Recensione di “Serravalle: Dove i Cattivi Pensieri Possono Uccidere” di Marco De Biagi
Buongiorno, cari lettori! Spero che stiate tutti bene.
Oggi parliamo del romanzo d’esordio di Marco De Biagi, intitolato “Serravalle: Dove i Cattivi Pensieri Possono Uccidere”, pubblicato da Bookabook. Potete trovare la recensione parlata su questo link
Sin dalla prima pagina, si può notare come Marco De Biagi, alla sua prima prova letteraria, riesca a catturare l’attenzione del lettore. Il romanzo, pur non essendo breve, si distingue per la sua capacità di mantenere alta la suspense e l’interesse. Un grandissimo risultato, considerando la complessità della trama! L’autore riesce a dare vita a personaggi ben delineati e ai paesaggi affascinanti di Serravalle di Chienti, un incantevole borgo nell’Appennino Umbro-Marchigiano, dove vive.
La narrazione inizia con una scena inquietante: un vecchio compie un gesto raccapricciante uccidendo un povero gattino. Il giorno seguente delle urla agghiaccianti scuotono la comunità e il protagonista, Marco Rambaldi, si unisce agli altri abitanti del paese in un momento di terrore e confusione. Da questo momento, la comunità è scossa da eventi inspiegabili.
Questo giallo avvincente non si limita a esplorare la psiche umana e le sue inclinazioni verso il male, ma si tuffa anche in un terreno più complesso, mescolando elementi reali e soprannaturali. Gli abitanti devono affrontare le spaventose creature chiamate “Fliegend”, che si nutrono dei pensieri negativi e crudeli delle persone, tormentandole fino alla loro distruzione psicologica.
All’inizio, il lettore potrebbe trovarsi di fronte a una serie di scene che possono apparire confuse, ma proseguendo nella lettura, ogni pezzo del puzzle inizia a combaciare, rivelando una trama ben congegnata. Marco De Biagi ha saputo intrecciare abilmente i vari elementi dell’urban fantasy, creando un’opera che stimola la riflessione e il coinvolgimento.
Chi è Marco De Biagi?
Marco De Biagi vive e lavora a Serravalle di Chienti, un piccolo e affascinante borgo “perduto” nell’Appennino umbro-marchigiano, dopo aver vissuto in città come Roma, Firenze, Milano e Bologna. La sua permanenza in questa zona, segnata da violentissimi terremoti, ha influenzato profondamente la sua scrittura, infondendo al romanzo un mix di fascino e desolazione.
In conclusione, “Serravalle: Dove i Cattivi Pensieri Possono Uccidere” si presenta come un’opera d’esordio promettente e coinvolgente.
Per oggi è tutto! Un bacino dalla vostra Glo 🌷