Sulle Tracce di Gesù l’Esseno – Le fonti storiche buddhiste, islamiche sanscrite e apocrife di Fida M. Hassnain
L’autore, musulmano e sufi, direttore degli Archivi e dei Musei dello stato indiano di Jammu e Kashmir ha svolto una impressionante ricerca sulla vita di Gesù attraverso documenti conservati nel Ladakh, in Tibet, India e Pakistan. Numerosi documenti attestano la presenza di Gesù di Nazareth, in due diversi momenti della sua vita, nella regione tibetana contesa dall’India e dal Pakistan.
Troppe analogie, descrizioni, racconti e documenti storici confermano la presenza di Gesù nella regione del Ladakh dopo la presunta crocefissione e in quel periodo che va dal suo dodicesimo anno di età e il ventinovesimo di cui, nei vangeli e nelle altre fonti delle religioni cristiane, nulla si dice. Gesù, iniziato nella comunità essena molto presto, all’età di 12 anni avrebbe intrapreso un lungo viaggio per sfuggire alle offerte di matrimonio che provenivano da famiglie palestinesi ebree. In India e Nepal avrebbe studiato i testi sacri agli Indù, ai Buddhisti; avrebbe predicato tra le genti Jainiste e Zoroastriane e avrebbe meditato insieme ai mestri orientali che lo avrebbero riconosciuto come incarnazione del Buddha.
Dopo diciannove anni tornò in Palestina e in Egitto, accolto dai fratelli Esseni che lo inziarono ai più alti gradi del loro ordine e riconobbero il suo stato di illuminazione cristica. Salvato dalla crocifissione voluta dai Farisei, grazie alle conoscenze essene sulla guarigione, sarebbe tornato in Kashmir dove era già stato mandato San Tommaso.
Avrebbe vissuto in quella regione fino alla morte così come provato dalla presenza della sua tomba e di numerose altre iscrizioni e documenti che ad Egli fanno riferimento. Impressionante è la presenza delle parabole di Gesù che conosciamo attraverso i Vangeli e che sono state scoperte in documenti tibetani che narrano della storia di Gesù, della sua crocefissione e della sua vita in Kashmir. Altrettanto interessanti sono le comparazioni con i vangeli apocrifi, con i dati delle ricerche sulla Sindone di Torino e con testi persiani, islamici; la presenza di genti ebraiche e toponimi ebraici nella regione indiana del Ladakh.
Questo è un libro che bisogna assolutamente leggere, il frutto di una ricerca vastissima ma ancora incompleta, a detta dell’autore. Una testimonianza che può aiutarci a far luce sui vuoti e le contraddizioni della visione ufficiale cattolica ma soprattutto a a far luce sulla figura di Gesù e sulla sua missione su questa terra.