Economia del genocidio: aziende complici, rapporti ONU e boicottaggio dei prodotti israeliani

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Il dibattito sulla complicità aziendale nel conflitto israelo-palestinese ha ricevuto un nuovo impulso con la pubblicazione del rapporto From the Economy of Occupation to the Economy of Genocide (2025), redatto da Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati.

Questo rapporto, chiave per la comprensione di chi finanzia la guerra a Gaza, ha delineato la transizione da una semplice economia dell’occupazione a una vera e propria economia del genocidio. Il rapporto analizza in dettaglio le aziende coinvolte nel genocidio a Gaza, evidenziando come i flussi economici globali contribuiscano al mantenimento dell’assedio e alla distruzione delle infrastrutture civili palestinesi.

Parallelamente, il database indipendente Who Profits e il movimento BDS – Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni hanno documentato i legami di numerose aziende globali con l’occupazione israeliana e gli insediamenti illegali.

Questa lista aggiornata di aziende complici dell’occupazione israeliana incrocia i dati fondamentali per il consumo critico e consapevole in Italia:

  • Rapporto Albanese (ONU, 2025) – Economia del genocidio, analisi
  • Database Who Profits – Aziende e occupazione
  • Campagne BDS internazionali – Marchi da evitare secondo il movimento BDS

L’obiettivo è offrire una panoramica verificata delle aziende complici dell’occupazione israeliana, permettendo ai cittadini di orientare le proprie scelte economiche e adottare un consumo realmente consapevole.


⚠️ Avvertenza importante:

La presenza di un’azienda in queste fonti non implica una condanna legale, ma indica segnalazioni o campagne pubbliche basate su analisi indipendenti, inchieste giornalistiche o rapporti di ONG. Molte aziende contestano le accuse o hanno modificato le proprie politiche.


Settore alimentare e beni di consumo

In questa sezione si concentrano i marchi di largo consumo e i prodotti più facilmente individuabili nei supermercati italiani, al centro del boicottaggio alimentare etico.

Azienda / MarcaProdotti e Marchi in ItaliaLegame ContestatoFonte
NestléBaci Perugina, KitKat, Nescafé, S.Pellegrino, Levissima, Buitoni, PurinaDetiene una quota di controllo (>50%) del gruppo israeliano Osem, attivo anche nei Territori Occupati.Who Profits – Osem Group
PepsiCoLay’s, Gatorade, 7Up, Quaker, TropicanaJoint venture con Strauss Group (israeliana), accusata di sostegno economico all’esercito israeliano.BDS Movement – Sabra
McDonald’s / Coca-ColaFast food / BevandeLe filiali israeliane hanno fornito pasti e supporto logistico alle forze armate.Al Jazeera
SodaStreamMacchine per bibite gassateEx fabbrica in insediamento in Cisgiordania (chiusa nel 2015, ma simbolo storico del boicottaggio).Who Profits – SodaStream
Prodotti agricoli israeliani (Jaffa, Carmel)Datteri, avocado, agrumiProduzioni provenienti da insediamenti nella Valle del Giordano.Who Profits – Agricultural Exports

Le aziende italiane e la Difesa

Sebbene in misura minore rispetto ai colossi internazionali, esistono aziende italiane coinvolte nel conflitto israelo-palestinese, sia per collaborazioni industriali sia per progetti di difesa congiunti. Il loro ruolo è stato oggetto di indagine nel Rapporto ONU Francesca Albanese (2025).

Azienda ItalianaSettoreSegnalazione / Coinvolgimento
Leonardo S.p.A.Aerospazio e difesaCitata nel Rapporto Albanese per partnership con Elbit Systems e programmi congiunti di difesa (droni e radar).
BarillaAlimentareNon risulta citata né in Who Profits né tra i target BDS.

Tecnologia, logistica e sponsorizzazioni

Molte aziende che finanziano Israele lo fanno attraverso partnership tecnologiche, servizi cloud o infrastrutture di sicurezza, rendendo il boicottaggio tecnologico una delle aree più discusse del movimento BDS.

AziendaTipo di CoinvolgimentoFonte
Microsoft, Amazon Web Services, Google (Alphabet)Fornitura di servizi cloud e AI per il Progetto Nimbus, a supporto delle infrastrutture militari israeliane.The Intercept
Hewlett-Packard (HP)Servizi IT per database e sistemi biometrici nei checkpoint.Who Profits – HP
CaterpillarFornitura di bulldozer usati nella demolizione di case palestinesi.Who Profits – Caterpillar
Puma e ReebokSponsorizzazione della Israel Football Association (IFA), che include squadre in insediamenti illegali.BDS Movement – Puma
Airbnb, Booking.comPromozione di strutture turistiche negli insediamenti.Who Profits – Tourism
Teva PharmaceuticalsMultinazionale israeliana boicottata per il suo ruolo economico nei territori occupati.Who Profits – Teva

Infrastrutture, energia e finanza B2B

Questa sezione include aziende essenziali per l’infrastruttura israeliana e gli investimenti nelle colonie, menzionate nel Rapporto ONU 2025 di Francesca Albanese per il loro ruolo nel sostegno strutturale all’occupazione.

Azienda / SettoreTipo di CoinvolgimentoFonte
Glencore / Drummond CompanyEnergia e carbone: principali fornitori di carbone per Israele.UN Report, 2025 – A/HRC/59/23
ChevronEstrazione di gas naturale dai giacimenti di Leviathan e Tamar.UN Report, 2025 – A/HRC/59/23
SiemensCoinvolta in progetti elettrici come l’Interconnettore Euro-Asia.BDS Movement
Banche e Fondi d’InvestimentoInvestimenti in aziende attive negli insediamenti.UN Report, 2025 – A/HRC/59/23
CAF (Spagna)Costruzione della ferrovia leggera di Gerusalemme.Who Profits – CAF

Energia e logistica marittima

Azienda / SettoreTipo di CoinvolgimentoFonte
Eni S.p.A. (Italia)Esplorazione Gas: Ha ottenuto licenze per l’esplorazione di gas (Blocco 9/Alon D) nel Mediterraneo orientale, per conto di Israele, vicino alle aree marittime contese.[Rapporto Greenpeace / Stampa Italiana]
ZIM Integrated Shipping (Israele)Logistica Marittima: Principale compagnia di navigazione israeliana, considerata vitale per l’economia israeliana e obiettivo primario del boicottaggio logistico per le sue operazioni globali.[BDS Movement]
APL, ZIM, OOCL (Logistica Container)Assicurazione/Riasicurazione: Molte compagnie marittime e assicurative sono citate per il trasporto di merci da/per insediamenti o per la copertura di rischi di infrastrutture militari.[Who Profits / Rapporto Albanese]
Axon Enterprise (Taser)Sicurezza/Polizia: Fornitura di bodycam e armi non letali utilizzate dalle forze di sicurezza israeliane (Polizia, IDF, Amministrazione Penitenziaria).[Who Profits]

Guida al consumo critico e consapevole

Il boicottaggio etico dei prodotti israeliani è oggi uno strumento di pressione civile sempre più utilizzato.

Per i consumatori che cercano di agire tramite il consumo consapevole, queste indicazioni pratiche possono essere d’aiuto:

  • 🔍 Verificare l’origineevitare prodotti etichettati “Israele” o marchi agricoli noti (Jaffa, Carmel, Jordan River).
  • 📦 Codice a barre 729: è l’identificativo dei prodotti israeliani.
  • 📱 App utiliBoycat e No Thanks permettono di scansionare i prodotti e verificare se sono tra gli obiettivi BDS.
  • 🌍 Database ufficiali: consultare WhoProfits.org e il Rapporto ONU di Francesca Albanese per approfondire i legami economici e di investimento.

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