Violenta sommossa a Hubei: cittadini contro la polizia


In migliaia hanno assalito gli agenti di polizia: la rivolta scoppiata  negli ultimi giorni a Hubei sta facendo il giro del mondo.

Rivolta popolare a Hubei in Cina: i motivi

Hubei, la regione di Wuhan, è il luogo da cui il Coronavirus è partito, ed è anche la provincia che per prima è riuscita ad uscire dalla pandemia. Dopo ben 62  giorni di restrizioni però i cittadini ora non ce la fanno più, e quando  si sono visti ancora limitare le proprie libertà, in migliaia hanno 
assalito gli agenti di polizia. È accaduto pochi giorni fa, dato che  molti giornali hanno iniziato a pubblicare la notizia già dal 27 marzo  2020. Tantissimi i cittadini cinesi che hanno distrutto i mezzi di  trasporto delle forze dell’ordine e creato disordini. Non solo: il  problema consiste nel fatto che nonostante i contagi lì siano ormai  zero, le restrizioni continuano. Proprio questo avrebbe fatto insorgere i cittadini.

Ancora permessi per gli spostamenti

L’incubo Coronavirus almeno per la Cina è finito. Nonostante questo,   continua l’incubo delle restrizioni da rispettare, che almeno per Hubei  e per tutta la Cina risultano inutili, perché lì ormai il Coronavirus ha  terminato la diffusione. Oltre a questo, quando pochi giorni fa alcuni  cittadini che si dovevano spostare da una provincia a un’altra si sono  ancora sentito chiedere il permesso da parte delle forze dell’ordine, il 
caos è scoppiato. Stufi delle restrizioni sulle loro libertà, a Hubei si  sono ribellati in migliaia. Ciò che si teme è che anche in Italia si  verifichi una cosa del genere, anche perché molti cittadini iniziano a  sentirsi molto stanchi di proroghe continue, di mancanze di aiuti  economici reali, e non di cifre basse, giudicate inutili, e stanchi  anche di continui cambiamenti delle autocertificazioni per potersi spostare.

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