Istantanee: frammenti di vita tra memoria e sguardo interiore

Istantanee

Illustrazioni di Cristina Desideri

Introduzione

Istantanee è un’opera che nasce dall’urgenza di custodire e trasmettere memorie, voci e paesaggi interiori. Le parole di Donato Verrastro nella presentazione, ci conducono all’origine del percorso dell’autrice: dai banchi universitari alla costruzione di una voce letteraria radicata nella sua terra, la Basilicata, ma capace di elevarsi a dimensione universale. Nei racconti che compongono questo volume, l’intreccio fra storia personale, memorie collettive e riflessione sul tempo, diventa spazio di incontro tra psicologia e antropologia, letteratura e testimonianza.

Biografia dell’autrice

Piera Caivano è scrittrice, poetessa ed educatrice. La sua formazione universitaria a Salerno ha rappresentato il primo terreno in cui ha coltivato la vocazione all’insegnamento e alla narrazione. La sua produzione letteraria si è consolidata attraverso poesie, racconti e opere in cui la parola si fa strumento di resistenza e di appartenenza. Nei suoi testi è costante il legame con le radici, con la memoria dei luoghi del Sud, con la voce delle donne e con le tracce di una storia che si intreccia alla vita quotidiana. La Caivano appare, così, come “sentinella del tempo”, capace di restituire dignità a frammenti dimenticati, trasformandoli in narrazione esemplare.

Biografia dell’illustratrice

Ad accompagnare le parole, i disegni e la copertina sono affidati a Cristina Desideri, illustratrice e psicologa, che porta nel suo tratto una sensibilità duplice: estetica e conoscitiva. Le sue illustrazioni non sono meri ornamenti, ma aperture di senso. Con linee essenziali e suggestioni minimaliste, gli elementi grafici traducono le parole di Caivano in immagini interiori, restituendo al lettore uno spazio di riflessione visiva. La copertina, in particolare, diventa una soglia, un invito a entrare in un mondo di memorie intime e collettive: una figura femminile, voltata di spalle, avvolta in un abito che non è stoffa ma costellazione di punte di matite colorate. Ogni punta è una voce, ogni colore un’anima: insieme si intrecciano come fili di un coro silenzioso, dove l’arte diventa veste e la pluralità si fa poesia.

I racconti: memoria, psicologia e antropologia

I racconti di Istantanee sono fotografie dell’anima. Si muovono tra eventi della storia lucana – dal terremoto del 1980 alle migrazioni, dalle condizioni femminili alle difficoltà sociali – e riflessioni esistenziali, in cui il dolore, la perdita, la nostalgia e la speranza si intrecciano. La dimensione psicologica emerge nella rappresentazione degli stati emotivi che accompagnano la vita comunitaria: la malinconia come sentimento fondante, il bisogno di appartenenza, la resilienza delle donne, la forza dei legami familiari.
Dal punto di vista antropologico, i testi restituiscono la Basilicata come luogo simbolico: non solo contesto geografico, ma matrice culturale e identitaria. I riti domestici, gli oggetti, i paesaggi e le pratiche del mondo contadino diventano archetipi, che rimandano a dinamiche universali di sopravvivenza, resistenza e migrazione. La casa, costantemente evocata, rappresenta un porto sicuro, ma anche una metafora della memoria collettiva che custodisce radici e tradizioni.

Temi centrali della sua scrittura

1. Radici e appartenenza
Forte legame con la Basilicata: paesaggi, case, luoghi marginali diventano metafore di identità e resistenza.
Le radici come forza contro corrente che trattiene anche l’incontenibile.

2. Memoria e Storia collettiva
La scrittura intreccia la vita personale con gli eventi storici: terremoto del 1980, emigrazione, disastri ferroviari, condizione femminile, povertà.
Narrazione che unisce microstorie e macrostoria, trasformando eventi locali in esperienze universali.

3. Il gioco degli opposti
Presenza/assenza, pace/violenza, pazienza/rivolta.
Contrasti che producono emozione, nostalgia e riflessione.

4. Dimensione domestica
La casa come simbolo di sicurezza e continuità, legata alla famiglia.
Oggetti e simboli domestici evocano un tempo ancestrale, diventando porti sicuri della memoria.

5. Emigrazione e transnazionalità
Il migrare non è mai isolamento: esiste sempre un filo con la terra d’origine.
Lingua e memoria collettiva come eredità intergenerazionale.

6. Stile e tono emotivo
Scrittura segnata da malinconia e nostalgia.
Trasforma le vicende individuali in topoi universali, con un valore formativo ed educativo.
Il tempo del narrare diventa al tempo stesso strumento e metodo didattico.

Visione psicologica e simbolica

Ukeireru (accettazione): nel testo emerge la capacità di accogliere il dolore storico e personale trasformandolo in memoria condivisa.
Resilienza narrativa: la scrittura diventa strumento di elaborazione del lutto e di ricomposizione identitaria.
Nostalgia creativa: il filo nostalgico non paralizza, ma cuce insieme frammenti sparsi, trasformando il passato in occasione di crescita.
Casa come base sicura (in senso bowlbiano): luogo reale e simbolico che permette l’apertura al mondo senza perdere le radici.

Le illustrazioni: psicologia dello sguardo

I disegni di Cristina Desideri si collocano come veri e propri specchi emotivi: non cercano di riprodurre il reale, ma di evocarlo, restituendone l’essenza. La linearità delle forme e la scelta di un tratto sobrio e nitido creano spazi vuoti che il lettore riempie con il proprio vissuto. Psicologicamente, questa scelta grafica invita all’introspezione: il non detto e il non rappresentato diventano luoghi di proiezione personale, permettendo a chi legge di dialogare con la propria memoria. La copertina stessa, con il suo carattere evocativo, si pone come sintesi tra parola e immagine, memoria e identità.

Riflessione finale

Istantanee è più di una raccolta di racconti: è un’esperienza di attraversamento. La scrittura di Caivano, intrecciata alle illustrazioni di Desideri, costruisce un ponte tra memoria personale e collettiva, tra psicologia del ricordo e antropologia della cultura. Ogni pagina, ogni immagine, diventa un tassello di un mosaico che racconta non solo la Basilicata, ma l’umano universale: la fragilità, la resilienza, la nostalgia e la forza delle radici.
Il libro si configura dunque come un’opera di resistenza poetica, che invita il lettore a riflettere su cosa significhi appartenere, ricordare e tramandare.

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Dott.ssa in Discipline Psicosociali. Illustratrice, autrice di libri per bambini e fantasy, racconti, poesie, romanzi. Finalista 2017 del concorso Fiction e Comics, de Ilmiolibro, Gruppo Editoriale l’Espresso con il libro “C’Era Una Volta”. Libri pubblicati sullo stesso sito, Desideri Cristina ilmiolibro.it. Vincitrice del Secondo premio Internazionale di Poesia e Narrativa, Firenze Capitale D’Europa con “La bambola di Giada”. Racconti e favole sono stati inseriti in raccolte antologiche in quanto vincitori di concorsi, quali “Parole d’Italia, Racconti brevi di vecchi e nuovi italiani” indetto dalla Regione Lazio, la favola “Le stelle” selezionata dalla Scuola Holden per DryNites. Vincitrice di svariati concorsi letterari. Ha collaborato con la Montegrappa Edizioni e, per la stessa, ha ideato e curato sette concorsi letterari. Ha illustrato il libro “Sogni e Favole” del romanziere Giuseppe Carlo Delli Santi. Con la Pav Edizioni ha pubblicato il romanzo per la collana psicologica-thriller "La collezionista di vite”. Per la Pav Edizioni e in collaborazione con Gabriella Picerno, psicologa e scrittrice cura le collana 1000 Abbracci. Per la GD Edizioni è co-direttrice (insieme a Gabriella Picerno) della collana pedagogica “Il filo di Arianna”. Cura i concorsi letterari “La Botteguccia delle Favole”, “Lo Zaino Raccontastorie”. Autrice per il blog “Il Mago di Oz”.

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