza – tra poco 101 – a dirgli, immaginando di prendere un caffè con lui:
Caro Pierpaolo,
è vero, le persone serie sono prima di tutto immorali. Che cosa ce ne facciamo della mutria cretina? Della serietà ignorante? Bisogna saper brillare, ma ancor più è necessario sapere come non far spegnere quella luce che ci fa brillare così tanto.