Gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione l’idea di svolgere persino le sedute del Congresso direttamente in versione digitale, anche perché c’è il rischio che anche i parlamentari contraggano il Coronavirus. In Italia tale considerazione non è stata ancora presa, anche se sembrerebbe che si sia comunque cercato di rispettare la distanza di sicurezza.
La versione digitale
L’emergenza Coronavirus ha trasformato molte funzioni e attività direttamente in versione digitale, sostituendo gli incontri dal vivo con uno schermo del PC e facendo diventare le videochiamate la nuova “stretta di mano”. Incontri di lavoro svolti direttamente dal computer, telefonate tra ministri, Skype e persino dirette FB. Sono questi i nuovi strumenti di comunicazione, anche nell’ambito politico.
È proprio questo il caso soprattutto degli Stati Uniti, che stanno prendendo in considerazione l’idea di svolgere anche le sedute in Parlamento direttamente tramite il PC, proprio per evitare nuovi contagi anche tra parlamentari. Per ora però non è ancora stato deciso nulla, o meglio il tutto rimane ancora un’ipotesi.
L’Italia
L’Italia non ha stabilito nulla di simile e per ora non lo ha nemmeno ipotizzato, anche se questo ovviamente non significa che all’interno del Parlamento non siano state prese le opportune precauzioni e misure di igiene necessarie per contenere ed evitare il contagio. Certamente la versione digitale può essere una buona forma di prevenzione, soprattutto per evitare che anche i parlamentari contraggano il virus, anche perché hanno diversi contatti con numerose persone e in tal caso ci sarebbe un rischio elevato di creare eventuali nuovi focolai. Per ora riguardo alla versione parlamentare online degli USA, si attendono aggiornamenti e conferme.