Sulla maternità surrogata: una modesta proposta

Articolo umoristico tratto dal bollettino numero 3 della Newsletter umoristica

La destra al governo sulla maternità surrogata ha preso un abbaglio. Innanzitutto è uno strumento che favorisce le nascite, che permette a chi non può avere dei figli in maniera biologica di poterne mettere al mondo attraverso la gestazione per altri. Pur sempre di natalità si parla. Ma ci sono degli altri motivi per cui credo che la destra stia sbagliando.

La destra, pur non essendo dichiaratamente capitalista, ha una linea politica ammiccante nei confronti dei potenti e degli imprenditori. Non solo non ha interesse a tutelare i diritti di lavoratori precari, ma aiuta i padroni benefattori riducendo il loro carico contributivo fiscale con flat tax e similari.

Combattere la denatalità

Ecco che la maternità surrogata può tornare utile ed è sicuramente coerente con la linea politica della destra. Pensiamo a tutte quelle donne cristiane, che vorrebbero essere madri ma sono, per necessità, costrette a lavorare come cameriere, bariste, commesse a tempo pieno e con contratto part-time e perennemente a tempo determinato. Non potrebbero affrontare una gravidanza senza perdere il lavoro.

Attraverso la maternità surrogata potrebbero diventare madri biologiche (attraverso ovuli e spermatozoi della madre e del padre) affidando la gestazione ad una terza persona che problemi con il lavoro non ne avrebbe. A portare avanti la gravidanza potrebbero essere donne che percepiscono il reddito di cittadinanza, o come si chiama adesso. In questo modo avremmo una ragione in più per togliere il reddito di cittadinanza agli uomini, una metà circa dei percettori. Un significativo risparmio per le casse dello stato da destinare a ponti sugli stretti e ad altre fantastiche opere.

Maternità surrogata in Africa

L’alternativa potrebbe essere quella di affidare la gestazione a donne africane. Un attimo. Se il padre e la madre, donatori di ovuli e spermatozoi, sono italiani, cristiani e bianchi di colore, il bambino dovrebbe nascere bianco anche se a portarlo in grembo dovesse essere una donna africana. Ma per esserne sicuri chiediamo a Mario Tozzi.

Il motto potrebbe essere “sfruttiamoli a casa loro”. Perchè farli venire qui a fare lavori umili e sottopagati che potrebbero fare gli italiani? Proponiamo loro di restare nel loro paese, gestare al posto nostro in cambio di una mancetta e poi ci facciamo spedire il neonato con raccomandata assicurata e con gps installato in modo che la Guardia Costiera intervenga nel caso arrivi con barcone invece che con aereo.

I vantaggi

Converrebbe anche a loro che guadagnerebbero rimanendo a casa loro ed evitando esosi investimenti per il viaggio e di vestirsi di tutto punto con cellulare di ultima generazione prima di partire. Attenzione, però, forse vi sfugge un ultimo particolare. Di gravidanze se ne portano avanti una sola alla volta. Ciò significa che una donna africana che per nove mesi è impegnata in una gestazione per altri, nello stesso periodo, e fino alla fine della gravidanza, non può fare altri figli. Non so se mi spiego. La maternità surrogata, se utilizzata su larga scala, potrebbe portare ad una considerevole riduzione della natalità degli africani.

La destra al governo forse è abituata ad assumere posizioni politiche senza prendere in considerazione tutte le conseguenze che queste potrebbero comportare. La maternità surrogata potrebbe tornare utile a tutte quelle donne che lavorano senza tutele contrattuali, ai padroni imprenditori che possono continuare ad offrire lavoro senza tutele ed infine ad un governo che vuole che nascano più figli di pelle bianca in Italia.

Newsletter Umoristica

Iscriviti per ricevere la newsletter e per non perderti nessun bollettino

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

1 Comment

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Bollettino numero 3 della Newsletter umoristica

Prossimo articolo

Il perbenismo e altri feticci dell’anarchismo

Ultimi articoli di Satira e umorismo

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi