Scritti sulla guerra in Ucraina di anarchici, antifascisti e femministe.

Raccolta di testimonianze, interviste e comunicati sulla guerra in Ucraina da gruppi anarchici, femministi e antifascisti.

Qui siamo in guerra è una raccolta di testimonianze dalla Bielorussia, Russia e Ucraina sulla guerra in corso. Non solo. Sono presenti anche il comunicato della Commissione Sexta dell’EZLN e del coordinamento RiseUp4Rojava. Il testo è molto importante per avere un quadro delle diverse posizioni assunte e per riuscire ad individuare differenze, sfumature non di poco conto.

Sono state prese in considerazione anche la Resistenza femminista in Ucraina, il gruppo anarchico ucraino Operation Solidarity, il Comitato di Resistenza, un plotone antiautoritario delle Forze di Difesa Territoriale, Solidarity Collectives, il gruppo comunista Tridni Valka (Class War), l’organizzazione di combattimento anarco-comunista attiva in Russia.

Da che parte stare?

Mentre tutte le dichiarazioni sono d’accordo nel condannare l’invasione russa dell’Ucraina, non vi è una posizione comune sul con chi stare, se combattere per la difesa del territorio ucraino e se combattere a fianco delle forze armate governative.

Mentre Operation Solidarity sostiene la scelta di aggregarsi alle forze armate o di entrare a far parte delle Forze di Difesa Territoriale pur di combattere contro l’esercito invasore, il Comitato di Resistenza insiste sull’organizzazione di gruppi di autodifesa locale che permettano al tempo stesso di partecipare alla resistenza e non militare in formazioni militari governative.

Diversi punti di vista femministi

Del febbraio del 2022 è il Manifesto femminista contro la guerra che si oppone alla guerra come strumento di violenza, distruzione e impoverimento dei popoli. Le femministe credono che sia il tempo di trasformare la forza del loro movimento in potere politico. Invitano a sostenere l’Ucraina e a non aiutare il regime di Putin. Infine ricordano il ruolo delle femministe russe come forza di opposizione in Russia.

Nel luglio del 2022 The Feminist Initiative Group pubblica il manifesto Il diritto di resistere in aperto contrasto con il precedente manifesto femminista e criticando la negazione del diritto alla resistenza del Manifesto femminista contro la guerra. Legittimano la violenza come strumento di autodifesa e mettono in guardia dal pericolo che costituirebbe il regime di Putin per le femministe e per le persone LGBTQI+ in Ucraina. Secondo le femministe, senza resistenza non ci sarebbe più la società ucraina, inghiottita dalla Russia.

Curdi e Zapatisti contro l’invasione di Putin in Ucraina

Nel marzo del 2022 vengono pubblicati anche i comunicati della Commissione Sexta dell’EZLN, l’esercito zapatista di liberazione nazionale, e del coordinamento RiseUp4Rojava. Entrambi gli scritti ribadiscono l’esigenza di opporsi alla guerra, di respingere l’esercito russo fuori dall’Ucraina, di sostenere il diritto all’autodifesa e di sostenere chi protesta e chi diserta in Russia.

Ma essere contro Putin, il suo regime e contro l’invasione russa in Ucraina, non significa stare dalla parte del governo ucraino e di Zelensky. Nel comunicato curdo si ricorda che lo stato ucraino ha fornito alla Turchia parti essenziali dei droni utilizzati anche contro obiettivi politici e civili in Kurdistan. Nello scritto zapatista compare il motto “Né Zelensky né Putin”, per chiarire di non essere dalla parte di nessuno stato.

Qui siamo in guerra

Qui siamo in guerra è un ottimo testo che ha lo scopo di mettere assieme le posizioni assunte da gruppi politici anarchici, femministi e antifascisti sulla guerra in Ucraina. La lettura permette di cogliere le sfumature di vedute, i diversi modi di interpretare posizioni ideologiche in una situazione estrema e drammatica come la guerra. Un testo fondamentale per uscire dalla logica della propaganda e per ascoltare la voce dei movimenti nei paesi coinvolti direttamente nella guerra.

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