“Storie di fantasmi giapponesi” di Yakumo Koizumi

Mi sono imbattuta in Storie di fantasmi giapponesi di Yakumo Koizumi per caso. Essendo un’appassionata di storie di paura, non ho potuto fare a meno di comprarlo. Questo acquisto a scatola chiusa i ha fatto scoprire un autore che ho intenzione di approfondire, la sua produzione letteraria per gli amanti del genere come me è molto accattivante…

Yakumo Koizumi – l’autore

Patrick Lafcadio Hearn, alias Yakumo Koizumi, nacque nel 1850 a Leucade, in Grecia. Con la famiglia girò mezzo mondo: prima si trasferirono in Irlanda, poi negli Stati Uniti, dove Patrick avviò la sua carriera giornalistica.

Venne inviato come giornalista corrispondente in Giappone nel 1889, e anche se quell’incarico fu presto revocato lì trovò la sua vera patria. Nell’estate dell’anno successivo, ottenne l’incarico di insegnante di inglese in una scuola media di Matsue: fu qui che iniziò a scoprire e a innamorarsi della cultura locale, e la sua immagine rimarrà per sempre strettamente legata a questa città tanto che vi si trova ancora il museo a lui dedicato.

Dopo un anno e mezzo, Hearn sposò Setsu Koizumi, proveniente da una famiglia di samurai locali, e venne naturalizzato giapponese, assumendo il nome di Yakumo Koizumi.

Nel 1894 iniziò ad insegnare letteratura inglese all’Università Imperiale di Tokyo, incarico che conservò fino alla sua morte avvenuta nel 1904.

Storie di fantasmi giapponesi – la trama

I racconti di fantasmi raccolti in questo volume, come spiega lo stesso autore nella sua introduzione, hanno origini varie. Alcuni sono tratti direttamente dalla letteratura giapponese, molto proficua in fatto di demoni e spiriti. Altri hanno invece un’origine cinese, ma sono stati così ben accolti dalla tradizione nipponica da essere stati “naturalizzati”. Altri ancora infine sono frutto di esperienze dirette dello stesso autore.

Molti sono i motivi che impediscono alle anime protagoniste di queste pagine di trovare pace. Vendetta, amore, nostalgia… Gli spiriti che non sono riusciti a lasciare del tutto il nostro mondo sono ancora qui, amichevoli od ostili, e a volte è difficile accorgersi che si tratta di anime e non più di esseri viventi tanta è la loro forza vitale.

Nelle ultime pagine del libro, si trova inoltre una parte dedicata al mondo degli insetti, in particolare a farfalle, formiche e zanzare. Non è una scelta casuale dell’autore: questi tre animali hanno un legame molto stretto con il mondo dei morti nella letteratura giapponese. A lettura conclusa, non guarderete più queste tre creature con gli stessi occhi di prima.

Il Giappone e l’aldilà

Il Giappone, si sa, è il paese delle grandi contraddizioni. Sebbene sia uno dei più moderni e tecnologici al mondo, è anche uno dei più spirituali.

Nella letteratura giapponese, anche in quella moderna e contemporanea, spesso ci si imbatte in situazioni al confine tra realtà e magia, delle quali però l’autore parla come se fosse del tutto normale trovare nel quotidiano questi due elementi insieme. In effetti, il popolo nipponico ha una consuetudine molto più stretta di quanto si pensi con il mondo degli spiriti, tanto che per loro è piuttosto normale che i due piani di esistenza si trovino spesso ad intrecciarsi.

Non sono discorsi da superstiziosi né da creduloni, quindi, ma nemmeno sono avvenimenti soprannaturali. Il mondo dei vivi e quello delle anime convivono, è un fatto, non c’è niente di cui sorprendersi.

Conclusioni

Sebbene questo libro non mi abbia soddisfatta del tutto, gli devo riconoscere il merito di avermi fatto scoprire un autore che ignoravo ma che promette di diventare uno dei miei preferiti. Non consiglio questa lettura solo agli appassionati del genere horror. In realtà, la paura qui è secondaria. Chi apprezzerà davvero questa raccolta sono gli amanti della tradizione nipponica, gli appassionati di consuetudini e miti giapponesi: sicuramente, troveranno pane per i loro denti e anche loro come me avranno poi voglia di saperne di più.

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Laureata in Lettere moderne
Lettrice forte
Vari corsi di editoria intrapresi
Collaboratrice di riviste indipendenti
Viaggiatrice indefessa

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