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Degli ostacoli alla nostra crescita
In questo mondo esistono i demoralizzatori e i demotivatori. Sono dei seri ostacoli per la crescita personale e l’autoperfezionamento di ognuno. Sono quelli che cercano di buttarti sempre giù. Sono coloro che ti danno degli stimoli negativi. Ci sono anche le persone con cui si è incompatibili caratterialmente. Ognuno le ha e queste persone “tossiche”, nel senso di persone negative, andrebbero evitate come la peste bubbonica. Sono coloro che pensano di ricordarti chi sei veramente. Sono coloro che pensano di ricordarti quali sono i tuoi limiti (che poi nessuno sa quali sono i limiti della neuroplasticità). Sono quelli che pensano che ti stai montando troppo la testa o che fai cose che non ti competono. In realtà spesso sono persone animate dal malumore, dal rancore, talvolta da un senso di rivalsa. Sono quelli che pensano di istradarti sulla giusta via, di insegnarti a vivere, ma che poi in realtà non hanno di fatto nessun ruolo terapeutico né educativo nei tuoi confronti. Queste persone ti vogliono dire alla fine: “ma chi ti credi di essere?” e la risposta che loro danno a questo interrogativo è che per loro non sei nessuno e non vali niente.
Alcuni esempi
Ci può essere di tutto nella casistica infinita. C’è il parente alla lontana che ti prende in giro perché a suo avviso leggi troppi libri e ti ricorda che non andavi bene alle superiori e che hai preso delle lezioni private nel biennio (poco importa che eri un ragazzino svogliato e non sviluppato ancora, ma per costui sarai sempre il prototipo inossidabile del duro di comprendonio). C’è l’ex insegnante che ti ricorda a bruciapelo che altri tuoi compagni di scuola hanno fatto carriera. C’è il finto amico o lo pseudo-amico che ti chiede senza mezzi termini: “ma chi te lo fa fare di leggere? Lo vedi che non porta a nulla? Tanto si crepa. Di certo non ci guadagni nulla a pensare”. C’è la donna che quando era ragazza avevi rifiutato (magari tantissime avevano rifiutato te) e costei cerca di punzecchiarti e fa della facile ironia su di te ogni volta che la trovi in giro. Ci sono i rompicoglioni sui social che ti scrivono secondo loro come devi pensare e cercano di influenzarti, proponendosi come maestri di vita, come mentori. Sono solo i primi esempi che mi vengono in mente. Questi personaggi a lungo termine sono nocivi.
Meglio soli che male accompagnati…
È meglio stare soli, anche se la solitudine ha il suo risvolto negativo. Personaggi del genere sono come dei buchi neri che ti tolgono energie psichiche e ti rendono di umore nero. Un vero amico o una persona che ti vuole bene o che vuole il tuo bene dovrebbe motivarti, dovrebbe facilitarti le cose, dovrebbe darti fiducia, dovrebbe stimolanti, dovrebbe credere in quello che credi. Altrimenti frequentarsi è estremamente dannoso, è una perdita di tempo. Certe persone non se ne rendono nemmeno conto oppure -peggio ancora- lo fanno apposta in modo strategico, razionale, sistemico. In ogni modo vanno evitate, senza se e ma. Non gli va detto nemmeno niente. Scontrarsi, litigare, dire loro in faccia quello che pensi è uno spreco, un lusso sociale e psicologico che non puoi permetterti. Lasciali stare. Non rispondere alle loro battute stupide e insulse, alle loro sentenze cretine. Diranno pure che sei un irriconoscente, un pazzo, un asociale. Diranno peste e corna.
Devi fare come ti pare
Eppure la cosa migliore è evitarli perché c’è una vita sola e non si può sopportare l’intollerabile. Costoro pensano di essere necessarie, pensano che tu non puoi fare a meno di loro, che la loro presenza è necessaria come l’aria che respiri, che loro possono dirti tutte le cose negative che vogliono per il tuo bene (così ti dicono o così pensano), che tu non puoi esimerti dal frequentare loro perché sei obbligato socialmente e umanamente. No. Meglio soli piuttosto perché certe persone alla lunga sono deprimenti. Se è vero che i datori di lavoro, i colleghi, i familiari bisogna sopportarli perché non si possono scegliere nella stragrande maggioranza dei casi, ma ci sono toccati in sorte, allo stesso tempo possiamo essere più selettivi per quanto riguarda le amicizie e la frequentazione di parenti. Ci sono luoghi e persone che ci fanno male, per un motivo o l’altro, e naturalmente vanno evitati. Ne discutevo qualche giorno fa con un tale su Internet. È ovvio e non c’è bisogno di fare delle ricerche scientifiche per dimostrare che l’istupidimento in questo mondo è più facile dell’acculturazione, sia perché si invecchia ed esiste anche per i più fortunati un lieve deterioramento cognitivo, perché ci sono i condizionamenti dei mass media e il conformismo che ti bloccano culturalmente, perché ci sono le sostanze psicotrope che alcuni assumono in modo continuativo, ma anche perché ci sono demoralizzatori e demotivatori, che vorrebbero che tu non cercassi mai di migliorarti. Soprattutto loro sono persone a cui non dare la minima importanza. Che ognuno stia a casa sua! Non sei perseguibile legalmente se decidi di non volerli più. Smetti di frequentarli allora, cercati altre amicizie e fallo senza alcun rimorso postumo: non farti impietosire.