Anarchia e Comunismo: il pensiero di Carlo Cafiero

/

di Simona Spadaro


Un ringraziamento sentito a coloro che diffondono in rete libri ed altro materiale di cultura libertaria in particolare ai fondatori di  ”BIBLIOTECA LIBERTARIA INTERNAZIONALISTA” ed “EMEROTECA LIBERTARIA”, garantendo a tutti coloro che lo desiderano, la possibilità di confrontarsi con questi preziosissimi documenti e capovolgendo la vacuità della virtualità, in qualcosa di tangibile, durevole, importante.
Un ringraziamento in particolare va a ”Federico D.” che mi ha passato questo libro e ad ”Massimo C.” per avermi fatto leggere finora libri bellissimi, che mai dimenticherò, ed a Paolo A. per il suo impegno insieme agli altri collaboratori.
Grazie di cuore, da parte mia e dei ragazzi del collettivo libertario Rivoltiamo la Terra di Barletta, città natale di Carlo.

Anarchia e Comunismo di Carlo Cafiero

E’ affascinante riscoprire oggi uno degli scritti più esemplificativi del pensiero di Carlo Cafiero, scritto nel 1880. In questo testo, come in molte altre sue pagine, si ritrova sempre una straordinaria forza espressiva, capace di varcare i secoli, ed una semplicità linguistica cosi potente, da scalvare, attraverso una straordinaria immediatezza, ogni intellettualismo retorico.
In particolare, questo testo, potrebbe essere letto come una specie di dimostrazione teorica, sull’imprescindibilità di certi elementi necessari alla Rivoluzione. Questi elementi sono essenzialmente due: il richiamo al principio della Libertà, innanzitutto, da cui sboccia la tensione Anarchica; e quello verso il principio dell’Uguaglianza, che si ricollega ad un certo tipo di comunismo teorico.


Vorrei sottolineare, come in queste pagine emerge fin da subito una forte critica da parte dell’autore, ad un certo tipo di comunismo statalista accentratore, despota, ed ipocrita. Cafiero inveisce contro i ”partigiani dello stato” che attraverso l’ideologia comunista, predicano uguaglianza e poi restaurano di fatto un certo tipo di potere uguale al potere precedentemente abbattuto, riformando ruoli, intermediari, gerarchie sociali e governi. Egli dichiara apertamente, che questo tipo di comunismo sarà sempre una maschera, un ostacolo immenso, nel perseguimento dell’orizzonte rivoluzionario, perché in realtà agirà per la stabilizzazione del nuovo potere. Il comunismo necessario, invece, secondo Carlo Cafiero per la realizzazione della rivoluzione sociale, è uno strumento che rifiuta assolutamente qualsiasi carica politica e qualsiasi visione centralista, perché rifiuta lo stato stesso, e consta essenzialmente sul presupposto universalista della distribuzione equa delle ricchezze.

Libertà e uguaglianza


Un’esistenza, caratterizzata dal rispetto verso l’uguaglianza, nell’equità della distribuzione delle ricchezze, non basta se al centro di tutto vi è un potere accentratore, che detiene la verità assoluta, il comando di tutto il sistema; un altro esempio lampante, che Carlo utilizza a proposito di questo punto è il riferimento a quelle comunità religiose che benchè affondino le loro fondamenta sull’uguaglianza economica, mancano di libertà, giacchè esistono sempre in circuiti come questi vincoli e posizioni di prestigio sociale, politico, ed economico che permettono un certo grado di subordinazione. Solo la Libertà, e dunque l’Anarchia può condurre l’uguaglianza sociale alla Rivoluzione, dunque alla liberazione dall’autorità, dal potere, dallo sfruttamento.


Combattere oggi per la libertà, quindi per l’Anarchia, scrive Cafiero, significa opporsi ad ogni tipo di autorità; combattere oggi per l’uguaglianza, significa attaccare il potere, prendendo possesso comune in nome dell’umanità di tutte le ricchezze esistenti sul globo, e trovando il modo più essenziale di goderne appieno in futuro. Quest’impresa è possibile, solo attraverso la presa di coscienza di un pensiero semplicissimo, che secondo Cafiero, è efficacissimo proprio perché si trova agli antipodi del capitalismo:

Da ciascuno secondo le sue facoltà;  a ciascuno secondo i suoi bisogni.

Tale presa di coscienza porterebbe dei vantaggi enormi, come l’armonia della cooperazione, e l’investimento di tutti i mezzi necessari: strumenti, materie prime, e forze produttive; non verso l’accumulazione del profitto di pochi; ma verso il benessere di tutti e per tutti. Senza politici, intermediari, padroni, gerarchia e stato, secondo Cafiero l’umanità si autodeterminerebbe, per se stessa, per il benessere di ogni individuo, perché se viene meno l’accumulazione e lo sfruttamento, ci sarebbe una disponibilità ingente di risorse per tutti, di cui ancora oggi si fatica ad aver idea proprio perchè siamo abituati alla sottrazione delle ricchezze, da parte di coloro che sfruttano i lavoratori e accumulano profitto.


Dividendo le ricchezze, e producendo secondo le proprie facoltà, ci si libererebbe della schiavitù del lavoro, e l’unico tipo di lavoro sarebbe quello emancipatorio. Per rendere infine ancora più convincente ed immediato questo passaggio, Cafiero ricorre all’esempio della distribuzione dei beni che soddisfano, i bisogni primari, quali ad esempio il cibo; all’interno della famiglia. In famiglia, mangiano tutti, e le porzioni di cibo sono spartite in base alle necessità (di età/forza/nutrimento) non in base al merito, o ad altre credenziali: è cosi che ad esempio vengono alimentati i bambini, gli anziani e nei momenti di carestia, ogni porzione viene ridotta, ma suddivisa appunto sempre secondo bisogni e necessità. Solo attuando dinamiche di ”sociabilità e cooperazione umana”, si può sconfiggere, secondo l’anarchico Carlo Cafiero, la logica capitalista, retta sull’egoistico principio: ”ciascuno per se; tutti contro ciascuno”.

Valori d’uso e valori di produzione


Successivamente, nella parte finale di questo testo, Cafiero si oppone a coloro che credono nella distinzione tra valori d’uso e valori di produzione; in quanto ogni valore d’uso dovrebbe essere considerato, comunque un valore di produzione: una casa ad esempio, piuttosto che essere classificata come valore d’uso; dev’essere considerata come bene di produzione, in quanto senza di essa non ci si potrebbe riposare, vivere, lavorare. Questa distinzione è funzionale, secondo l’autore, solo a giustificare l’azione di chi vorrebbe riformare senza rivoluzionare alle radici la situazione di fatto esistente. In ogni caso, Cafiero in questo breve saggio sottolinea più volte che:

Non v’è Libertà, nel comunismo, senza l’anarchia”.

Uno dei passaggi di questo testo, che sicuramente mi ha colpito di più è una diretta dichiarazione d’amore ed internazionalismo libertario verso ”la terra”, e lo ”straniero”, nella consapevolezza che è solo l’umanità il collante di tutto, e che la vera ricchezza non potrebbe essere null’altro se non il rispetto verso l’universalismo, la dignità, ed il senso infinito di appartenenza e condivisione:

Poiché la ricchezza comune è disseminata su tutta la terra, e appartiene di diritto a tutta l’umanità, coloro che si trovano alla portata di questa ricchezza, e sono in grado di utilizzarla, la utilizzeranno in comune(..)Ma se un abitante di Pechino venisse in questo paese, avrebbe gli stessi diritti degli altri: godrebbe di tutta la ricchezza del paese in comune con gli altri, così come avrebbe fatto a Pechino.”

Scarica il testo in pdf di “Anarchia e Comunismo”

Lettura consigliata:
Il capitale di Karl Marx. Compendio dialogo fra Crepafame e Succhiasangue di Carlo Cafiero

Se hai apprezzato questo articolo

Iscriviti

Adesso

Iscriviti alla nostra Newsletter per ricevere un aggiornamento mensile sugli ultimi articoli e approfondimenti.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

3 Comments

  1. C.Cafiero, Bakunin, Durruti e N.Makno sono altrettanti miei punti di riferimento in senso lato. Fatemi sapere, anche per posta elettronica come posso avere una copia di Anarchia e Comunismo che avevo ed ora non sto trovando; se verrete alla Vetrina dell’editoria anarchica a Firenze, saprò trovarvi o spero di trovare questo libro che è sempre stato ristampato in pochissime copie. Grazie per la risposta.

    • Salve,
      innanzitutto.grazie.moltissimo,per.averci.lasciato.un.commento.quissù!
      Abbiamo.inserito.oggi.un.link.che.permette.di.scaricare.il.pdf.del.libro,così.da.diffonderlo.ulteriormente
      (può.trovarlo,verso.la.conclusione.della.mia.recensione).
      Il.pdf,è.stato.creato.da.una.copia.con.il.timbro.della.biblioteca.Franco.Serrantini.diPisa.
      Non.sappiamo.ancora,purtroppo.se.sarà.possibile.per.noi,venire.a.trovarvi.alla.Vetrina.dell’Editoria.Anarchica.a.Firenze.quest’anno;ma.è.un.sogno.fortemente.ricorrente.che.prima.o.poi.vorremmo.con.tutto.il.cuore.avverare(speriamo.prima.possibile).
      Saluti.libertari,Simona

      (ps:mi.dispiace.scrivere.con.tutti.questi.puntini..la.barra.spaziatrice.del.mio.pc.per.ora.non.vuol.saperne.di.funzionare,spero.che.la.risposta.al.suo.commento.nonostante.ciò,sia.comunque.leggibile.e.gradita.Grazie!)

  2. Ciao,

    bellissimo poter leggere il testo in pdf e recensione impeccabile per farmelo scaricare e leggere attentamente.

    Allo stato attuale non so cosa considerare personalmente più pericoloso il comunismo statalista/stalinista o l individualismo anarchico che oggi va fino a deviazioni pazzesche come l’ anarco-capitalismo…

    Mah, grazie!

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Fermiamo le trivellazioni il 22 settembre a Bari

Prossimo articolo

Oltre i Referendum: Pertusillo e Tempa Rossa.

Ultimi articoli di Storia

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi