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Non si sa mai cosa possa colpirti di un libro, di cui conosci solo il titolo, per avere la voglia di leggerlo e di fare una recensione. A volte il titolo, a volte la grafica o l’impaginazione a volte una intuizione e sempre con la speranza che dopo tre pagine non ti prenda la voglia di metterlo via.
Lucio Di Cicco, all’esordio, ci ha regalato una bella lettura. La storia, come sempre è da leggere, raccontarla non rende ma qualcosa va detto.
Contesto storico e letterario
Il romanzo di Lucio Di Cicco sembra collocarsi nella tradizione dei romanzi di avventura, con un forte richiamo alla narrativa storica con temi come l’esplorazione, l’identità e la lotta contro il potere oppressivo. L’ambientazione storica del romanzo, che spazia attraverso il Mediterraneo fino alla Patagonia, offre un terreno fertile per intrecci avvincenti e sviluppi emotivamente complessi.
La storia di un marinaio in attesa di esecuzione che riflette sulla sua vita avventurosa si inserisce in un genere che ha sempre affascinato i lettori per la sua capacità di evadere dalla realtà quotidiana e immergersi in contesti esotici e passati storici. Questo tipo di narrazione rispecchia il gusto per l’avventura e l’esplorazione che caratterizza molta della letteratura dal XIX secolo a oggi, offrendo allo stesso tempo una meditazione sulla natura umana e sulle scelte morali di fronte a situazioni estreme.
Stile narrativo del romanzo
Lo stile narrativo e la struttura del romanzo di Lucio Di Cicco si distinguono per la loro capacità di intrecciare vividamente elementi storici con una narrazione personale e intensamente emotiva. Il romanzo si struttura attorno al racconto in prima persona del protagonista, un marinaio condannato a morte, che riflette sulla sua vita ricca di avventure e decisioni critiche. Questa scelta narrativa permette un coinvolgimento diretto del lettore, portandolo a vivere le vicende attraverso gli occhi, le emozioni e le riflessioni del protagonista.
Il linguaggio del romanzo
Il linguaggio del romanzo è ricco e dettagliato, con un uso accurato di un lessico marittimo che non solo arricchisce la storia con un realismo tangibile ma aiuta anche a creare un’atmosfera autentica e coinvolgente. Di Cicco utilizza dialoghi vivaci che rispecchiano le diverse culture dei personaggi, contribuendo a definire le loro identità e il loro background in maniera credibile e multidimensionale.
La narrazione è intrisa di descrizioni dettagliate degli ambienti marini e delle diverse località visitate dal protagonista, dalle coste del Mediterraneo alle remote aree della Patagonia. Questo non solo serve a stabilire un contesto visivo ricco per il lettore ma funziona anche come un mezzo per esplorare temi come la libertà, l’esilio e la ricerca di un posto nel mondo.
Struttura del romanzo
Il romanzo è strutturato come un lungo flashback, con il protagonista che racconta la sua storia nelle ore che precedono la sua esecuzione. Questa struttura permette una tensione narrativa continua, poiché il lettore è costantemente consapevole del destino imminente del narratore mentre apprende i dettagli delle sue avventure passate. Questa tensione tra passato e presente agisce come un potente motore narrativo, mantenendo alta l’attenzione e l’investimento emotivo del lettore.
La scelta di raccontare la storia come un flashback non è solo una tecnica per sostenere l’interesse ma serve anche a enfatizzare temi di rimpianto, destino e la inevitabilità della morte, che si intrecciano attraverso il racconto.
Trama
Un marinaio sta aspettando di essere giustiziato, ha tre ore per raccontare la sua avventurosa vita.
Una vita da marinaio, fuggiasco, picaro, dal Mediterraneo alla Patagonia e sempre lasciando il bello per l’ignoto. La sua sete di viaggiare e di non restare mai fermo lo porta ad una condanna a morte, cosa che a lui non disturba più di tanto.
Incontra una acciuga cantambrica e lascia anche lei, ma lei non lascia lui.
Altro non va detto, va letto e merita di essere letto.
I temi del romanzo
Libertà e destino
Uno dei temi centrali del romanzo è la tensione tra la ricerca della libertà individuale e le forze del destino che sembrano predestinare il percorso del protagonista. Attraverso le avventure marittime e le diverse culture che incontra, il marinaio riflette sulla propria libertà di scelta rispetto alle circostanze che lo hanno portato alla condanna a morte. Questo tema solleva interrogativi sul libero arbitrio e sulla predestinazione, spingendo il lettore a riflettere sulla propria capacità di influenzare il proprio destino.
Conflitto tra civiltà e barbarie
Il viaggio del protagonista non è solo fisico ma anche morale e etico. Si trova spesso a confrontarsi con situazioni che mettono alla prova la sua moralità, analizzando il sottile confine tra civiltà e barbarie. Il romanzo interroga la natura della giustizia e della legge, esaminando come queste possano variare drasticamente in differenti contesti culturali e sociali.
Influenze culturali
Dentro c’è il Guccini di Bisanzio e Il frate, c’è La vera storia del pirata Long John Silver di Larsonn, c’è il Francisco Coloane di Capo Horne, soprattutto c’è Alvaro Mutis con il suo personaggio Maqroll il Gabbiere che magicamente si lega al Fabrizio De Andrè di Smisurata preghiera.
De Andrè si ispira ad una lirica di Mutis per questa canzone.
Il testo riesce a riportare alla memoria tutta una serie di ricordi di ascolti e letture che ho fatto e che consiglio.
Si parte per un viaggio come un viaggio è la vita del personaggio. Ma la vita, se non è un viaggio cosa è? Niente.
Il legame tra il libro, De Andrè e Alvaro Mutis è a mio parere assoluto e di questo ringrazio Lucio Di Cicco.
Di seguito link per quanto citato e che consiglio lettura ed ascolti.
nb.: Smisurata preghiera è l’ultimo pezzo dell’ultimo disco registrato da De Andrè.