Una stanza tutta per sé nei labirinti del cervello 

“La mente è certamente un organo molto misterioso, riflettevo, allontanandomi dalla finestra, di cui non sappiamo assolutamente niente, sebbene dipendiamo totalmente da essa. Perché sento che ci sono separazioni ed opposizioni nella mente, così come ci sono lacerazioni, per ragioni evidenti, nel corpo?”

Questa è una frase di Virginia Wolf, nel libro “Una stanza tutta per sé”, pubblicato nel 1929.

una stanza tutta per sé

Nel caos o nel caso

In questo mondo immerso nel caos o nel caso delle cose, quanto è importante “Una stanza tutta per sé?” Scivolano via così, i giorni, avvolti in una nebbia, senza distinzione del tempo che passa dal tempo che scorre. Corriamo, arrabbiati per questo posto che non ci capisce o semplicemente sprofondati in un’indifferenza odiosa.

Ci nascondiamo dietro uno schermo, dove possiamo essere chi vogliamo, dove decidiamo la nostra identità, ma ci sentiamo soli dentro una stanza piena di gente. In tutto questo caos, mosso dal caso o – a voi la scelta – in tutto questo, affidato al caso e mosso dal caos, è essenziale avere Una stanza tutta per sé.

Marc Dingman nel suo libro “Le dieci stanze del cervello” ha suddiviso il cervello in dieci stanze: la stanza della paura, la stanza della memoria, la stanza del sonno, la stanza del linguaggio, la stanza della tristezza, la stanza del movimento, la stanza della visione, la stanza del piacere, la stanza del dolore, la stanza dell’attenzione.

Stanze dentro una grande casa a volte dispersiva, un lungo corridoio bianco con molti varchi, e porta dopo porta, in quale stanza scegliamo di stare? Abbiamo davvero una scelta? Il cervello è di certo l’organo più affascinante. Complesso.

E immaginare Una stanza tutta per sé all’interno della mente, al di là di tutte le spiegazioni scientifiche, è un’idea seducente, della quale non si può fare a meno.

Una spiegazione scientifica

Diamo però la spiegazione scientifica al cervello, quella che ci fa rimanere da soli, in una stanza piena di gente: “Il cervello è costituito da popolazioni di cellule. Miliardi di neuroni svolgono il compito di trasmettere le informazioni tra la periferia e il centro e di connettere le diverse strutture del cervello.

L’esistenza di molteplici percorsi neurali garantisce la complessità e la flessibilità del comportamento. Gli impulsi sono trasmessi da un nervo all’altro attraverso una molteplice varietà di mezzi di comunicazione, tra cui i neurotrasmettitori (come l’acetilcolina, la norepinefrina e la dopamina), i neuroregolatori e gli ormoni.

Questa chimica cerebrale regola il livello di eccitazione dei neuroni e dà forma alle loro molteplici interconnessioni (Zucketman 1991, 1994). La crescita del cervello, sebbene programmata geneticamente, è sensibile agli ambienti in cui si realizza e all’informazione che il cervello correntemente elabora.

Nel corso dello sviluppo, man mano che la vita dell’individuo procede e si accumulano le esperienze, entrano progressivamente in gioco sistemi anatomici e funzionali più complessi, caratterizzati da crescente che plasticità. (Personalità «a cura di» Gian Vittorio Caprara, Daniel Cervone)”.

Una stanza tutta per sé

Una stanza tutta per sé nel cervello è per ognuno un mondo proprio, dove nulla può scalfire il proprio “essere” dove la realtà non esiste, un luogo in cui non c’è paura, dove “l’amigdala come rilevatore di paura” si acquieta, dove la memoria dissolve i ricordi che avevano creato cicatrici, dove di notte il cervello si acquieta e dorme, dove si può fare a meno del linguaggio, in fondo “Le parole sono fonti di malintesi” o così ha affermato Antoine de Saint-Exupéry, dove la tristezza si disperde e il dolore si dissolve e l’attenzione è rivolta alla cura dell’anima.

Una stanza di luna, o di un profondo oceano, o di un prato incontaminato, una stanza di fantasia dove nulla è impossibile e niente ferisce. Una stanza non reale, ma cos’è in fondo la realtà?

La realtà di Virginia Wolf

Così Virginia Wolf ha scritto della realtà in “Una stanza tutta per sé”:

“Cosa si intende per “realtà”? Sembrerebbe essere qualcosa di molto variabile, molto inaffidabile: ora si può trovare in una strada polverosa, ora a terra, in un pezzo di giornale, ora un narciso al sole. Illumina un gruppo in una stanza e gli attribuisce una frase casuale. Ci confonde mentre torniamo a casa, camminando sotto le stelle, e rende il mondo del silenzio più reale del mondo della parola; e poi eccola lì di nuovo, in autobus nel frastuono di Piccadilly. A volte sembra abitare forme troppo lontane perché possiamo capire quale sia la loro natura. Ma qualunque cosa tocchi, la immobilizza e la rende permanente. Ed è questo che ci resta quando la giornata cambia pelle e la getta nella siepe; questo è quello che rimane del tempo passato e dei nostri amori e delle nostre avversioni. […]”

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Dott.ssa in Discipline Psicosociali. Illustratrice, autrice di libri per bambini e fantasy, racconti, poesie, romanzi. Finalista 2017 del concorso Fiction e Comics, de Ilmiolibro, Gruppo Editoriale l’Espresso con il libro “C’Era Una Volta”. Libri pubblicati sullo stesso sito, Desideri Cristina ilmiolibro.it. Vincitrice del Secondo premio Internazionale di Poesia e Narrativa, Firenze Capitale D’Europa con “La bambola di Giada”. Racconti e favole sono stati inseriti in raccolte antologiche in quanto vincitori di concorsi, quali “Parole d’Italia, Racconti brevi di vecchi e nuovi italiani” indetto dalla Regione Lazio, la favola “Le stelle” selezionata dalla Scuola Holden per DryNites. Vincitrice di svariati concorsi letterari. Ha collaborato con la Montegrappa Edizioni e, per la stessa, ha ideato e curato sette concorsi letterari. Ha illustrato il libro “Sogni e Favole” del romanziere Giuseppe Carlo Delli Santi. Con la Pav Edizioni ha pubblicato il romanzo per la collana psicologica-thriller "La collezionista di vite”. Per la Pav Edizioni e in collaborazione con Gabriella Picerno, psicologa e scrittrice cura le collana 1000 Abbracci. Per la GD Edizioni è co-direttrice (insieme a Gabriella Picerno) della collana pedagogica “Il filo di Arianna”. Cura i concorsi letterari “La Botteguccia delle Favole”, “Lo Zaino Raccontastorie”. Autrice per il blog “Il Mago di Oz”.

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