Tutti gli errori dei giornali riguardo gli anarchici e Cospito

In questi giorni gli anarchici sono sotto l’attenzione mediatica per il caso di Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis, in sciopero della fame da oltre cento giorni ed in precarie condizioni di salute. Molte sono le imprecisioni che stanno creando confusione nei lettori che conosco meno l’argomento.

Alfredo Cospito e le condanne

Alfredo Cospito è stato condannato a 10 anni e otto mesi per la gambizzazione del manager di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, avvenuta a maggio 2012. Ha quasi finito di scontare la pena ma nel frattempo è stato condannato a 20 anni di carcere per le due bombe fatte esplodere nei cassonetti nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano, programmate in orari diversi, che non fece nè feriti nè vittime. La Corte di Cassazione ha rimandato gli atti alla Corte d’appello di Torino per chiedere un ricalcolo della pena con la motivazione che nell’attentato a Fossano si possa applicare l’attentato contro la sicurezza dello stato (art. 285 del codice penale) che prevede l’ergastolo. La Corte d’appello non è d’accordo e porta il caso alla Corte Costituzionale che deve pronunciarsi.

Tra le imprecisioni di giornali e giornalisti, nei dibattiti televisivi, c’è quella di far credere che Alfredo Cospito sia stato condannato all’ergastolo per la gambizzazione di Adinolfi. In alcuni casi si parla genericamente di strage. Strage non c’è stata, non ci sono state vittime nè feriti con gli esplosivi a Fossano. Nel frattempo Cospito è in regime di carcere duro 41 bis (pur non essendo ancora stato condannato all’ergastolo) per limitargli la possibilità di comunicare con l’esterno e di pubblicare articoli su blog e periodici della sua area politica.

Nel 2018 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il regime di carcere duro del 41 bis. L’articolo 285 del codice penale, invece, non era stato applicato neanche alle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, che uccisero Falcone e Borsellino, e neanche alla strage di Bologna che ha fatto 85 vittime e aveva come mandanti estremisti di destra.

Le galassie anarchiche e le mappe degli anarchici

Le affermazioni più strampalate però si hanno riguardo le organizzazioni anarchiche, i loro rapporti e la loro presenza sul territorio. La maggiore confusione si ha tra le due sigle Fai, Federazione Anarchica Italiana e Federazione Anarchica Informale. La prima è l’organizzazione storica anarchica, nata nel 1945 nel Congresso di Carrara. La seconda nasce nel 2003 come organizzazione informale anarco-insurrezionalista legata al Fronte Rivoluzionario Internazionale. Le vicende più rilevanti di cui si sono resi protagonisti gli informali sono stati l’invio di pacchi bomba, che non hanno mai ucciso nessuno, e lettere con proiettili in ambasciate, caserme e destinate a personaggi politici come Prodi e Berlusconi.

La Federazione Anarchica Italiana fa riferimento al gradualismo rivoluzionario teorizzato da Errico Malatesta che rifiuta l’idea di una insurrezione armata che imponga l’ideale anarchico. Secondo Malatesta la rivoluzione si prepara con la propaganda e con una educazione pratica che porti ad una trasformazione graduale della società. Non ci sono azioni violente rivendicate dalla Fai storica. Questa scelta ha portato gli insurrezionalisti a provare astio nei confronti degli anarchici malatestiani della Fai. Non è, infatti, razionale e di buon senso la scelta di una sigla identica e di un nome simile che era del tutto prevedibile avrebbe creato confusione ed equivoci. Nonostante questo, la Federazione Anarchica Italiana, attraverso un comunicato ha espresso ferma contrarietà all’ergastolo ostativo, al 41 bis e solidarietà nei confronti di Cospito.

Insomma, le due organizzazioni non si sovrappongono, come enunciato dal Corriere della Sera e parzialmente rettificato. Riguardo le mappe degli anarchici, i giornali stanno offrendo diverse teorie sul posizionamento. C’è chi li collega a centri sociali non più presenti da anni, chi li individua in territori diversi. Lo stesso articolo del Corriere della Sera ( Chi sono gli anarchici? La rete di 150 estremisti fra Torino, Bologna e Milano ), indica quei territori in cui è storicamente presente la Federazione Anarchica Italiana, come luoghi di presenza degli informali, commettendo un altro strafalcione.

L’attenzione mediatica

Viene il dubbio che la generalizzazione non sia casuale e che abbia come scopo quello di gettare fango su tutto il movimento anarchico e di criminalizzarlo per preparare ulteriori misure repressive. Nel frattempo scompare dalle scene e dagli approfondimenti Matteo Messina Denaro che per trenta anni è stato libero grazie alle coperture di politica e istituzioni.

Il suo arresto, e persino la data di arresto, furono anticipati da Salvatore Baiardo che aveva dichiarato in un’intervista televisiva che sarebbe stato possibile in cambio di misure restrittive più leggere per alcuni mafiosi come i fratelli boss Graviano o della cancellazione del 41 bis.

Che si voglia far morire in carcere Alfredo Cospito per sollevare un polverone e giustificare la cancellazione del 41 bis?

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